ANALISI IN CORSO Pasta Barilla con glifosato? Soglie livelli consentiti e marche senza glifosato

Pasta Barilla con glifosato in Italia? Da alcune ore sta circolando sui social una sorta di accusa nei confronti del popolare produttore nostrano, al punto che in tanti si stanno chiedendo quali siano i livelli consentiti per legge (intesi sia dal punto di vista della Costituzione italiana, sia per quanto concerne i paletti imposti dagli enti internazionali dediti alla salute delle persone), senza dimenticare l’elenco delle marche di pasta che non usano glifosato. Ecco perché oggi 14 agosto abbiamo raccolto per voi una serie d’informazioni preliminari a partire dalle quali è giusto che ognuno tragga le conclusioni più opportune.

In primo luogo, ad oggi acquistiamo pasta Barilla con glifosato? Secondo uno studio di Report sì, come riportato da Next Quotidiano che ha condotto un’indagine in merito. Ci sono però due importanti elementi da dover considerare, stando anche a quanto pubblicato dalla fonte in questione. In primis, che nel 2015 c’è stato un importante aggiornamento del profilo tossicologico del Glifosato da parte dell’EFSA, con cui è stato stabilito che una “dose acuta di riferimento (DAR) [ovvero al giorno NdR] per il glifosato sia pari a 0,5 mg per kg di peso corporeo”. Insomma, restando al dì sotto di questi valori, “è improbabile che il glifosato sia genotossico (cioè che danneggi il DNA) o che rappresenti una minaccia di cancro per l’uomo”.

“Lo stesso test di Report individua come la presenza di glifosato nella pasta italiana non solo sia al di sotto dei limiti di legge ma sia anche inferiore alla dose massima individuata dall’EFSA. Tutto bene? No perché la tesi è quella che bisogna consumare solo grano italiano perché “è più sicuro”. Ci sono però diversi problemi, perché per produrre la pasta italiana è necessario per forza di cose affidarsi alla produzione di grano estera”.

Premesso questo, come si comportano le principali marche italiane che producono pasta sul tema glifosato? A tal proposito, è interessante riportare quanto emerso nella puntata integrale di Report del 30 ottobre 2017. In quel frangente é stata stilata una sorta di classifica dei brand che ne ricorrono in misure superiori rispetto ad altri. Come si potrà notare dall’immagine che segue, in testa troviamo proprio la marca finita al centro dell’indignazione popolare in queste ore. Pasta Barilla con glifosato, dunque, ma sotto i limiti imposti dall’EFSA e tutto sommato in buona compagnia.

Pasta Barilla con glifosato

Chiudiamo con il secondo quesito del momento. Ci sono marche di pasta senza glifosato? A detta del sito inuoviespri sì, anche in riferimento a marchi specifici di produttori che appaiono nella classifica in precedenza riportata. Qui di seguito la tabella apposita, in cui curiosamente appare anche Barilla, fermo restando che in questo caso il costo del prodotto per il pubblico aumenta considerevolmente puntando su un articolo “bio“.

Marche di pasta senza glifosato

L’adozione del solo grano italiano migliorerebbe la situazione? Citando nuovamente il report di Next Quotidiano sembrerebbe di no, con alcuni particolari che devono essere tenuti in considerazione nel prendere in esame l’operato di Barilla e dei suoi principali competitor:

“Ma davvero il grano italiano è migliore di quello prodotto all’estero in paesi come USA, Canada, Grecia o Turchia? Insomma davvero l’origine del grano è sinonimo di qualità? Secondo l’Aidepi (Associazione delle industrie del dolce e della pasta italiane) non è così. L’associazione dei pastai ricorda che il grano è un prodotto agricolo e la sua qualità varia di anno in anno. Ma soprattutto rileva che «in Italia solo il 60% del grano duro è di qualità buona o eccellente”.

Insomma, esiste anche la pasta Barilla senza glifosato, così come formati specifici “bio” di altre marche, ma le considerazioni riguardanti il mancato raggiungimento delle soglie imposte dall’EFSA sotto questo punto di vista non devono essere tralasciate. Sono ancora in corso delle analisi da parte del nostro team, ma alla luce delle numerose richieste giunte in redazione, vi dovevamo un primo aggiornamento.

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