ANALISI IN CORSO La bambina vegana ricoverata non era vegana – bufale.net

Ci segnalano il seguente articolo su Facebook, link all’articolo di un portale sull’alimentazione vegana

Ho chiamato ieri sera il Senatore Lello Ciampolillo (M5S), che mi ha detto di aver parlato con il direttore sanitario dell’ospedale Gaslini di Genova, dove è stata ricoverata la bambina definita “vegana” da tutti i media.

Il Sen. Ciampolillo mi ha confermato che parlando con il direttore sanitario in merito a questa vicenda, questo ha ammesso che la mamma nutriva abitualmente con parmigiano la bambina! Da questo chiunque capisce che né la mamma tanto meno la piccola sono vegane, forse vegetariane, ma, di fatto, la bambina assumeva formaggio … che fa tanto bene alla crescita e alla salute!

Con questo vorrei sottolineare oltre la bufala strumentalizzata da tutti i media, anche l’impegno del Senatore Lello Ciampolillo, che da vegano ma ancor prima da uomo delle istituzioni, si è attivato cercando di capire cosa sia realmente accaduto, e come sappiamo, nulla di quello che ci hanno raccontato, se non il fatto che realmente la piccola abbia avuto qualche problema, ma da qui a dire il falso ce ne vuole!

Ora, per chiudere questa ennesima pagina vergognosa, tra depistaggio e propaganda pro lobby agroalimentari e farmaceutiche, vorrei rilevare solo il fatto che, la bambina è stata ricoverata per carenza di vitamina B12!

Non è nostro scopo ingerire su importanti problemi alimentari e di salute: del resto, nessun portale ha tale autorità, ma solamente un medico iscritto all’albo e nell’esercizio delle sue funzioni. Nel cogliere pertanto l’occasione di ricordarvi che nessun suggerimento medico-scientifico sarà fornito da tale portale, se non nella veste di cronaca riportata e senza alcuna pretesa di essere considerato un succedaneo di una vera e propria visita presso il proprio medico di base, possiamo passare a leggere uno dei quotidiani contestati:

La sua mamma e il suo papà sono vegani per scelta e hanno deciso di far seguire anche alla figlia un regime dietetico che esclude ogni alimento di origine animale. Sono proprio loro ad aver attraversato tutta la Liguria, dall’estremo Ponente, e, su indicazione dei medici della propria Asl, hanno portato la piccola Chiara al Gaslini. Un tema delicatissimo e molto attuale, che segna il terzo caso, dall’inizio del 2015, dopo Belluno e Firenze, di un piccolo paziente arrivato in un pronto soccorso pediatrico in gravi condizioni a causa dell’alimentazione. Vicende in cui solo esami molto approfonditi e l’intuizione dei sanitari hanno consentito di individuare la vera origine della sofferenza del bambino.

Chiara è stata allattata a lungo dalla madre che avrebbe seguito, anche durante il periodo dell’allattamento, il suo regime dietetico vegano. Con lo svezzamento, poi, le abitudini alimentari della famiglia si sarebbero estese anche alla piccola. Dopo la permanenza in rianimazione, Chiara ha cominciato a riprendersi, ma, oltre ad accertamenti per verificare che non soffra di patologie genetiche, solo una serie di esami potrà dire se abbia riportato danni neurologici permanenti a causa della carenza di vitamina B12, mentre i sanitari sono fiduciosi di recuperare alla funzionalità l’apparato muscolare.

Il caso è stato segnalato, secondo prassi, agli assistenti sociali. Anche se non si tratta di incuria o maltrattamenti la vicenda rientra nel campo più vasto di una possibile incuria nei confronti del bambino e a breve anche il Tribunale dei minori potrebbe interessarsi dell’episodio. Vitamina B12, zinco, acido folico, ferro: sono queste le carenze tipiche di chi segue una dieta vegana. “Si tratta di un regime dietetico molto rigido, che però un bambino può seguire, solo a condizione che sia accudito, con check continui, da un pediatra, pronto a intervenire quando le carenze di vitamine o altri elementi siano pericolose per la salute del piccolo”, spiega Alberto Ferrando, presidente dell’associazione pediatri liguri. Che pure presiede la commissione tecnica che per il Comune di Genova si occupa della redazione dei menù per la ristorazione scolastica: “A Genova ad esempio è possibile chiedere per il proprio figlio, a scuola, un regime dietetico vegano, ma soltanto presentando un certificato medico – indica Ferrando – le richieste sono moltissime e in forte aumento. Non discutiamo le scelte delle famiglie, ma vogliamo la certezza che un pediatra segua il bambino in un regime alimentare che, se non controllato, può essere molto pericoloso”. Ferrando mette in chiaro che le famiglie che scelgono un’alimentazione vegana per i propri figli sono molto, a volte perfino “troppo” attente alla salute dei propri bambini. E Chiara si sarebbe trovata a lottare per la sopravvivenza non per una scarsa attenzione da parte della famiglia.

I danni per la carenza da vitamina B12 però sarebbero proprio quelli riscontrati dai sanitari su Chiara: “La mancanza di B12 provoca danni neurologici irreversibili – spiega Ferrando – prima si interviene e si riequilibrano le condizioni, più probabilità si hanno di recuperare la situazione clinica del bambino. Purtroppo i danni sono molto maggiori nei più piccoli”. Negli adulti, una dieta vegana, con un buon bilanciamento di apporto proteico di origine vegetale e qualche integratore, può essere condotta senza difficoltà. In un bambino, questo risulta assai più complicato: “Nei bambini la crescita impone una continua correzione degli integratori e degli apporti di vitamine e proteine – evidenzia Ferrando – altrimenti i rischi sono altissimi”.

Sostanzialmente, pare proprio che il quotidiano non abbia affatto messo in discussione la dieta vegana, che, leggiamo nel grassetto, è seguita dalla madre.

Tampoco riteniamo che aggiungere un formaggino o meno ad una dieta sia il punto della discussione: il fatto è che, al momento, ci sono esami in corso su una bambina che ha patito le conseguenze di un regime dietetico scorretto.

Se tale regime prevede o meno del formaggio, solo del formaggio, o formaggio in aggiunta ad una dieta vegana, saranno i medici a dirlo, come anche saranno i medici a dire quale regime alimentare dovrà seguire la bambina in futuro.

Neppure noi. Ripetiamo, non è questo il nostro scopo.

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