In queste ore si parla molto di un ragazzo morto per sigaretta elettronica. Molte testate italiane, infatti, stando dando per scontato che la prima vittima di questo mondo abbia perso la vita proprio per il prodotto utilizzato, ma ci sono diversi elementi da chiarire il 25 agosto prima che si crei una sorta di psicosi. Come evidenzia Il Post, infatti, se da un lato abbiamo dichiarazioni del CDC (Centers for Disease Control and Prevention, autorevole ente di controllo sulla sanità pubblica americana) ha parlato dell’utilizzo di questo strumento alternativo, allo stesso tempo occorre andarci cauti. Anche sulla correlazione con quasi 200 persone che presentano sintomi preoccupanti.
Tutti ne hanno fatto uso, ma dare per certo un morto per sigaretta elettronica al momento sarebbe frettoloso. Potrebbe trattarsi di predisposizioni negative dei pazienti, di partite non ottimali, senza dimenticare due elementi. Il primo è che a detta di diversi studi sono innocue, oltre al fatto che la loro pericolosità dipende soprattutto dal tipo di sigaretta elettronica e dall’eventuale quantità di nicotina in essa contenuta. Senza tralasciare una vecchia storia sulla polmonite.
Circola su molti siti web e anche sui social una notizia che collega l’uso della sigaretta elettronica con la polmonite (bronchiolite obliterante – polmonite in organizzazione (BOOP) o polmonite organizzata criptogenetica). In realtà questa notizia non è vera anche se necessita di precisazioni.
Innanzitutto è vero che nel 2015 è partito ad Harvard uno studio su alcuni componenti chimici ed è stato associato alla bronchiolite obliterante il diacetile che può essere tra le sostanze presenti nelle sigarette elettroniche. Quindi lo studio condotto ad Harvard non collega direttamente la sigaretta elettronica a questo disturbo polmonare, ha semplicemente mostrato che ci sarebbe la possibilità di condurre un’ulteriore ricerca a riguardo.
Sta di fatto che la notizia che circola sul collegamento tra sigaretta elettronica e disturbi polmonari riportano tutte le stesse immagini che sono vere, ma riguardano un altro caso. In particolare ci riferiamo ad uomo ricoverato dopo che la sua sigaretta elettronica era esplosa. Il fatto risale al 22 novembre 2015 e la famiglia dell’uomo aveva voluto rendere nota la vicenda per evitare che potesse accadere ad altre persone e il responsabile del negozio in cui era stata acquistata la sigaretta all’epoca si era difeso asserendo che l’uomo avesse assemblato assieme dei pezzi incompatibili che avrebbero portato all’esplosione del dispositivo.
Inoltre, tutti gli articoli che hanno riportato la notizia con queste foto che non c’entrano nulla con la malattia polmonare, hanno anche inserito un link ad un articolo che a sua volta fa riferimento allo studio di Harvard linkato anch’esso. In ogni caso questo studio portato avanti dalla Harvard School of Public Health non fa mai riferimento al collegamento diretto tra sigaretta elettronica e polmonite o qualsiasi altro tipo di malattia. Occhio dunque a parlare del ragazzo morto per sigaretta elettronica.
Fonte Snopes
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