Ci avete chiesto in molti la storia di Angeles Duran, donna spagnola che una bella mattina ha deciso di recarsi dal notaio ed usucapire il Sole.
La sua grande “scoperta” è stata fatta giocando un po’ con le norme, in modo invero assai più benigno di chi ha introdotto nell’universo giuridico fantasie ancora più bizzarre: siccome, parole sue
“Esiste una legge che vieta agli Stati – spiega – di rivendicare la proprietà degli astri, ma non ai singoli. L’avrebbe potuto fare chiunque, ma a me è venuto in mente prima”
Allora la nostra simpatica signora iberica ha deciso di presentarsi dal notaio e, dopo quattro mesi di attesa e consulti, usucapire il nostro astro con fini invero benevoli per la “proprietaria del Sole”, anzi, pardon, la “Proprietaria maggioritaria del sole”. Vorrebbe infatti raccogliere il frutto di tale possesso per donarlo in beneficienza, rispettivamente
“Il 50% degli introiti li verserò al fisco, il 20% all’ente pensionistico spagnolo, il 10% alla ricerca e un altro 10% per combattere la fame nel mondo”. E il 10% che rimane sarà la ‘dovuta’ ricompensa per la sua idea (traduzione La Repubblica)
Ma prima di mettere mano al portafoglio e pagare la bolletta solare alla signora Duran, pensate a qualche cosetta.
In base ad una sua intervista, il suo possesso è basato sul “Diritto Romano che è ancora valido in tutti gli Stati”.
Certo, direte tutti, buona parte del diritto occidentale è basato sul diritto romano: ma il diritto romano ad oggi non esiste più se non come ispirazione, suggestione, padre nobile del diritto.
Sostanzialmente, il diritto moderno, come ogni scienza, si pone i problemi che si trova di fronte quando questi appaiono. In modo così, da non distrarre l’attenzione dai problemi che ci sono dirottando conoscenze e ricercatori da problemi che ancora non esistono.
Ed il problema dell’apprensione di proprietà celesti è, ancora per le prossime generazioni, ben distante nel tempo.
Come ci ricorda il testo Outer Space: Law, Policy and Governance, è naturale che il bisogno umano di possedere beni da trasmettere alle generazioni future o godere in questa vita porti a porsi domande.
Ma per quel che ci riguarda, come ricordato dal testo appena citato e corroborato dalle norme, il possesso equivale a signoria totale ed illimitata (se non coi limiti della legge) su un determinato bene, escludendo mere forme di animus possidendi.
Ok, la signora Angeles Duran ha compiuto sicuramente una riflessione arguta: tutti godono della benefica radiazione solare, tutti l’hanno goduta per tutta la loro vita, ma solo a lei è venuto in mente di usucapirla con tanto di atto notarile.
Corretto, ottima strada: ma ad esempio, possiamo dichiarare che la semplice fruizione passiva di qualcosa di cui tutti godono sia avere signoria sul Sole?
L’usucapione sappiamo, deve essere inequivocabile ed ininterrotto, non clandestino ed a tutti evidente. Io posso usucapire qualcosa che uso liberamente come se fosse mia esclusiva proprietà: può la signora Angeles Duran o ogni altro “proprietario del sole”, ad esempio, decidere di spegnere il Sole per provarci il suo dominio su di esso?
Estrarne liberamente i preziosi elementi frutto della costante fusione nucleare che lo alimenta?
