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Andrew Tate arrestato in Romania dopo la lite con Greta Thunberg

Andrew Tate arrestato in Romania: e questa sarebbe già una grande notizia, se non fosse per il sospetto che sia stata proprio Greta Thunberg, la giovane attivista, a portare a questo riscontro.

Andrew Tate arrestato in Romania dopo la lite con Greta Thunberg

La catena di eventi è così assurda da sembrare incredibile.

Andrew Tate arrestato in Romania dopo la lite con Greta Thunberg

Il giorno 28 Dicembre, Andrew Tate, recentemente sbannato da Twitter per grazia di Elon Musk, decide di culminare una faida iniziata da lui contro l’attivista Greta Thunberg (o meglio, qualcosa che sarebbe stato una faida se solo la giovane gli avesse risposto fino a quel momento).

Ha così l’improvvida idea di smettere di postare video in cui sovrappone i discorsi della giovane a video in cui ostenta le sue ricchezze materiali per “affrontarla direttamente” chiedendole con boria un indirizzo email dove mandare l’elenco completo delle sue vetture di lusso e le loro emissioni, per motteggiare il suo ambientalismo.

La giovane ambientalista decide di rispondergli indicandogli come indirizzo “celhopiccolo@fattiunavita.com”, incassando le lodi della rete e qualche trollata in danno dell’ex campione di MMA, ora gestore di corsi che insegnano come essere “veri uomini”.

Andrew Tate decide di non poter tollerare tale sfregio alla sua virilità (che al momento è il suo miglior prodotto) e rivolge l’indomani alla sua rivale un surreale video in cui la definisce “Serva della Matrix“. Linguaggio complottistico che indica i seguaci dei “Poteri Forti” che secondo diverse teorie del complotto dominerebbero il mondo.

Nella stessa giornata lui e suo fratello vengono arrestati dalla polizia Rumena, allo scopo di essere interrogati per una indagine relativa all’accusa di rapimento scagliata loro da due donne di Voluntari, città Rumena, in una indagine che comprende diversi, e gravi capi di accusa tra cui apparentemente stupro e tratta di esseri umani.

Il punto non è l’accusa, del resto siamo tutti innocenti fino a prova contraria, e il portavoce di Tate ha dichiarato a The Sun

“Non possiamo fornire alcun dettaglio al momento riguardo alle presunte testimonianze sulla loro detenzione; comunque Andrew e Tristan Tate hanno il massimo rispetto per le autorità Rumene e le assisteranno in ogni modo”

Il punto è che esiste un video del loro arresto e le tempistiche suggeriscono che lo stesso Tate abbia indicato alle autorità la sua posizione in un modo alquanto surreale.

I sospetti sulla lite con Greta Thunberg

Ricorderete tutti il nostro precedente articolo. Durante il quantomeno pittoresco discorso in cui Tate, fumando un enorme sigaro in una colorata vestaglia arringa le folle lanciando accuse alla giovane attivista, compare più volte un cartone della pizza con scritte in Rumeno.

La pizza dello scandalo

Nella gloria dell’alta risoluzione delle Spunte Blu appare chiaramente il logo di una catena di pizza Rumena, “Jerry’s Pizza”. Questo, secondo Alejandra Caraballo, legale e docente presso l’Università di Harward, avrebbe consentito alle autorità Rumene di sapere che Tate era in suolo Rumeno, pronto per essere interrogato.

Secondo la ricostruzione fornita dalla legale, e al momento plausibile, Tate sarebbe stato spinto dal suo bisogno di rispondere allo “sfregio” di Greta Thunberg fornendo la sua posizione a chiunque all’ascolto, comprese le autorità.

Ironicamente Andrew Tate avrebbe peraltro violato una delle “nuove regole” di Musk, che impediscono, sotto pena del ban, di divulgare la posizione di persone sulla piattaforma.

In questo caso le persone sottoposta a “doxxing”, divulgazione di informazioni legate alla propria posizione in un determinato momento, erano lui e suo fratello ed approfittarne sono state le autorità Rumene.

Il che rende, sia pur involontariamente, Greta Thunberg se non responsabile, ispiratrice dell’accaduto.

Aggiornamento

Nonostante secondo alcuni interpreti Andrew Tate avrebbe seminato alcune briciole del suo passaggio ancora prima della “confessione finale” mediante cartone della pizza, alla sua involontaria rivale l’ironia della cosa non è sfuggita.

“Questo succede a chi non ricicla le scatole della pizza”, chiosa l’indomani la giovane attivista con una stoccata all’ambientalismo tanto odiato dall’ex campione di MMA.

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