ANALISI IN CORSO Pomezia, allarme “bufala” su whatsapp: “Nube verso Roma”. Il Campidoglio rassicura

Roma Today pubblica ieri questa notizia:

Un messaggio, “bufala”, su WhatsApp. Il tam-tam si crea in un attimo e la notizia si diffonde in poco tempo sui cellulari e tra i social. E’ così che, l’incendio di Pomezia di questa mattina, crea panico anche a Roma.

“Buongiorno a tutti. Ci è arrivata una comunicazione che ci avverte che una nube tossica proveniente da una fabbrica di Pomezia che smaltisce rifiuti speciali, sviluppatasi a causa di un incendio, si sta dirigendo su Roma. Si sono raccomandati di chiudere tutte le finestre e di evitare di esporsi all’aria aperta”, questo il testo del messaggio diffuso in poche ore.

A far chiarezza sulla vicenda ci pensa proprio il Campidoglio, attraverso una nota: “L’incendio divampato questa mattina nella zona di Pomezia per ora non ha prodotto ricadute sul territorio di Roma Capitale. Al fine di rassicurare i cittadini, si comunica che al momento non sono pervenute note o raccomandazioni all’amministrazione capitolina, dalle Asl e dalle altre istituzioni competenti, su eventuali misure da assumere a tutela dell’incolumità della popolazione”.

Alcuni hanno ricevuto nelle ultime ore (e stanno continuando a ricevere) il seguente messaggio:

Ieri, 5 maggio, è divampato un incendio allo stabilimento di stoccaggio e smaltimento rifiuti Eco X sulla Pontina Vecchia: Ansa.it spiega tutta la vicenda, e insieme a Rai News aggiorna oggi i primi risultati:

Arpa, dai primi dati non emergono superamenti limiti

“Dall’analisi dei dati non emergono superamenti dei limiti imposti per la qualità dell’aria dalla normativa vigente”. E’ quanto rende noto Arpa Lazio in merito ai monitoraggi della qualità dell’aria dopo l’incendio di ieri. Arpa specifica che “sono state analizzate con particolare attenzione le concentrazioni misurate presso la stazioni di Ciampino, Cinecittà e Fermi, più prossime al sito interessato dall’ incendio anche in considerazione della direzione dei venti”. Arpa aggiunge che oltre alle tre stazioni già citate, “sono stati considerati anche i dati rilevati dal mezzo mobile, posizionato nel centro abitato di Albano Laziale”. “Sono inoltre stati analizzati i dati di concentrazione media oraria rilevati dalle medesime postazioni di misura – è detto ancora – Anche quest’ultimi non hanno evidenziato picchi di concentrazione di ossidi di azoto (NOx), di polveri e di benzene. I dati sono in linea con quelli misurati nelle giornate precedenti a quella dell’incendio e coerenti con quelli misurati normalmente in questo periodo dell’anno”.

Servirà ancora qualche giorno per avere dei dati sicuri sul potenziale inquinamento dell’area più prossima al rogo. E’ quanto spiega Arpa Lazio ricordando di aver provveduto nella giornata di ieri a installare “dei campionatori attivi e passivi nelle immediate vicinanze del sito dell’evento”. “I risultati del monitoraggio con questi campionatori verranno resi disponibili a tutte le autorità competenti, non appena verranno completate le determinazioni analitiche di laboratorio, che richiedono alcuni giorni. Si comunica inoltre – spiega ancora l’Agenzia regionale per la protezione ambientale del Lazio – che è in corso l’elaborazione di una simulazione modellistica dell’evento al fine di valutare le aree di potenziale massima ricaduta degli inquinanti prodotti dall’incendio, sulla base della quale verranno successivamente effettuati campionamenti delle altre matrici ambientali e alimentari interessate”.

L’allarme amianto invece è reale, ed è una notizia delle ultime ore. Quotidiano.net aggiorna:

Ma quello che si teme di più è l’emergenza ambientale dovuta alle polveri e ai materiali bruciati che hanno dato luogo all’enorme colonna di fumo nero e alla nube che potrebbe contenere diossine, dovute alle plastiche bruciate, e anche amianto. Il sindaco aveva emesso già ieri un’ordinanza per l’evacuazione delle case immediatamente vicine al luogo del rogo e per la chiusura di scuole e luoghi pubblici, ma ora le polveri che si stanno depositando fanno paura.

