Sarà una calda estate… non sappiamo se lo sarà dal punto di vista meteorologico, ma lo sarà, probabilmente per le tensioni che gli avvenimenti di Parigi e Bruxelles hanno, inevitabilmente prodotto in ognuno di noi.
Le nostre spiagge poi, potrebbero rivelarsi, secondo “Il Giornale”, possibili scenari di attacchi dell’Isis, grazie a “Vù cumprà” trasformati in kamikaze e killers, pronti a colpire tra sdraio e ombrelloni.
Il quotidiano diretto da Sallusti, ha pubblicato una notizia, il 13 aprile, ripresa poco dopo anche dalla testata “Libero” e successivamente rimbalzata, con un copia-incolla disarmante, su centinaia di testate online. Secondo l’articolo firmato da Luigi Guelpa, la polizia del Senegal sarebbe in possesso di informazioni che confermerebbero la presenza di campi d’addestramento dell’ISIS per aspiranti combattenti, preparati per colpire sulle spiagge italiane, dove giungerebbero come finti venditori abusivi.
Qualcosa, tuttavia, nell’articolo non ci convince.
Analizziamo i fatti:
Secondo il giornalista, l’allarme sarebbe stato lanciato dal capitano della gendarmeria di Mbou, Seck Pouye, che avrebbe dichiarato la forte presenza degli uomini dell’ISIS nella zona di Saly, località balneare senegalese, ad 80 Km ad est di Dakar
Gli uomini del Califfato sono tra noi, si addestrano a pochi chilometri da alcuni resort. Tutta l’area è diventata inaccessibile
Eppure, è bastato fare qualche ricerca, per capire che, nella zona di Saly, le misure di sicurezza sono state notevolmente rafforzate, ma la motivazione ufficiale, non è la presenza dei militanti dell’ISIS, quanto una misura di prevenzione, a seguito degli attentati all’hotel Bamako in Mali del novembre 2015, di quelli a Ouagadougou, in Burkina Faso, del 15 gennaio 2016 e quelli del 22 marzo 2016 a Grand-Bassam, in Costa D’avorio.
Le preoccupazioni di possibili attentati, hanno portato ad una flessione nel numero di vacanzieri del vecchio continente ed è proprio per rassicurare i turisti, che le misure di protezione e prevenzione, in prossimità dei resort e delle principali attrazioni, sono state innalzate.
Sempre nell’articolo si cita Boubacar Sabaly, direttore dell’albergo Les Bouganivilles, e le sue parole sono virgolettate:
“È qui, a due passi dal nostro albergo che i terroristi preparano i loro piani di battaglia, per due volte hanno dato fuoco alle auto parcheggiate. Ci minacciano di continuo”
Abbiamo trovato un’intervista del 10 aprile 2016, allo stesso Boubacar Sabaly, che egli rilascia al quotidiano francese El Pais. Non si tratta di direttore d’albergo ma dell’amministratore delegato del Resort Les Bouganivilles e Presidente del consorzio albergatori della zona. Boubacar Sabaly, intervistato, lamenta la flessione nel numero delle presenze a causa degli attentati avvenuti nei Stati vicini e proprio per questo sottolinea che il suo albergo ha notevolmente intensificato la sicurezza, ma non c’è alcun riferimento a campi ISIS, minacce e gesti intimidatori, come riportato dal Giornale.
Per due volte hanno dato fuoco alle auto parcheggiate. Ci minacciano di continuo
Si tratta di due dichiarazioni in netto contrasto tra di loro e dai toni assolutamente diversi.
Altre incongruenze:
La zona di Saly è una zona vocata al turismo, una meravigliosa costa oceanica con acque cristalline e hotel di lusso, frequentati, in modo particolare da Europei. Difficilmente gli Jihaidisti si preparerebbero all’azione in un’area così densamente popolata, quando possono contare su enormi spazi desertici da trasformare in campi d’addestramento, al riparo da occhi indiscreti e dalla polizia senegalese, tra le più attive dell’Africa Centrale. Ma proprio volessimo credere a questi “campi da spiaggia” viene che da chiedersi perchè attaccare l’Italia, perchè preparare attentati sulle coste nostrane, quando si ha già a disposizione ciò che si vuol colpire? Perchè affrontare viaggi costosi e rischiosi, per venire a fare i finti “vù cumprà”? Ognuno si faccia la sua opinione.
Nell’articolo viene anche citato, Peter Saadi leader jihadista
“giovane medico di appena 26 anni rientrato clandestinamente a Dakar dopo aver combattuto per circa dieci mesi con i miliziani di Al Baghdadi, dalle parti di Raqqa”
Ciò che è curioso, tuttavia, è che le fonti di informazione senegalesi, sembrano ignorare del tutto Peter Saadi ad esclusione però di un giornalista di Dakar TV (Mouhamed Joe Diop) che apprende della sua esistenza proprio tramite l’articolo de “Il Giornale”, che viene riprodotto aggiungendo altri fantasiosi particolari
Voleva far saltare in aria uno dei club più in voga ad Almadies, ma la nuova missione affidatagli da Al Baghdadi è stata quella di combattere in Europa.
http://www.baolmediasinfos.com/?p=4136
Altra cosa “strana”: nell’articolo si fa chiaro riferimento all’ISIS, ma è piuttosto improbabile che i militanti del Califfato si siano insediati del Paese, considerando che, ad oggi, tutti gli attentati della zona sono avvenuti ad opera di Al Queida.
Infine…
Il pericolo di attentati c’è, ed ovunque. Alcune zone (come quella senegalese), sono più a rischio, poichè gli Jihaidisti stanno mietendo consensi in quelle aree e la presenza europea è stata fino ad oggi un facile bersaglio in quelle che venivano considerate come zone “sicure”.
Non possiamo più parlare di Paesi non a rischio, perchè il terrorismo può colpire ovunque, sulle spiagge, certo, ma anche dal salumiere di fiducia. Il terrorismo gioca sull’imprevedibilità, sul poter colpire ovunque, perchè il terrore possa essere parte di ognuno di noi, indipendentemente da dove si trovi.
Per fortuna, fino ad oggi, gli allarmi del “Il Giornale” si sono rivelati infondati. Nel giugno 2015, il quotidiano avvertiva circa la possibilità di attacchi via mare, nei porti di Ancona, Bari e Brindisi, nel gennaio 2016, la possibilità che l’ISIS stesse organizzando una flotta per colpire le navi da crociera. Non è successo nulla di tutto ciò, e vorremmo che anche questa volta si tratti solo si supposizioni, magari un po’ fantasiose.
Un kalashnikov al posto della borsa contraffatta di Louis Vuitton, oppure una cintura esplosiva invece di quella simil Gucci
Speriamo che l’unica cosa esplosiva sia la nostra voglia di estate!