ALLARMISMO E NESSUNA FONTE Blue Whale, il gioco della morte spopola tra gli adolescenti – bufale.net

Ci è stato segnalato recentemente come anche da noi in Italia siano arrivate le notizie su Blue Whale, il “gioco della morte” che incita i giovani al suicidio.

Qui da noi la notizia è filtrata dal Messaggero e dal Giornale, entrambi con fonte ricorsiva. Riporta il Giornale:

Il suo nome è Blue Whale, letteralmente balenottera azzurra, e attualmente è oggetto di indagini da parte della polizia russa. Il gioco, infatti, invita i partecipanti ad affrontare una serie di (assurde) prove. Ad esempio, guardare film dell’orrore per un giorno intero, incidersi sul corpo una balena azzurra (Blue Whale appunto, ndr), svegliarsi alle 4.20 del mattino, il tutto per 50 giorni.

L’ultimo giorno il gioco prevede una provocazione mortale: trovare l’edificio più alto della città in cui si abita e saltare giù. Così gli ideatori di questa terribile moda invitano i partecipanti a togliersi la vita. I ragazzi che si sono lasciati trasportare in questo vortice di orrore, prima di farla finita, lo dichiarano sui social con frasi piuttosto enigmatiche: “Questo mondo non è per noi” oppure “Siamo figli di una generazione morta”.

Come riporta ilMessaggero, le autorità russe informano che il Blue Whale, in sei mesi, ha portato al suicidio 130 adolescenti. Gli ultimi due casi risalgono proprio allo scorso fine settimana: si tratta di Yulia Konstantinova, 15 anni, e Veronika Volkova, 16 anni. Le due ragazze sono state trovate morte ai piedi dello stesso condominio.

Quindi il Giornale che cita il Messaggero che a sua volta cita… cosa?

Andiamo con ordine, e seguiamo Snopes, secondo cui

The claim that the “blue whale” suicide game (named after the way whales sometimes beach themselves, and then die) had resulted in a wave of suicides appears to have originated with a misinterpretation of a May 2016 story from a Russian outlet called Novaya GazetaThe article reported that there had been dozens of suicides of children in Russia during a six-month span, and that some of the people who took their lives were part of the same online community on VK.com, a social media network based out of St. Petersburg, Russia

La dichiarazione che il gioco suicida “Blue Whale” (chiamato così dal modo in cui le balene spiaggiate muoiono) ha provocato un’ondata di suicidi deriva da una storia pubblicata nel maggio 2016 dal Novaya Gazeta. L’articolo parlava di dozzine di suicidi di ragazzi in Russia in un periodo di sei mesi, e che molte delle persone coinvolte facevano parte di una comunità su VK.com, un social network di San Pietroburgo, Russia.

Sostanzialmente, già in quel periodo si cercarono collegamenti tra il gioco ed i suicidi, ma senza che nessun collegamento definitivo fosse trovato.

Sostanzialmente, la storia del presunto Blue Whale game è una perversa versione dell’Uovo e della Gallina.

Chi è arrivato prima? Il suicidio o la comunità virtuale? Il sospetto emarginato da Snopes e da Radio Free Europe è che, di fatto, il numero elevato di suicidi tra gli iscritti a gruppi su VK.com (una sorta di “Facebook per soli russi”) non è da determinarsi da istigazioni su quei gruppi, ma alla naturale tendenza di gruppi di emarginati di aggregarsi tra di loro in una nazione dove il tasso di suicidi è elevato sin dall’età adolescenziale.

Il vero rischio è però nella viralità: come per le bufale, riporta Snopes diversi dei gruppi “Balena Blu” sono stati creati per l’apposito scopo di capitalizzare sulle voci legate a questi gruppi per portare traffico, visualizzazioni e denaro contante nelle tasche di amministratori poco scrupolosi.

Quindi, un’aggregazione di disagio è diventata voce di corridoio, e la voce di corridoio rischia di diventare realtà per mano di viralizzatori inclini a volere che la voce continui ad esistere.

AGGIORNAMENTO DEL 09.05.2017

A distanza di mesi, Blue Whale continua a creare frutti intossicati.

