Andrew Tate perde un terzo delle sue macchine: se ognuno di noi ha un destino, il destino di Andrew Tate sembra scritto a quattro mani da Dante Alighieri e Oscar Wilde con illustrazioni di Gustav Dorè.
Non solo la beffa dell’arresto in Romania dopo una grottesca lite con Greta Thunberg, ma per quest’ultima la soddisfazione di vedere la capacità di Tate di produrre emissioni ambientali ridotta di ben un terzo, e in un colpo solo.
Nelle puntate precedenti di questa storia grottesca, abbiamo Andrew Tate, ex campione di Kickboxing ed MMA, ora autore di “corsi per diventare vero uomo” che, da “vero uomo” decide di festeggiare il suo ritorno su Twitter dopo un lungo ban (assieme ad altri celebri bannati) prendendosela con l’attivista Greta Thunberg.
In una attività definibile solo come “trolling” il buon Tate comincia a subissare la ragazza di messaggi in cui sovrappone i discorsi ambientalisti di lei alle straripanti ricchezze di lui.
Non ottenendo risposta, la affronta a muso duro facendo un elenco delle sue costose macchine con tanto di emissioni climatiche e chiedendo alla giovane di indicargli un indirizzo di posta a cui spedire l’elenco e le sue vanterie.
Greta Thunberg gli risponde di rivolgersi ad un indirizzo da lei reputato adatto, traducibile con “celhopiccolo@fattiunavita.com”.
La somma dell’umiliazione pubblica e del fatto che da “Gran Troll Maestro” Andrew Tate in sole 24 ore era diventato l’uomo più trollato di Twitter, il “Maschio Alfa” decide di dedicare alla Thunberg una squinternata replica.
Compare così in una vestaglia rosso ed oro, fumando un enorme sigaro dall’aria compensativa e sbatacchiando dei poveri cartoni di pizza con scritte chiaramente Rumene inveendo contro Greta Thunberg “Schiava della Matrix” e cercando di aizzare contro di lei il suo restante pubblico di fan. Ricordiamo persone pronte a scucire gran somme di denaro per farsi insegnare come si diventa “veri uomini”.
Nonostante all’inizio si supponesse un collegamento più diretto, la polizia Rumena stava già cercando Tate per delle indagini relative ad una accusa di tratta di esseri umani. Indiscrezioni iniziali collegano quel cartone delle pizza fatidico ad una confessione spontanea, ma in realtà Tate era già monitorato.
Il cartone resta comunque un indizio della tendenza di Tate a raccontare i fatti suoi su Twitter con una logorrea degna più di una comare di paese che di un “Possente Maschio Alfa”.
Tate si trova quindi arrestato con suo fratello, promettendo “massima cooperazione con le autorità”.
Le quali ora si ritrovano a dare ragione a Greta Thunberg. Nuovamente.
La premessa è parte integrante di quanto segue: Tate aveva infatti aperto la sua ultima accusa a Greta Thunberg scrivendole:
Io ho 33 macchine. La mia Bugatti ha un motore W16 da 8 litri con turbo quadruplo. Le mie DUE Ferrari da competizione hanno un V12 da 6 litri e mezzo. Questo è l’inizio. Per favore, inviami il tuo indirizzo email così che possa mandarti una lista completa delle mie macchine e le loro abnormi emissioni
Proprio quella Bugatti e quelle due Ferrari ora non le ha più.
Assieme ad altre 8 vetture, per un totale di undici, sono sequestrate.
L’obiettivo, secondo quanto riportato dalla stampa, è confiscarle e venderle allo scopo di pagare le spese di giudizio e, in caso di condanna, pagare i rimborsi alle vittime.
Oltre alla Bugatti ed alle due Ferrari agitate sotto il naso di Greta Thunberg ed ora destinate alle aste giudiziarie, il compendio sequestrato comprende una Rolls-Royce Wraith, una Aston Martin Vanquish S Ultimate e una Porsche Carrera 4S.
In un colpo solo le “Abnormi emissioni” di Tate si riducono di un terzo.
Non male per l’ambiente.
Apparentemente, la quantomeno bizzarra teoria del complotto dei fan di Tate, secondo cui Greta Thunberg stessa avrebbe ordinato ai Poteri Forti di carcerare l’ex campione di MMA allo scopo di ordinare la sua esecuzione in cella e farne un esempio per chi oserà mettersi contro di lei va ora aggiornata.
Di fatto il sequestro della Polizia Rumena spinge Tate ad uno stile di vita più ecosostenibile e pulito.
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