ALLARMISMO Scandalo farmaco per la tiroide l’equivalente di Eutirox è pericoloso
Abbiamo verificato online e consultato in primo luogo la Dott.ssa Laura Spoldi che viene citata nell’articolo.
La Dottoressa è stata contattata telefonicamente e si è rivelata molto gentile e disponibile ad ascoltarci ed a chiarirci le idee in merito. I suoi consigli, che qui riportiamo,possono essere utili accortezze quando iniziamo una terapia farmacologica in accordo con il nostro medico curante. Pur verificando la notizia, la Dott.ssa ha evidenziato che il termine “scandalo” usato nel titolo sia quantomeno esagerato e allarmante. La realtà è che casi del genere sono abbastanza comuni, purtroppo, e che il suo lavoro consiste proprio nell’evidenziarli e portarli alla giusta attenzione.
La Dott.ssa Spoldi lavora per la Asl Bergamo e si occupa del servizio di Assistenza Farmaceutica insieme ad un altro medico. Alla sua attenzione arrivano delle ADR, cioè segnalazioni di reazioni avverse ad un farmaco. La segnalazione di cui trattiamo è quella che viene trattata nell’articolo e riguarda il farmaco Eutirox ed il suo equivalente Levotiroxina sodica TEVA, usati nel trattamento delle patologie tiroidee. Un paziente ha avuto problemi cardiaci quando, in accordo col suo medico, è passato dal farmaco Eutirox a quello equivalente pur mantenendo i medesimi dosaggi farmacologici.
Il passaggio è stato fatto in funzione dell’alta disponibilità del farmaco equivalente e per non pagare la “quota aggiunta” e non gravare quindi sul S.S.N. Inoltre il passaggio è stato fatto in funzione della non presenza dell’eccipiente lattosio presente nel farmaco originario, componente a cui il paziente era allergico.
Cosa sono gli eccipienti? Riportiamo in breve le indicazioni della Dott.ssa Spoldi che ci chiarisce le idee:
gli eccipienti sono sostanze che vengono aggiunte al farmaco e che hanno la funzione di veicolarlo con più facilità nel torrente ematico ( nel sangue ) o lo rendono più facilmente assimilabile o anche più gradevole al gusto quando lo ingeriamo.
Abbiamo inoltre rivolto le nostre domande e chiarimenti allo Centro Informazione Indipendente sul Farmaco che ci ha risposto come segue:
Quando la levotiroxina, e di conseguenza i medicinali che la contengono come principio attivo, sono stati inseriti nella Lista di trasparenza, cioè l’elenco dei medicinali a brevetto scaduto (medicinali equivalenti), si è ritenuto di affrontare la problematica del controllo dei valori di TSH e FT4 dopo 4-6 settimane dall’ eventuale sostituzione di un prodotto a base di levotiroxina con un altro. La Commissione Tecnico Scientifica dell’ AIFA ha quindi ritenuto di individuare la seguente soluzione condivisa con medici e farmacisti:
1. La prima prescrizione di un trattamento a base di levotiroxina può essere effettuata con un farmaco equivalente, che può essere prescritto ad un costo vantaggioso per il SSN senza perdita di efficacia e sicurezza per il paziente. Una volta iniziato il trattamento, tuttavia, si raccomanda la non sostituibilità del farmaco di prima prescrizione.
2. Nel rispetto della responsabilità professionale del medico, la legge attuale consente al medico prescrittore di specificare la non sostituibilità del medicinale ritenuto idoneo, come chiaramente indicato nel secondo comma dell’art. 7 della legge 405/2001.
3. Nell’ interesse prevalente della salute del paziente, AIFA auspica, nei casi in cui il medico decida la non sostituibilità del farmaco prescritto, che le autorità sanitarie territoriali non pongano a carico dell’assistito la differenza fra il prezzo più basso ed il prezzo del farmaco previsto. Quindi sarà il suo medico curante a stabilire se, nel suo caso, sia opportuno continuare la sua terapia con il medicinale già utilizzato (EUTIROX è regolarmente disponibile), specificandone la non sostituibilità sulla ricetta medica, oppure no.
Concludendo, e riassumendo i consigli della Dott.ssa Spoldi, e che trovate anche nell’articolo originario, è innanzitutto dovere del paziente leggere con attenzione il “bugiardino” il foglietto illustrativo presente nella scatola del farmaco che assumiamo.
Inoltre è bene sapere che se un medico ci ordina un farmaco, è bene iniziare direttamente dal farmaco equivalente, e in accordo col medico, adattare la posologia e le somministrazioni durante il periodo dell’assunzione.
Se si inizia invece con un farmaco non equivalente e si vuole passare ad uno equivalente è bene ricordare che per farmaci molto attivi ( cioè che incidono molto sul nostro organismo come le terapie ormonali in oggetto ) è bene sapere che mantenere lo stesso dosaggio iniziale può non bastare, bisogna tarare i dosaggi con attenzione.
Vi segnalamo anche un articolo “NUOVE TERAPIE CONTRO L’IPOTIROIDISMO AGGRAVATO DALL’INTOLLERANZA AL LATTOSIO” in cui si evidenzia come i soggetti ipotiroidei, con patologie gastrointestinali (celiachia, infezione da Helicobacter pylori, gastriti croniche, parassitosi intestinali), possano usufruire di nuove formulazioni di levotiroxina in capsule molli o in soluzione liquida, totalmente prive di lattosio. Queste nuove preparazioni, sembrano garantire un migliore assorbimento dell’ormone per la loro superiore solubilità e quindi un più facile raggiungimento della dose minima efficace della tiroxina.
Non vogliamo allarmarvi e farvi correre a controllare ogni bugiardino che avete in casa per i farmaci che assumete, tuttavia se passate da un farmaco ad un altro o se assumendone uno nuovo lamentaste dei fastidi è consigliabile non sottovalutarli e rivolgersi al proprio medico di fiducia per i chiarimenti del caso.
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