ANSA: Tabella riaperture fase 1-2-3, ancora rielaborazioni fake di contenuti complessi
Ci segnalano i nostri contatti una presunta tabella ANSA delle riaperture. In realtà un miscuglio tra una bufala dura a morire ed una reale ipotesi sul tavolo.
Come abbiamo detto, sebbene ci tocca registrare che anche portali social e di enti legati a commercio e lavoro siano ricaduti nella fake, ad oggi non esiste alcuna calendarizzazione.
Peraltro non di ANSA.com, che neppure esiste, dato che parliamo di ANSA.it.
Non esisteva quando era un messaggio su Whatsapp, non esisteva quando è stata incarnata in una finta tabella governativa, non esisteva quando la Regione Lombardia ha dovuto sprecare tempo e risorse per farvi fact checking della bufala, non esiste ora.
Ogni tentativo di calendarizzazione ad oggi non esiste. Non è peraltro così che la Commissione Colao lavora. Smettetela di inventarvi bufale pericolose.
Passata la bufala parliamo a come veramente Colao lavora
La reale metodologia indicata alla stampa
Leggendo l’ANSA noterete che Vittorio Colao sta lavorando alla fase 2, ma non coi conticini della serva del popolo della Rete.
Ma con un metodo di analisi molto più efficace e diversificato
Esiste un elenco di attività, ed una tabella che non riporta date, ma un indice di rischio
La tabella, per ogni attività produttiva, assegna una classe di aggregazione sociale – in ordine numerico crescente – e una classe di rischio integrato. Si va ad esempio dalle industrie alimentari, che prevedono una classe di aggregazione sociale pari a 1 e un codice di rischio integrato basso, al settore del trasporto aereo, con un’aggregazione sociale pari a 3 e un codice di rischio integrato alto. Tra le attività con rischio alto, nello schema di lavoro che è ancora ad fase transitoria, c’è quella dell’assistenza sanitaria e quella dell’assistenza sociale non residenziale. Rischio “medio-alto” per attività riguardanti lotterie, giochi e scommesse mentre per le attività di ristorazione, secondo la tabella, il rischio sarebbe “medio-basso”. Non sempre ad un tasso di aggregazione sociale alto corrisponde un rischio contagio elevato. Le attività sportive, di intrattenimento o di divertimento presentano una classe di aggregazione sociale pari a 4 (il massimo previsto) ma una classe di rischio integrato “medio-basso”.
Ovviamente, le attività con indice di rischio elevato necessiteranno di una calendarizzazione ampia, e/o di misure di sicurezza più ampie.
Ad esempio, nello schema rigidamente transitorio, enfasi su transitorio, le attività sportive hanno elevata aggregazione sociale ma medio-basso rischio integrato, e l’attività alberghiera ha elevatissima aggregazione sociale ma rischio integrato basso (probabilmente perché una volta chiuso nel tuo alloggio, evitando le aree comuni e di meeting degli alberghi più lussuosi, è come essere chiuso in casa).
Troverete su alcuni giornali virtuosi un elenco delle attività con rischio e aggregazione sociale.
Ma attenzione, non solo non corrisponde al rischio una calendarizzazione, ma un computo complesso che prevede misure di sicurezza da attuare e modalità operative da seguire, ma parlare di un calendario unico è già ad oggi escluso.
“Nel ‘come’ ci sono tutte le misure che devono essere assunte per garantire la popolazione in generale. Ma il come deve confrontarsi con le situazioni molto differenziate che ci sono sul territorio nazionale, anche rispetto alla tenuta del settore sanitario e sociale. Su questo si gioca la vera partita nella fase 2 e in quelle successive”. Nel ‘come’ – ha ribadito Starace – ci sono tutte le misure che devono essere assunte per garantire alla popolazione in generale, e ai gruppi che saranno coinvolti nella ripresa, il massimo delle protezioni per non dare luogo alla diffusione dell’epidemia”. “Le misure? Quelle riportate dalla stampa sono sostanzialmente le tematiche generali, sulle quali non dobbiamo tanto dare risposte ma stabilire uno scenario di riferimento sulla base delle conoscenze attuali – afferma Starace -. Riaperture scaglionate? Tutte le ipotesi vengono attentamente vagliate”.
Riassumendo
Ad oggi riassumendo
- La Task Force Colao non ha alcun calendario da dare. Non può darlo.
- Esiste solo un elenco dettagliato di attività suddivise per aggregazione e rischio
- Alla stampa è stato fornito solo una tematica generale di analisi
- Il reale calendario dovrà tenere conto dell’elenco di cui al punto due, e potrà essere scaglionato per regioni a seconda dell’impatto del virus sulla società e della capacità di reagire alle situazioni indicate
Sappiamo che il cittadino medio senza una data diventa nervoso.
Fino a un mese fa eravamo pronti a tempestare Amazon di chiamate rissose e bellicose se il frullatore appena comprato ci arrivava con dodici ore di ritardo.
Oggi non siamo in grado di prevedere per quanto tempo dovremo convivere col Coronavirus SARS-CoV-2 e per quanto tempo cambierà le nostre attività. Il nervosismo è normale.
Ma quello che non è utile è pretendere di anticipare il lavoro di Colao, falsificando loghi e millantando e pretermettendo il suo nome a iniziative estemporanee quanto dannose.
Aggiornamento
A meno di due ore dalla pubblicazione di questo pezzo un’eccellente notizia. ANSA ha annunciato di aver sporto formale denuncia-querela contro gli autori di questa bufala.
Ben venga, è sempre una buona cosa fermare l’infodemia. Chi diffonde bufale è la quinta colonna del coronavirus.
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