Patrizia ci chiede di confermare o smentire un video che circola riguardo le mele dell’Esselunga rivestite di cera o di paraffina.
L’autore del video si domanda se la mela acquistata all’Esselunga sia effettivamente “BIO” e pone interrogativi sulla “cera” ricavata strofinando con un coltellino la superficie stessa del frutto. Il video si conclude con un esperimento, dove la cera viene “accesa” da un accendino rilasciando un odore simile alla paraffina usata per gli sci.
Sembra quasi di rivivere la favola di Biancaneve e la mela rossa lucida, brillante, ma velenosa. Che la strega cattiva abbia usato una cera simile a quella delle mele BIO dell’Esselunga?
Un caso simile lo avevamo citato nell’articolo “PRECISAZIONI Le 9 cose sorprendenti che potrebbero non essere vegetariane” e le banane rivestite da uno spray denominato idrogel al fine di rallentarne la maturazione naturale. Non è una novità che nella frutta venga utilizzata della cera, non solo per motivi estetici ma anche pratici, siccome la cera rallenta l’ossidazione e di conseguenza l’invecchiamento del frutto stesso. Non appena comprate una mela, o un brutto dalla buccia commestibile, lavatela sempre a prescindere che sia stata cerata (che andrà via, eventualmente usando anche il bicarbonato) per un semplice fatto di igiene.
Le mele non BIO subiscono un determinato processo che parte dalla raccolta al confezionamento, dove vengono lavate e cerate da una macchina ceratrice per proteggerle. Un rivestimento protettivo è l’XEDASOL L, una gommalacca naturale sciolta in alcool (utile contro i batteri) nel rispetto della direttiva europea 95/2/CE del 20 febbraio 1995. Tutto legale.
La domanda è: le mele BIO non devono avere alcun tipo di cera? La risposta è: la cera nelle mele BIO c’è, ed è originaria del frutto. Stiamo parlando della Pruina, una sostanza cerosa ed impermeabile prodotta dalle cellule superficiali dell’epidermide di frutti e foglie, che protegge il frutto dagli agenti atmosferici durante la permanenza sulla pianta.
Constatato che le mele BIO presentano comunque della cera naturale, passiamo a spiegare l’esperimento fatto con l’accendino, ma per farlo bisogna spiegare che cos’è la cera.
La cera è una sostanza composta da più componenti, tra cui alcoli, esteri e acidi grassi saturi. Lo si può definire un tipo di lipide, ma si differenzia dai più noti grassi per la presenza di glicole etilenico invece della glicina. Anche la pruina è costituita da sostanze cerosi e da acidi grassi.
Gli acidi grassi sono composti aventi principalmente carbonio e idrogeno e dunque facilmente ossidabili, con rilascio di anidride carbonica e acqua se la combustione è efficiente. Dette le componenti, il fatto che la bruci è piuttosto normale, basti pensare che una volta le candele le facevano anche con le cere vegetali, estratte accuratamente.
E l’odore? Essendo ricavato da un frutto, possono essere presenti sostanze contenenti azoto, zolfo e fosforo e dunque, bruciando, comporta all’odore sgradevole.
Tornando all’etichetta delle mele “BIO”, leggiamo i riferimenti di certificazione.
L’organismo di Controllo autorizzato M.I.P.A.A.F. è l’IT BIO 007, che abbiamo riscontrato essere la BioAgriCert S.r.l. (Cod. Min. IT BIO 007 – (ex BAC)).
Dal sito della BioAgriCert S.r.l. si può accedere al sito Trasparente-check.com dove l’Esselunga è ritenuta un’azienda bio certificata.
Affermare “sicuro non è una cosa biologica” (min. 1:57) e “non è un prodotto alimentare” (min. 2:00) significa accusare la catena di supermercati Esselunga di imbrogliare il consumatore. Se l’autore del video voleva denunciare il fatto doveva farlo presso gli uffici competenti in materia per avviare i controlli necessari e verificare un’effettiva frode.
Vi consigliamo la visione di questo video che spiega i contenuti dell’articolo e altro ancora.
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