La costante giurisprudenza nostrana infatti, insistente sui terreni Terrestri e non sui lontani astri del Cosmo ci ricorda infatti che
Ad ogni buon fine si rileva l’insussistenza dei presupposti dell’invocata usucapione del terreno. Infatti, com’è noto, perché si verifichi la prescrizione acquisitiva deve sussistere un possesso ultraventennale del bene, sorretto dall’animus possidendi; orbene nel caso in esame sono le stesse allegazioni del convenuto a smentire la sussistenza del citato requisito soggettivo; infatti ai fini dell’usucapione il possesso si deve esteriorizzare in un comportamento univocamente corrispondente all’esercizio della proprietà, e non è ravvisabile nel mero godimento della cosa giustificabile da un diverso titolo (Trib. Roma, V sez. civ. 12 giugno 2004, n. 18615)
Qualcuno meno intenzionato ad assecondare l’innocente e pio desiderio della signora Angeles Duran potrebbe infatti dichiarare che anche lui ha goduto per tutta la vita della benefica radiazione solare, e quindi il rogito lo priva di tale possibilità, o non dimostra il “diverso titolo” o l’esistenza di un esercizio inequivoco sulla proprietà Solare (quale, ipotizziamo, il suo libero uso e sfruttamento).
Probabilmente, il principio evidenziato da Angeles Duran, ove sviluppato nel diritto, potrebbe servire ad un Elon Musk o altri geni miliardari per giustificare, ad esempio, una rete di satelliti che traggano beneficio ed utilità costante da Sole… ma a ben vedere, già noi siamo liberissimi di usare pannelli solari e oggetti del genere, ed il problema se sia possibile usare la fornace nucleare del Sole per trarre elementi è troppo lontano nel tempo anche per pensarci.
Resta inoltre un ulteriore problema: cuius commoda, eius incommoda.
Se alla proprietaria maggoritaria del Sole spettano i benefici del possesso del Sole, così tanto da aver trascinato in giudizio eBay per averle impedito di vendere sul suo portale lotti del Sole, dovrebbero spettare anche gli svantaggi.
Come ad esempio una pioggia di denunce e richieste di risarcimento danni per tutti i danni causati dal Sole, dagli incendi all’insorgenza di melanomi anche letali nella popolazione.
Vi è da ricordare che al riguardo la signora Angeles Duran sembra avere già una linea difensiva pronta, e l’ha esplicata al portale La Legge per Tutti.
Vi raccomandiamo di leggere tutta la sua intervista, ma vi proponiamo qualche estratto rilevante
Il proprietario di un bene risponde dell’eventuale incidente solo se usa la sua proprietà in modo negligente.
Gli incendi avvengono solo per la noncuranza di chi dovrebbe mantenere pulito e sgombra una zona eventualmente a rischio d’incendio.
I campi coltivati bruciati dal sole e le malattie della pelle sono colpa da chi ha permesso di contaminare l’atmosfera arrivando a perforare lo strato di Ozono che era l’unica nostra difesa contro i raggi solari: certo che non è colpa del sole di tale danno.
Se proprio queste persone volessero chiedere risarcimenti per le loro malattie o per i danni ricevuti, dovrebbero rivolgersi alle multinazionali che inquinano e ai vari governi che permettono tale scempio.
Siamo sostanzialmente sicuri?
Abbiamo già visto in passato come civile e penale seguano due linee diverse: il penale richiede la certezza ogni ragionevole dubbio per pervenire alla condanna, il civile un mero criterio di probabilità.
Siamo sicuri che ogni incendio sia causato “da chi dovrebbe mantenere pulito e sgombra una zona a rischio”?
Se un incendio sorgesse spontanamente in una foresta spandendosi fino a centri abitati? Se gli abitanti di questi centri abitati ritenessero che sarebbe bastato alla proprietaria maggioritaria del Sole, in un esercizio della signoria che dice di avere, calare l’attività Solare di quel tanto per evitare i danni della casa?
Malattie della pelle, purtroppo, esistevano ancora prima dei danni alla fascia di Ozono: se ogni affetto da malattie della pelle causate dal Sole decidesse di accertare le concause quantomeno in sede civile?
Nulla impedirebbe a queste persone di rivolgersi anche alla signora Angeles Duran.
Siamo comunque pronti ad un sereno e pacato confronto su tutto questo.
E prendetelo, come diceva il buon Adam Kadmon su Mistero, come se fosse una favola. Favola in fondo innocente, che ha portato alla “proprietaria maggioritaria del Sole” fama e notorietà, che tutti confidiamo continui ad usare per la benefica causa dell’ambiente.
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