Alcune pubblicazioni social e dintorni hanno riesumato la teoria del “Sangue vaccinato da rifiutare legalmente”. Tutte queste teorie fanno capo ad un “preprint”, un estratto anticipato di uno studio futuro che in quanto tale sfugge alla revisione tra pari e la reale pubblicazione accademica.
Qualcosa che ha valore di ipotesi, ma deve comunque poi passare al livello successivo ed essere controllato da altri ricercatori e pubblicato su riviste di impact factor idoneo. Il rischio altrimenti è finire dritti nel mondo di studi come la ricerca dei Professori Elm, Oak e dell’Infermiera Joy su come prendere il COVID19 dai Pokémon o le grandi scoperte matematiche dal gattino Larry Richardson, scienziato peloso pagato in croccantini: scoprendo quindi che non basta dire “c’è uno studio” senza valutare il valore di quello studio e tutti sull’argomento.
Ne parlammo in passato con la notizia di un paziente che volendo “sangue non vaccinato” aveva richiesto una donazione dedicata.
Deducemmo che
La presunta possibilità di effettuare una “donazione dedicata”, che permetterebbe di scegliere il proprio donatore, è già stata smentita in altre occasioni dal Centro Nazionale Sangue. La normativa specifica nel dettaglio quali sono i prodotti del sangue (emocomponenti) producibili e utilizzabili, e non consente né sul piano pratico né normativo l’indicazione da parte del paziente di ulteriori requisiti delle unità di sangue oltre a quelli espressamente previsti dalla legge trasfusionale. Sulla vicenda specifica, quello che sappiamo con certezza è che sarebbe stato raccolto del sangue da donatori non vaccinati, cosa del tutto legittima poiché non esiste un obbligo di legge in merito. Un paziente non vaccinato contro il COVID-19 infatti può donare sangue, a condizione che soddisfi tutti gli altri criteri di idoneità stabiliti per i donatori di sangue. Semplice e chiaro.
E questo relativamente alla presunta facoltà di scelta, per la quale vi rimandiamo all’intero articolo dell’epoca.
Per quanto attiene i presunti rischi legati alla “spike nel vaccino”, abbiamo un archivio pieno di articoli in cui gli enti preposti, da AVIS in poi passando per la Croce Rossa anche internazionale ribadiscono l’assenza di profili negativi.
Dal 2021 il Centro Nazionale Sangue mette in guardia ribadendo la possibilità per i vaccinati di donare sangue, anzi l’opportunità che il maggior numero possibile di persone lo faccia.
E in caso di emergenza, non sarebbe certo il vaccino un discrimine.
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