Ci segnalano questo articolo pubblicato il 23 Dicembre 2016 su Fanpage.it:
Una giovane donna di 25 anni è stata morsa da un ragno velenoso durante il sonno. Ora rischia di doversi sottoporre ad un’operazione o di portarne i segno indelebili sul corpo. E’ il Gazzettino a darne notizia. I fatti sono avvenuti sabato mattina quando la ragazza, venticinquenne di Prata di Pordenone, ha avvertito un dolore improvviso alla caviglia. La giovane è subito andato alla guardia medica del suo Paese, per poi recarsi a due diversi pronti soccorso prima di giungere alla diagnosi corretta: era un morso del Loxosceles rufescens, il ragno violino. Da allora la 25enne è terrorizzata.
Il ragno violino è uno dei pochi aracnidi velenosi che si trovano in Italia. Il suo veleno ha azione necrotica sui tessuti colpiti e nei soggetti allergici può dar vita al cosiddetto loxoscelismo, con formazione di un’ulcera che può estendersi di alcuni centimetri e che, dopo le cure mediche, tende a ristabilizzarsi solo dopo parecchie settimane, lasciando al suo posto una cicatrice piuttosto estesa. La 25enne teme dunque che quel morso possa lasciare dei segni profondi sul corpo. Non è ancora chiaro come si sia ritrovato il ragno in caso. L’animale è di piccole dimensioni e morde solo se minacciato, o se lo si tocca inconsapevolmente: è probabile che sia finito nel letto mentre la ragazza dormiva e che lo abbia urtato girandosi nel letto.
Come precisato da Fanpage.it, la notizia è riportata sul Gazzettino. Troviamo riferimenti anche su Today e Il Mattino.
Il Loxosceles rufescens, altrimenti detto ragno violino, è imparentato con il Loxosceles reclusa, altrimenti detto ragno eremita. Il primo è presente nel Bacino del Mediterraneo; il secondo interessa la parte meridionale degli Stati Uniti e il nord del Messico. Il Refuscenses è menzionato in questa nota del Centro Antiveleni pubblicata l’8 Agosto 2015. Al suo interno si legge che il ragno è «di modeste dimensioni e dall’aspetto insignificante, ma estremamente pericoloso». Quando si parla dell’azione del suo veleno, leggiamo: «Nei casi più gravi la necrosi può interessare anche estesamente i tessuti profondi, talvolta con compromissione permanente della muscolatura» e ancora: «mai sottovalutare un morso di ragno, anche quando, come nella maggioranza dei casi, questo non causa inizialmente che dolore modesto e/o prurito; soprattutto se i sintomi locali, anziché scomparire, nelle ore successive si aggravano».
Sul forum Aracnofilia, però, troviamo una scheda tratta dagli studi di Jean-Marie Léon Dufour, medico e naturalista francese che scrisse almeno venti saggi sui ragni. Alla voce Aggressività e morso leggiamo che «Il veleno sembra essere meno attivo sull’uomo di quello di alcune specie americane (L. reclusa, L. laeta) ma ha un’azione necrotica rilevante e nei soggetti allergici si manifesta il cosiddetto loxoscelismo (una piaga di difficile guarigione che si può estendere di qualche centimetro sull’epidermide)»; a rasserenare l’allarmismo diffuso su questo genere di ragno troviamo una nota del sito Arachne.org, nella quale si afferma che «Le complicanze dovute al morso, tra cui l’infezione l’intossicazione dell’organo sono pericolose, ma non si sono verificati episodi mortali».
Su Animali Velenosi vengono elencati i precedenti casi di morso da Loxosceles rufescens in Italia. Nel Giugno 2016 una donna di 70 anni di Pietraperzia (Enna) aveva subito un morso dall’aracnide ed era stata trasportata al reparto Medicina dell’Ospedale con i sintomi del caso. Gli effetti si erano riversati anche sulle vie respiratorie, ma la donna si era poi ripresa a seguito delle cure.
Nel 2015, invece, una donna di Catanzaro di 65 anni era stata morsa al dito dallo stesso ragno mentre puliva la sua cantina. Giunta all’ospedale in uno stato di miastenia, era morta 12 ore dopo il morso.
Ciò che intendiamo sottolineare con questa nostra indagine è che per accusare i sintomi più gravi dal morso del Loxosceles rufescens, si deve avere una predisposizione allergica. Non è nelle nostre competenze sottovalutare il problema: confidiamo solamente che non si faccia dell’allarmismo.
In ogni caso, della ragazza di 25 anni di Prata di Pordenone non si hanno altre notizie. Per il momento sappiamo solamente che la giovane donna vive in uno stato di terrore per le conseguenze del morso. Sottolineiamo, ancora, che il Ragno Violino non è da confondersi con il Ragno Eremita, il cui morso porta conseguenze più gravi.
Saremo lieti di aggiornarvi sulla giovane donna in un prossimo articolo.
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