Ritorniamo con la segnalazione sulla foto di due ragazze, protagoniste di un messaggio in circolazione su WhatsApp e Messenger al quale avevamo dedicato un nostro articolo il 4 Aprile 2017. Si tratta di una foto accompagnata da una didascalia:
“Attenzione a queste ragazze. Fotografano con cellulare x preparare intrusione. .stiamo facendo girare la foto x aiutare . hanno già colpito a fenegro e sono state avvistate ad Appiano gentile e limido. Non sono italiane. Fate girare tra i vostri contatti”
In questi giorni sono comparse nuove versioni in cui viene modificata la località di riferimento. Infatti, mentre prima si parlava di Appiano Gentile, Limido e Fenegro, oggi si parla di Verona come riporta la fanpage Verona – Furti, Segnalazioni, Eventi in un post dell’8 Aprile (archive.is):
Tra i tanti commenti compaiono anche quelli di utenti che gridano all’allarmismo infondato, riportando il fatto che la stessa notizia veniva associata a differenti luoghi, facendo cadere la teoria delle due “non italiane” che si aggirano per il centro abitato fotografando appartamenti. Gli stessi utenti riportano un link a un articolo di Varese News dal titolo “La foto delle ragazze che fotografano case e i furti che non ci sono stati“, pubblicato il 6 Aprile. Siamo dunque all’ennesimo cambio di versione, trovandoci a Varese. L’articolo precisa che:
Nella foto che gira non si riesce a vedere l’autore della segnalazione ma le case di sfondo sembrano essere quelle di una via di Limido Comasco. Cosa ci sia di vero non si sa ma abbiamo chiesto alla polizia locale di Limido Comasco e di Fenegrò, entrambi in provincia di Como, e in entrambi i casi non abbiamo avuto riscontri di segnalazioni di furti.
La redazione di Varese News ha contattato anche la compagnia dei Carabinieri di Cantù nella persona del capitano Gabriele Lo Conte, il quale ha negato l’esistenza di segnalazioni di furti legate alla vicenda. I Carabinieri hanno eseguito pattugliamenti in tutti i paesi indicati, ma senza risultati.
Resta la certezza che non vi è certezza sull’identità di chi ha messo per la prima volta in rete un tale messaggio. Resta, inoltre, l’ovvietà che spesso riportiamo alla luce: una foto con didascalia non è una notizia, se mancano le fonti. Un fatto smette di essere tale dal momento in cui compare una nuova versione con dettagli modificati ad hoc, per il solo gusto di rendere virale un messaggio.
Non sappiamo chi siano queste ragazze, tantomeno abbiamo riferimenti sulla loro nazionalità. Non si hanno elementi né fonti. Non esistono denunce.
Una viralità che crea dell’allarmismo inutile.
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