A volte ritornano: ci segnalano i nostri contatti il ritorno dei gruppi di acquisto di Green Pass falsi. Il Green Pass è infatti l’ultimo degli adempimenti che decadrà nella roadmap di uscita dalla crisi pandemica.
Il che comporta che ci sia ancora un fitto sottobosco, come abbiamo già avuto modo di affrontare in passato, di falsi e mezzucci per evitare l’adempimento.
Facciamo ora un breve ripassino sui motivi per cui i gruppi di acquisto dei Green Pass falsi su Telegram sono gli ultimi posti in dovreste rivolgervi
Ammettiamo incontriate un venditore “onesto”. Nel senso che non decida (come vedremo nei capitoli successivi) di trasformarvi a vita nel suo bancomat personale per estorcervi somme di denaro finché non correrete ad autodenunciarvi o finirete in miseria.
Succede che il Green Pass falso è una spada di Damocle che vi penderà in capo.
Magari, se l’avete ottenuto mediante personale sanitario e di segreteria compiacente, il vostro “benefattore” sarà scoperto, e voi con lui, condividendone il destino processuale.
Se l’avete ottenuto mediante altri mezzi fraudolenti, potreste scoprire nel peggiore dei modi che il vostro Green Pass è stato revocato.
Magari al cinema, magari al bar, magari alla presenza di un agente di polizia giudiziaria pronto a farvi domande a cui non avrete risposta.
Ne abbiamo già parlato in passato del resto. La cronaca è piena di casi del genere. Tizio viene contattato da Caio che gli propone un “affare sicuro”. Un gruppo Telegram dove per un centinaio di euro si può avere un Green Pass da esibire senza doversi vaccinare.
Tutto a posto, vero?
Per niente.
Potreste ritrovarvi senza Green Pass, e con un sensale che vi contatta per chiedervi altri soldi: oltre ai 150 euro per il Green Pass che non avete ottenuto, altri 100 euro per non vendere i vostri documenti sul Deep Web. E poi altri, e poi altri.
Indebitati a vita nella speranza che il vostro “sensale” non abbia già venduto i vostri documenti a terroristi, spacciatori e pedofili costringendovi a imbarazzanti spiegazioni e umiliazioni pubbliche.
Cosa che potrebbe accadere comunque. Pagate, e un giorno la DIGOS vi sveglia alle tre di mattina perché qualcuno coi vostri documenti ha comprato cinque chili di cocaina, un hard disk pieno di materiale pedopornografico ed un paio di fucili automatici.
Divertente, vero?
Ammettiamo che prima del momento in cui il sensale si è venduto i vostri documenti e il vostro Green Pass è stato invalidato vi godiate il vosto Green Pass falso. Andate al cinema, andate al ristorante.
Ma il virus non è sparito come per magia: con persone immunizzate ha difficoltà nel fare presa. Con voi no.
Oltretutto, il vaccino evita l’insorgere della malattia con diversi ordini di grandezza rispetto ai non vaccinati e protegge dalle conseguenze a lungo termine (il Long COVID).
Nello scenario possibile vi ritrovereste incarcerati, con l’eterna spada di Damocle sul collo di crimini commessi coi vostri documenti e a combattere a vita con le conseguenze del Long COVID.
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