L’incubo dell‘attacco missilistico. Contro l’Europa, l’Italia e Roma in particolare.
È quello che emerge dall’ultimo documento propagandistico riconducibile all’Isis, pubblicato come “The Islamic State 2015″ e al vaglio degli uomini dell’intelligence.
Le circa cento pagine attualmente all’analisi degli esperti comprendono una cartina dell’Europa con il nostro Paese e la Capitale cerchiati in rosso; inoltre sono cerchiate anche la Spagna e la Turchia. Questi, dunque, le tre direttrici attraverso cui dal Marocco, da Tunisia e Libia e dalla Siria, i jihadisti dello Stato Islamico puntano alla penetrazione nel Vecchio Continente. Il testo e le immagini, come scrive il sito Wikilao, sono compilati in un inglese imperfetto e giudicati dai servizi “di chiaro stampo propagandistico”.
Ottima propaganda per far fuggire ancora i turisti dal nostro paese, prima ebola e ora ISIS. Tutto questo inutile allarmismo produce lo stesso clima che si era già verificato quando circolavano false voci su un contagio ebola in Italia, con la conseguenza che dovette intervenire il parlamento per risolvere la questione.
Un commento di un utente da una visione chiara della situazione:
I mezzi di cui potrebbe, in via teorica disporre l’ ISIS sono ben noti, in quanto provengono dagli arsenali dei paesi del medio oriente in disfacimento, si tratta per lo più di missili ormai obsoleti di origine russa, con tecnologie ante anni 60, derivati direttamente dalle V-2 messe a punto da Von Braun, con autonomia appena sufficente a raggiungere Israele e alcuni obbiettivi in Arabia Saudita. Sono missili nati per portare testate nucleari tatttiche, la cui imprecisione era compensata dalla potenza dell’ esplosione nucleare. Le versioni con testata convenzionale, avevano un’ efficacia bellica quasi nulla, come dimostrato nella prima guerrra del Golfo. 90 SCUD lanciati su Arbie e Israele hanno causato una quarantina di morti. Oltretutto, considerato che non molto può essere sopravissuto in IRAQ dopo l’ occupazione NATO, rimangono solo i materiali in dotazione all’ esercito Siriano. E comunque erano oggetti piuttosto complicati da maneggiare, conservati probabilmente senza le testate belliche installate e non riforniti, pesavano circa 6 tonnellate mobili su dei camion a 8 assi. Molto più senmplice assaltare un autobus con un Kalashnikov.
E se venissero riforniti da chi potrebbe avere interesse a farlo, Come e Quando si vuole, nascondendosi dietro la loro mano?.
Non stiamo parlando di armi individuali, o di qualche lancia razzi spalleggiabile. Un missile, se con questo termine intendiamo un oggetto in grado di colpire l’ Italia dall’ Iraq o dalla Siria, è semplicemente un qualche cosa di troppo complesso, poco maneggevole e richiede una certa logistica da mettere in campo, per prepararlo, rifornirlo e armarlo. Senza contare le sue dimensioni, il veicolo di trasporto e spesso il veicolo di controllo. Quelli che hanno tirato su Israele, erano principalmente razzi non guidati, niente di particolarmente complesso, gittata limitata ( max 160 km) e nessun sistema di guida. Un bravo perito chimico ed un meccanico, in Europa potrebbero farseli in garage. Comunque a parte le grandi potenze , solo pochi altri paesi si vantano di poter progettare e costruire missili ballistici a corto raggio (fino a 1000km, e medio raggio, fino a 3000 km, India, Pakistan, Corea del Nord e Iran. Oltre a Israele. Avendo lavorato in maniera diretta o indiretta in alcuni di questi paesi, mi sentirei in pericolo solo se me lo lanciassero contro gli Israeliani. In quei paesi, tecnologicamente, che che ne scrivano i giornalisti per far notizia, sono indietro, ma tanto indietro. Si mormora che la Siria avesse in dotazione 26 lanciatori per missili Iskander, armi moderne di costruzione Russa, portata massima stimata 500 km, ma limitata nelle versioni da esportazione, si pensa al di sotto dei 300 KM. Testata bellica 700 kg. Gli Scud, molto più vecchi e di prestazioni inferiori erano largamente diffusi nel medio oriente. Ma come si è visto, dalla Libia non sono riusciti a colpire Lampedusa.
La supremazia dell’ occidente in campo tecnologico è fortunatamente schiacciante, chi attacca cerca i tuoi punti deboli. I punti deboli dell’ Europa sono:
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