ALLARMISMO Fibre di amianto nel DAS – Bufale.net
Avrete tutti letto la notizia secondo cui lo Scandinavian Journal of Work Environment and Health avrebbe dichiarato che la nota pasta modellabile DAS sarebbe ricca di amianto. Riportiamo alcuni titoli apparsi online:
- Fibre d’amianto nella pasta Das: la rivelazione da una ricerca italiana (TGCom24)
- Fibre di amianto nel Das (Huffingtonpost, che poi ha corretto il tiro)
- Amianto nella pasta da modellare Das (Leggo)
- Scoperta choc: Fibre di amianto nella pasta per modellare Das (Newsitaliane)
Ecco quanto riportato da TGCom24 nella propria pagina Facebook:
Non sono mancate le preoccupazioni dei genitori che riportano l’utilizzo del prodotto da parte dei loro bambini:
In alcuni casi, come per l’Huffingtonpost, il “tiro” nei titoli è stato corretto, ma vi sono ancora le condivisioni Facebook con il titolo precedente:
Poi, leggendo gli articoli, si scopre che il DAS incriminato ha un ben preciso periodo di produzione. Altri siti avevano ben precisato nei loro titoli che il fatto riguardava un ben preciso periodo temporale, ma come ben sappiamo molti utenti leggono solo i titoli e a volte senza particolare attenzione.
Come digressione non possiamo che ricordare che le scoperte tecnologiche e sulla salute hanno fatto in modo che potessimo, fortunatamente, scoprire gli effetti di sostanze appartentemente nocive per poi ritirarle dal commercio evitando il perpetuarsi di gravi danni. Lo stesso amianto è stato per decenni usato come coibentante (Eternit) e come parte integrante di dispositivi di sicurezza per i vigili del fuoco.
Intere generazioni si sono baloccate con Kit del piccolo chimico contenenti pericolosi acidi ed elementi radioattivi: scopriamo ora che anche l’amata pasta modellabile DAS non ne era esente.
Il focus dello studio infatti è basato sui campioni di DAS venduti tra il 1963 ed il 1975. Fila, l’attuale detentrice del marchio DAS, rilevato da Adica Pongo, conferma che:
«F.I.L.A. Fabbrica Italiana Lapis ed Affini — precisa una nota dell’azienda che nel 1994 acquisì il marchio — precisa che il prodotto in commercio in Italia e all’estero è perfettamente sicuro e pienamente conforme alle normative vigenti. Sia in ambito comunitario che negli Stati Uniti, la composizione del DAS in termini di formulato è stata esaminata da organismi accreditati, che ne hanno confermato la piena sicurezza per l’utilizzo da parte di bambini ed adulti. Lo studio condotto dall’ISPO sulla possibile presenza di fibre di amianto nella composizione del DAS si riferisce, come correttamente specificato, alla pasta DAS che veniva prodotta e commercializzata da Adica Pongo tra il 1963 e il 1975, molti anni prima dell’acquisizione di quest’ultima da parte di F.I.L.A., avvenuta nel 1994. Pertanto, il DAS cui fanno oggi riferimento i mezzi di informazione era un prodotto realizzato da un’azienda diversa da F.I.L.A., totalmente differente dalla pasta DAS prodotta e distribuita da F.I.L.A. dal 1994 in avanti». (Fonte: Corriere Fiorentino)
Il Messaggero (“Amianto nel vecchio Das: esposti milioni di bambini e insegnanti“) ci conferma che:
Oltre alla sua commercializzazione come giocattolo, il Das e stato utilizzato come strumento di insegnamento nelle scuole, ma anche da artigiani, restauratori di ceramica e artisti. Per i primi tre anni, Das è stato commercializzato in polvere da miscelare con acqua e successivamente in pasta pronta all’uso. Dal 1976 in poi l’amianto fu sostituito con la cellulosa. «Tuttavia – riporta lo studio – è possibile che qualcuno possieda ancora manufatti modellati tra il 1960 e il ’70, ma questi articoli non rappresentano un rischio per la salute di chi li possiede. Viene comunque raccomandato di non rompere tali oggetti e, in particolare, di non ridurli in polvere, perché le fibre di amianto potrebbero ancora disperdersi in aria con il rischio di essere inalate».
Il DAS ha smesso di contenere amianto a partire dal 1976, quando fu introdotta una nuova formulazione a base di cellulosa.
Cosa comporta questo?
Innanzitutto che l’esposizione all’amianto da manipolazione del DAS è limitata a coloro che l’hanno utilizzato in quel particolare decennio, di talché lo studio suggerisce, nel caso di mesoteliomi già conclamati di estendere l’anamnesi alla manipolazione di DAS in pazienti nati in periodo precedente alla commercializzazione della nuova formula.
In secondo luogo, ne consegue colo coro che hanno adoperato il DAS dagli anni ’80 in poi sono al sicuro, come parimenti gli odierni acquirenti del prodotto.
In terzo luogo, il medesimo principio cautelativo che spinge a non disperdere e sbriciolare manufatti in Eternit per evitare lo spargersi di polveri di amianto in grado di essere inalate o contaminare l’ambiente, suggerisce di non rompere e sgretolare manufatti in DAS risalenti a quel periodo.
Finché essi resteranno intatti, infatti, non vi sarà liberazione delle particelle nell’ambiente, ma in caso di sbriciolamento e visibile deterioramento potrebbe palesarsi un fattore di rischio, da trattarsi con la medesima accortezza di ogni altra materia potenzialmente contaminata da amianto.
Oggetto con il vecchio DAS? Non danneggiatelo.
Come specificato nel terzo punto della lista conclusiva della prima parte, gli eventuali oggetti in vostro possesso realizzati con il DAS appartenente a quel decennio (1963-1975) non vanno assolutamente rotti o ridotti in polvere. Questo perché l’amianto in esso contenuto non ha possibilità di disperdersi nell’aria, poiché si trova in un materiale a cui è saldamente legato e in questo stato è incapace di nuocere (in presenza di leganti forti, come il cemento, l’amianto rimane intrappolato nella struttura e non si disperde nell’aria). Il Dr. Stefano Silvestri, autore della ricerca svolta e pubblicata sul sito scandinavo, raccomanda il mantenimento in perfetto stato e di non danneggiarlo o ridurlo in polvere e assicura che non c’è alcun motivo di allarmarsi.
Articolo a cura di: Shadow, Daniel e David.
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