Alle Olimpiadi l’Ultima Cena con drag queen: irrompe la politica
Le Olimpiadi sono sempre state un momento “politicamente apolitico”, ancora prima dell’Ultima Cena con drag queen di Parigi 2024. Del resto, nell’antichità le guerre si fermavano, nemici e alleati smettevano di combattere sul campo per sfidarsi ai giochi Olimpici e gli stessi diventavano “una delle cose più serie del mondo”.
Non c’è sorpresa se il “il caso del momento” diventa l’esibizione del tableau intitolato “Festivité”: l’immagine di un gruppo di famose drag queen a tavola (Nicky Doll, Paloma e Piche, riconoscibile per la sua barba bionda), che ricordava il dipinto leonardesco l’Ultima Cena di Gesù con i suoi apostoli.
Unitamente alla presenza della cantante Franco-Malese Aya Nakamura, invisa alla Le Pen sconfitta dall’ultima tornata elettorale e apprezzata dal criticato Macron, e quindi suo malgrado colpita dal fuoco incrociato di buona parte della politica nazionale ed europea, la cerimonia olimpica è stata allegramente colpita dalla sassaiola fitta della discussione politica.
Alle Olimpiadi l’Ultima Cena con drag queen: irrompe la politica
Per Marion Maréchal, nipote della Le Pen e personalità della politica nazionale ed europea a sua volta, si è trattato di “uno show woke”. Per il vicepremier e ministro Italiano Salvini “un insulto al Cristianesimo”, come anche per i vescovi francesi.
Tra i commentatori social, chi si è prodotto in accuse di satanismo e chi ha ricordato che nella Francia dove autori di satira sono morti per aver deriso le religioni, nel posto dove la strage di Charlei Hebdo è nata per una “presunta derisione dell’Islam” e questo non ha fermato la satira, religioni intoccabili non esistono.
Se è per questo il “vitello d’oro” individuato da un senatore di FdI si è poi rivelato essere il toro di bronzo della fontana del Trocadero, vittima collaterale di un clima infiammato tra satira, presunta cristianofobia, satanismo ed esibizioni musicali e teatrali diventate occasione di politica.
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