E mentre la Procura di Velletri indaga per incendio colposo, Asl e Regione Lazio hanno incaricato l’Arpa di procedere con i rilievi per verificare la qualità dell’aria e la presenza di polveri tossiche. Sarà necessario aspettare però che le polveri si depositino, quindi serviranno alcuni giorni, fanno sapere i responsabili. In una nota diffusa ieri in serata, l’Asl 6 chiariva di aver chiesto all’Arpa “ritenendo possibile la presenza di coperture in amianto sui capannoni dell’impianto, di estendere l’attività di campionamento ambientale al fine di determinare eventuale presenza di fibre aerodisperse”.

E Il Corriere della Sera spiega:

Il rischio amianto

Ora che l’incendio c’è stato, le verifiche diventano urgenti. Il direttore generale della Asl 6, Narciso Mostarda, «ritenendo possibile la presenza di coperture in cemento amianto sui capannoni dell’impianto», ha chiesto ad Arpa Lazio di «estendere le attività di campionamento ambientale al fine di determinare l’eventuale presenza di fibre aerodisperse». Inoltre si è messo in contatto con il Centro regionale amianto della Asl di Viterbo «per concordare l’analisi dei campioni ed eventuali ulteriori accertamenti». All’Arpa si è rivolto anche il pm di Velletri Luigi Paoletti, titolare dell’indagine per incendio colposo, incaricando l’Agenzia di monitorare l’aria, il suolo, il sottosuolo e le falde acquifere. Le risposte dovrebbero arrivare in un paio di giorni, lo stesso tempo che sarà necessario per domare gli ultimi focolai dell’incendio.

Mentre ieri Adnkronos pubblicava:

Paura per un’enorme nube nera a Pomezia, vicino Roma.
I Vigili del Fuoco sono ancora al lavoro per domare l’incendio divampato questa mattina in un deposito. ”Le fiamme sono sotto controllo – si legge in un tweet che alle 18 fa il punto sulla situazione – Nell’intervento sono impegnati 37 vigili del fuoco e 12 mezzi antincendio”. I vigili del fuoco in un altro tweet invitano la popolazione a non aprire le finestre per le conseguenze del rogo che ha distrutto carta, legno e plastica.

La Asl Roma 6, elencando gli interventi compiuti oggi, definisce “possibile la presenza di coperture in cemento amianto sui capannoni dell’impianto” . Pertanto “è stato richiesto ad ARPA Lazio di poter estendere le attività di campionamento ambientale al fine di determinare l’eventuale presenza di fibre aerodisperse; contestualmente è stato contattato il Centro Regionale Amianto della ASL VT per concordare l’analisi dei campioni ed eventuali ulteriori accertamenti da effettuare”.

Gli abitanti degli edifici che si trovano nel raggio di 100 metri dall’incendio sono stati evacuati, come ha disposto un’ordinanza firmata dal sindaco del Comune di Pomezia, Fabio Fucci: “In tutti gli edifici di comune uso personale, familiare o di lavoro, ricadenti in un raggio di 100 metri si dispone l’allontanamento dei residenti”.

Il sindaco ha ordinato anche la chiusura nella giornata odierna delle scuole di ogni ordine e grado poste nel raggio di 2 km dall’incendio. La chiusura, si specifica, riguarda le scuole materna ed elementare di Castagnetta e la scuole materna ed elementare di Santa Procula.

Ci vorranno quindi dei giorni per le analisi definitive, per il momento la notizia dell’incendio è vera, le analisi ad ora non hanno registrato pericolo di tossicità e chi abita nella zona è invitato ad adottare le misure cautelative del caso, come Adnkronos ricorda:

“Siamo in contatto con le amministrazioni comunali della zona sud di Roma – dichiara la sindaca metropolitana Virginia Raggi riferendosi a 21 comuni– interessati dalla nube che si è sprigionata questa mattina da una azienda di Pomezia. Come da indicazioni dell’Azienda sanitaria Rm6 invito i cittadini dei Comuni di Nettuno, Anzio, Pomezia, Ardea, Velletri, Lavinio, Lanuvio, Genzano, Albano laziale, Ariccia, Nemi, Castel Gandolfo, Marino, Ciampino, Frascati, Grottaferrata, Rocca di Papa, Rocca Priora, Montecompatri, Monte Porzio Catone e Colonna a tenere chiuse le finestre delle abitazioni, scuole, uffici, strutture sanitarie e socio – assistenziali, limitare gli spostamenti se non strettamente necessari e nei prossimi giorni di lavare con accuratezza frutta e verdura, come prescritto e indicato dalla struttura sanitaria”. “Manterremo uno stretto contatto anche con l’Arpa – conclude la Raggi – alla quale abbiamo chiesto un monitoraggio della situazione e relativi aggiornamenti con intervalli di due ore”.

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