Altro scontro tra Gruber e Salvini: la giornalista lo deride sulla pancia e “stavo per chiamarla Ministro”
Arriva in serata un nuovo scontro tra Gruber e Salvini, in diretta TV su LA7 la sera di martedì 1 ottobre. La giornalista, al termine dell’intervista al leader della Lega, evidentemente ha pensato di fare ironia con il suo interlocutore per creare un diversivo. Come? Parlando del Papeete e delle apparizioni politiche dello stesso Salvini in costume da bagno, con tanto di comizio politico. Un po’ come avvenuto qualche settimana con Laura Boldrini sui social, stando all’articolo che portammo tempestivamente alla vostra attenzione.
I dettagli sullo scontro tra Gruber e Salvini
Come sono andate realmente le cose nell’ambito di uno scontro del tutto particolare tra Gruber e Salvini? Questa volta l’iniziativa è tutta della giornalista. Provocata in passato da alcune risposte del numero uno del Carroccio, Lilli Gruber in questo frangente prende l’iniziativa e prima di congedarsi dal pubblico gli chiede testualmente: “Siccome è arrivato l’autunno, è contento di non dover girare più da ministro dell’Interno in mutande per le spiagge italiane?“. Inevitabile la replica di Salvini, sul fatto che sia normale presentarsi in spiaggia in costume.
Andando avanti nella conversazione, la giornalista corregge il tiro, dichiarando che anche lei (ovviamente) in spiaggia ci vada in costume, ma che da Ministro dell’Interno non si comporterebbe così, aggiungendo poi che Salvini abbia anche il demerito di tenere dei veri e propri comizi politici in quel frangente. Poi la doppia chiusura, auspicando in prima istanza di rivederlo in quel contesto senza pancia. E lì Salvini ha calato l’asso, come riporta proprio LA7: “Omo de panza, omo de sostanza“.
Il capitolo finale di questo ulteriore scontro tra Gruber e Salvini (rimasto comunque su toni pacati e nei binari di una battuta forse mal riuscita) si ha quando la giornalista lo saluta dicendo “stavo per chiamarla Ministro“. Ecco il video preso da LA7 che ci mostra come siano andate le cose.
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