ALLARMISMO Anno 2100: il mare invade la Sardegna
Ci viene segnalata la seguente notizia, secondo cui
La mutazione climatica provocherà la scomparsa delle zone costiere della Sardegna più “basse” rispetto al livello del mare. Cagliari e Oristano sono quelle più a rischio. La conferma di una drammatica previsione arriva dal rapporto IPCC (Intergovernmental Panel on Climate Change) affidato a un gruppo di lavoro composto da 895 scienziati provenienti da ogni parte del mondo. Nel panel sull’Italia sono emersi dati preoccupanti anche per quanto riguarda la Sardegna, isola al centro del Mediterraneo le cui coste sono sempre più a rischio. La conformazione costiera è a rischio e nel 2100, tra meno di 90 anni, Oristano e Cagliari rischiano di non esserci più, ma anche molte zone di Olbia sarebbero fortemente a rischio.
L’allarme è plausibile, ma a dire dello scrivente alquanto sopravvalutato. Possiamo affermare che, proprio i dati dell’IPCC che di seguito snoccioleremo, dimostrano che potrebbe non esserci lo scenario da Waterworld descritto. Nondimeno, la questione climatica merita approfondimento ed una doverosa analisi, e bene si fa a parlarne.
Difatti, i dati forniti dal rapporto IPCC, come commentati da Skeptical Science, restituiscono un valore compreso tra i 75cm ed i 2 metri
What The Science Says:
Observed sea levels are actually tracking at the upper range of the IPCC projections. When accelerating ice loss from Greenland and Antarctica are factored into sea level projections, the estimated sea level rise by 2100 is between 75cm to 2 metres.
Cosa dice la Scienza:
I livelli del mare sono osservati al livello massimo delle previsioni IPCC. Quando viene inserito nel computo delle proiezioni lo scioglimento dei ghiacciai in Groenlandia ed Antartide, il livello del mare nel 2100 risulta essere tra i 75cm ed i 2 metri
Cui fanno da contraltare, come sempre accade in questi casi, voci dissenzienti
Climate Myth: Sea level rise predictions are exaggerated
“Professor Niklas Mörner, who has been studying sea level for a third of a century, says it is physically impossible for sea level to rise at much above its present rate, and he expects 4-8 inches of sea level rise this century, if anything rather below the rate of increase in the last century. In the 11,400 years since the end of the last Ice Age, sea level has risen at an average of 4 feet/century, though it is now rising much more slowly because very nearly all of the land-based ice that is at low enough latitudes and altitudes to melt has long since gone.” (Christopher Monckton)
Il mito del clima: Le previsioni sul livello del mare sono esagerate
“Il professor Niklas Mörner, che ha studiato il livello del mare per un terzo di secolo, dichiara che è impossibile per il livello del mare salire al di sopra del livello presente, e si aspetta che in questo secolo il livello del mare salga di 10-20 centimetri al massimo. Negli ultimi 11.400 dopo la fine dell’ultima era glaciale il livello del mare è salito al massimo di 1,22 metri, anche se ora sta salendo più lentamente perché tutte le grandi masse di ghiaccio alle latitudini ed altitudini idonee allo scioglimento ormai sono sciolte.
Un ulteriore studio “cinematico”, basato cioè sui rapporti dinamici tra temperatura e scioglimento dei ghiacciai restituisce un fattore dagli 80 cm ai 2 metri, coi due metri da considerarsi come un “limite estremo” e di massima, sicché
On the basis of climate modeling and analogies with past conditions, the potential for multimeter increases in sea level by the end of the 21st century has been proposed. We consider glaciological conditions required for large sea-level rise to occur by 2100 and conclude that increases in excess of 2 meters are physically untenable. We find that a total sea-level rise of about 2 meters by 2100 could occur under physically possible glaciological conditions but only if all variables are quickly accelerated to extremely high limits. More plausible but still accelerated conditions lead to total sea-level rise by 2100 of about 0.8 meter. These roughly constrained scenarios provide a “most likely” starting point for refinements in sea-level forecasts that include ice flow dynamics.
Sulla base dei modelli climatici e delle analogie con le condizioni passate, è stato suggerito un potenziale di incremento del livello dei mari superiore al metro entro la fine del 21mo secolo. Riteniamo che le condizioni glaciologiche necessarie per livelli di incremento del livello dei mari dovrebbero avvenire nel 2100, e riteniamo che sia impossibile superare i due metri. Riteniamo che un livello globale di incremento di due metri del livello del mare entro il 2100 possa accadere secondo condizioni glaciologiche plausibili, ma solo se tutte le variabili saranno accelerate verso i limiti estremi. Molto più plausibile, ma ancora legato a condizioni accelerate, potrebbero portare ad un incremento globale del livello dei mari pari ad ottanta centimetri. Questi scenari abbozzati prevedono un punto di partenza basato sul principio del “più probabile che” per analizzare in maniera più completa previsioni sul livello del mare che tengano in conto lo scioglimento dei ghiacciai.
Il problema quindi esiste, ed è tenuto in gran conto della scienza: ma si parla, facendo una media tra le varie voci, di una eventualità. Una previsione, una possibilità che, come tale, non è scritta nel bronzo, ma nella sabbia.
Inoltre, avrete potuto leggere come si parli di incrementi che vanno dagli 80 cm ai due metri al massimo: Cagliari è a 6 metri sul livello del mare ed Oristano a 5.
Possiamo quindi parlare di un evento che merita attenzione, che non porterà ad intere città inghiottite dagli oceani o dai mari, ma che va analizzato dinamicamente con i nuovi strumenti della scienza moderna.
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