La storia di Annamaria Mantile (pace all’anima sua e massima vicinanza alla famiglia) deve rappresentare un insegnamento per il giornalismo “furbo”, che ha deciso di non attendere l’autopsia sulla povera insegnante di Napoli dopo la somministrazione del vaccino di AstraZeneca. Come vi abbiamo documentato in mattinata, infatti, la donna di 62 anni non è morta a causa della reazione al vaccino Covid, come in tanti hanno sospettato in questi giorni qui in Italia. Complici alcuni titoli azzardati.
Probabilmente vi starete chiedendo perché, parlando di Annamaria Mantile, abbiamo menzionato il giornalismo “furbo”. Non citeremo le testate che nel corso dell’ultima settimana hanno seguito tanto (probabilmente troppo) la vicenda dell’insegnante di Napoli, ma è chiaro che qualcosa non abbia funzionato. A noi, in posta, sono arrivati decine e decine di messaggi da parte di utenti che volevano saperne di più, nonostante non ci fosse stata alcuna autopsia. Del resto, la vicinanza temporale con la somministrazione del vaccino AstraZeneca era argomento “succulento” per fare visite facili.
La risposta del nostro staff, come tanti potrebbero confermare, è stata molto semplice: “Conosciamo la storia, ma attendiamo l’esito dell’autopsia su Annamaria Mantile per uscire“. Non si tratta di voler insegnare il mestiere ai giornalisti, magari navigati e migliori di noi con una penna o una tastiera tra le mani. Semplicemente, c’è un senso di responsabilità che dovrebbe pervadere le mente degli addetti ai lavori in questo periodo storico. Soprattutto parlando del vaccino AstraZeneca.
La battaglia per spingere il numero più elevato possibile di persone a vaccinarsi è già di suo ardua. Se a questo aggiungiamo titoloni che lasciano intendere la presunta associazione tra una morte, come quella di Annamaria Mantile, ed il fatto di aver accettato il vaccino AstraZeneca pochi giorni prima, il disastro si materializza. Solo leggendo gli articoli, poi, ci siamo accorti in questi giorni che le suddette testate abbiano evidenziato l’assenza (in quel momento) dell’autopsia.
In quanti si saranno fermati ai titoli, dando per scontato che Annamaria Mantile sia morta a causa di AstraZeneca? Quanti, ancora, ora apprenderanno che in realtà la donna abbia perso la vita a causa di un infarto intestinale provocato da un’ernia? Ne ha parlato anche Repubblica. Rispondendo a queste domande, forse alcuni giornali capiranno in cosa hanno sbagliato.
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