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Aperitivo in spiaggia da 753 euro a Fregene: arriva la replica dell’esercizio

L’aperitivo in spiaggia da 753 euro a Fregene è stata una delle “storie dell’estate”. E come molte delle narrazioni social, ha avuto un ciclo vitale sin troppo rapido.

Ciclo che probabilmente avrebbe dovuto fermarsi all’ascolto di ambo le campane prima di diventare materia di tribunale.

Cosa che è avvenuta come succede sovente in questi casi. Ma andiamo con ordine e passiamo al riassunto delle puntate precedenti, capitalizzato dalla stampa locale.

Succede che sui social (e purtroppo pare di lì la notizia sia rimbalzata sulla stampa, cosa che non dovrebbe accadere) comincia a diffondersi uno scontrino dal costo di uno smartphone di fascia medioalta. Comunque per il popolo della Rete dal costo sproporzionato di 753 Euro.

Aperitivo in spiaggia da 753 euro a Fregene: arriva la replica dell’esercizio

Sappiamo come vanno a finire queste cose sulla Rete: grande indignazione nel pubblico social, solidarietà incondizionata ai giovani, ovviamente si era deciso a tavolino che i ristoratori in quanto esercenti fossero i cattivi a prescindere e il cliente ha sempre ragione, con risalto all’azione giudiziaria dei secondi.

Ma quello che abbiamo imparato a conoscere in questi anni è che dare una notizia troppo presto significa spesso un disservizio. Si saltano elementi importanti della vicenda.

Anche i ristoratori infatti ora ricorrono in tribunale. Con accuse ancora più pesanti.

Aperitivo in spiaggia da 753 euro a Fregene: arriva la replica dell’esercizio

“Ci ricordiamo perfettamente di questa prenotazione nella nostra area lounge – spiegano i gestori del Singita, che hanno deciso di procedere per vie legali – Per chi non ci conoscesse, abbiamo varie formule. La prenotazione effettuata dai ragazzi di cui si parla è da venticinque euro a persona, che comprende non pane e coperto come leggiamo in alcuni commenti, ma un buffet servito dai nostri ragazzi al baldacchino, nella nostra area più esclusiva”.

Con preventivo fornito in anticipo mediante WhatsApp e consumazione più volte rifornita di “Catalana di gamberi, cous cous con verdure, crumble vegetariano a base di pomodorini, feta e olive, nachos servito con guacamole, fonduta e pico de gallo, insalata di farro e mix di cereali con pomodorini, ceci, tonno, olive e basilico. Pizzette rosse, pizza croccante” in dehors esclusivo.

Tutti questi elementi che porteranno il ristoratore a sporgere denunce.

Tutto questo si sarebbe potuto evitare riteniamo. Chiedendo prima.

Resta la domanda di Fregeneonline: perché dobbiamo sempre intervenire quando le cose sono ormai arrivate ai tribunali, quando si potrebbe semplicemente domandare prima?

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