ANALISI IN CORSO Siria: sospetti attacchi chimici mietono vittime nella provincia di Idlib – bufale.net

Ci segnalano i nostri contatti diversi video legati ai recenti attacchi in Siria, tra cui questo.

Eviteremo di postare video diretti e immagini non relinkate: questa volta sono davvero crude e disturbanti.

Le gallerie che girano per i vostri profili parlano di bambini perlopiù: bambini che soffocano, che non riescono a respirare, sofferenti. Non sono immagini per tutti.

E le immagini sono reali, nessun complottismo su questo, a meno che non vogliate trascinare nelle vostre bizzare, ed oltraggiose in questo caso, teorie del complotto l’ANSA e il Sole24 Ore.

Quest’ultimo ci fornisce una preziosa traccia su quello che sta accadendo in quelle terre, in questi giorni

Convulsioni, bava alla bocca, difficoltà respiratorie e restringimento delle pupille. Sono questi, secondo diversi testimoni, i sintomi delle vittime dell’attacco chimico in Siria, ma nessuna delle organizzazioni di attivisti che hanno denunciato il raid aKhan Sheikhun, nella provincia nord-occidentale di Idlib ha precisato quale gas potrebbe essere stato usato. Mohammed Hassoun, voce dell’opposizone locale, dice che secondo i medici si tratterebbe di gas sarin, riporta l’Associated Press.

L’uso di armi chimiche da parte del regime di Assad in Siria era il motivo per cui nell’estate del 2013 il presidente Obama stava per intervenire contro il governo di Damasco. Dopo due anni di guerra civile, gli Stati Uniti erano pronti perché Assad aveva superato «la linea rossa» ma poi frenarono, Assad si impegnò a consegnare l’arsenale chimico, l’agenzia Onu che vigila su queste armi (Opac) incaricata del disarmo vinse il Nobel per la Pace qualche mese dopo, ottobre 2013. Oggi la stessa Opac, che nel 2014 lavorò allo smantellamento dell’arsenale, si dice «preoccupata». Oggi l’amministrazione Usa a guida Trump, per bocca di un portavoce, nel condannare l’attacco chimico definendolo un atto intollerabile, sostiene proprio che le sue conseguenze sono da imputare al precedente governo a stelle e strisce, «che non fece nulla» dopo che il presidente siriano varcò la cosiddetta linea rossa tracciata da Obama. Mentre il Consiglio di Sicurezza dell’Onu terrà una riunione di emergenza domattina alle 10 (le 16 in Italia). Lo comunica la missione francese al Palazzo di Vetro, che ha chiesto l’incontro insieme alla Gran Bretagna.

E su quanto è accaduto sta indagando la commissione indipendente d’inchiesta dell’Onu. Condannando il raid nei «termini piùforti», la Commissione afferma che intende indagarne le circostanze, il sospetto uso di armi chimiche e le informazioni sul successivo attacco contro una struttura medica. Se confermati, «sia l’uso di armi chimiche, così come gli attacchi deliberati contro strutture mediche costituirebbero crimini di guerra e gravi violazioni» dei diritti umani, affema la Commissione in una dichiarazione resa nota a Ginevra. Per la Commissione è «imperativo» che i responsabili di tali attacchi siano identificati e che rispondano dei loro atti.

Una nota di Save The Children riferisce che «i medici di una delle cliniche gestite dal nostro partner Syrian Relief ci hanno raccontato di aver ricevuto tre bambini sotto i 6 anni, appena coscienti, che faticavano a respirare, con il naso che colava e le pupille contratte. I medici dicono che questi sintomi sono coerenti con l’uso di agenti nervini, come il sarin».

Siamo di fronte all’uso quindi di agenti chimici vietati, di un vero e proprio crimine di guerra perpetrato sui più deboli.

O meglio, siamo di fronte alla necessità di indagare sull’avvenimento, compito che spetta alle Nazioni Unite ed ai suoi delegati che noi cercheremo di seguire.

Fin’ora però brilla per precisione tra tutte le agenzie e testate che abbiamo esaminato per fare ordine sulla vicenda l’analisi del Guardian, che ha raccolti i preliminari rilievi del capo delle operazioni ONU inviato a Damasco quattro anni prima, perito in materia, che collazionati i dati attualmente disponibili e diffusi dalle agenzie di stampa ha reso un lapidario responso

“If you look at the footage itself, the victims don’t have any physical trauma injuries. There is foaming and pinpointed pupils, in particular. This appears to be some kind of organo-phosphate poison. In theory, a nerve agent. What is striking is that it would appear to be more than chlorine. The toxicity of chlorine does not lend itself to the sort of injuries and numbers that we have seen.”

“Guardando alle immagini, noterete che le vittime non hanno alcun trauma evidente. Sbavano, hanno la bava alla bocca e le pupille contratte, in particolare. Questi sembrano essere i sintomi di un avvelenamento da organofosfati, teoricamente un agente nervino. È già evidente che siamo di fronte a qualcosa di molto più grave del cloro. Il cloro non ha abbastanza tossicità per cagionare lesioni che abbiamo riscontrato sulla scala che abbiamo visionato”

Ogni segno possibile porta ad agenti nervini, in una triste ripetizione degli eventi di Damasco del 2013, cui Smith era presente.

La situazione è gravissima: ove le cause fossero confermate, sarebbe ancora più grave.

EDIT del 6 Aprile:

“In base ai risultati delle analisi, gli esiti indicano che i pazienti sono stati esposti ad una sostanza chimica, il Sarin”. Lo scrive in una nota il Ministero della Salute turco, confermando quanto già anticipato dal ministro della Giustizia di Ankara sui risultati delle autopsie di tre delle vittime dell’attacco in Siria. La parola all’inglese Andy Oppenheimer esperto di armi di distruzione di massa: “Si tratta di un agente chimico con una azione molto rapida. Il cloro agisce diversamente essendo un agente di soffocamento che provoca, comunque, sintomi orribili, ma il cloro in genere ferisce più di quanto in realtà uccida. Il Sarin invece uccide ed è stato vietato e catalogato come uno dei principali agenti nervini utilizzati nelle guerre”.

Gas Sarin dunque, confermano gli esperti

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