Abbiamo già parlato del fatto che, a tutt’oggi, non ci sono prove che Blue Whale predati i suicidi ed il disagio contenuti in diversi gruppi VK, che, anzi, hanno potuto usare Blue Whale come uno schermo per lo stesso.

Ma il portale di fact checking iberico e-farsas ci segnala altre creazioni collegate allo stesso

Blue Whale è un’applicazione che ruba i dati del vostro cellulare

A seguito della fama di Blue Whale sono nate diverse applicazioni per cellulari android ed iPhone che recano nel titolo riferimenti ai gruppi “Blue Whale”. Ovviamente, l’esistenza di specifiche applicazioni per cellulare contraddice anche i report indicati di Novaya Gazeta. Non vi è collegamento tra le due cose, se non la voglia di programmatori poco scrupolosi di far soldi su una delle più pruriginose voci di corridoio. Conviene, comunque, sempre evitare di installare applicazioni che non si conoscono.

Un partecipante di Blue Whale ha avvelenato trenta bambini per vincere una sfida!

Anche questo è stato lo scherzo di dubbio gusto di un burlone che ha deciso di riattivare la viralità di Blue Whale inventandosi un infanticida particolarmente efferato, datosi che anche in Brasile ci sono viralizzatori con troppo tempo tra le mani, accesso a Facebook e WhatsApp e che sanno che di fronte a soggetti deboli come i bambini gli “indinniati” accorrono a frotte.

L.C., brasiliano, ha quindi inventato una narrazione di dubbio gusto in cui si descriveva come un partecipante al “gioco” con la missione di avvelenare 30 bambini… salvo poi confessare candidamente di aver scherzato allo scopo di capitalizzare sull’indignazione ricevuta.

Una ragazza si è tagliata il braccio per ottemperare alla sfida

Era una ragazza filippina. E Blue Whale non c’entrava. Voleva semplicemente attirare l’attenzione di un fidanzato che l’aveva respinta

Non accettate chiamate da questo numero! Blue Whale vi copierà la rubrica del cellulare!

Ricorda niente? Una nuova versione della bufala dei terroristi che ti telefonano per clonarti il cellulare ora comprende Blue Whale.

Nessuno sfugge a Blue Whale! Troveranno ed uccideranno i tuoi cari

Partiamo da un presupposto: Blue Whale è nato dopo la diffusione del testo virale che lo descrive, a causa di burloni che, come il giovane L.C., giocano a brandire lo spauracchio della “balena blu” per terrorizzare ed umiliare dei ragazzini poco cauti.

Non c’è mezzo con cui il “giocatore capo” possa sapere di voi cose che voi stessi non gli avete detto, e se qualcuno col pretesto di Blue Whale dovesse molestarvi, denunciatelo.

Queste due ragazze aggiungono partecipanti al gioco di Blue Whale! Denunciatele e bloccatele!

Tutto il mondo è paese,  anche in Brasile qualche burlone ha deciso di prendere gli account di una nota cantante ed una giovane per imbastire un raccontino. Come dimostra la nostra guida utile e come dimostrano le nostre notizie più recenti, se qualcuno vi chiede aiuto per condividere i nomi e cognomi di soggetti a caso accusati di reati aberranti, considerate quel qualcuno, a prescindere, un bugiardo ed un diffamatore seriale e bloccatelo.

Entrare in Blue Whale è facilissimo

In realtà, entrare nei gruppi ispirati dalla storia di Blue Whale, che purtroppo hanno cominciato ad esistere, non è fortunatamente facile. Il giornalista Julio Boll ci ha provato, con difficoltà ed incontrando molti giovani che invece esortavano altri coetanei a non intraprendere il triste esempio della bufala-diventata-realtà e risolvere i loro problemi col dialogo.

È dovere dei genitori controllare le attività dei propri figli online

Proprio perché dalle voci su Blue Whale sono nati alla fine veri e propri gruppi (e non solo) come abbiamo detto, e proprio perché Internet è uno strumento pericoloso facciamo nostro l’appello dei colleghi debunker brasiliani. State vicini ai vostri figli, aiutateli, non lasciateli soli, vigilate sulle loro attività sulla Rete.

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