Proprio ieri io e Claudio abbiamo partecipato come relatori al Festival del Giornalismo alimentare citando le varie bufale, casi di disinformazione e allarmismo legate al tema. Nel frattempo era uscita la notizia delle birre tedesche e il diserbante Glifosato.
Ecco cosa riporta il Blog di Beppe Grillo il 26 febbraio 2016:
“Dopo lo scandalo delle emissioni truccate sulle automobili, arriva un’altra Caporetto economica per la Germania. La sua decantata birra è affetta dal glifosato, un diserbante giudicato dall’Organizzazione Mondiale della Sanità e dallo IARC come possibile cancerogeno. Non stiamo parlando di piccoli numeri: sono 14 le marche di “bionde”, tra cui Beck’s, Paulaner e Franziskaner, in cui sono stati rilevati concentrazioni tra 0,46 e 29,74 microgrammi di erbicida per litro. Quindi, nei casi più estremi, fino a 300 volte superiori ai 0,1 microgrammi, considerato il limite consentito dalla legge per l’acqua potabile. Alcuni stanno già adducendo la scusa della legislazione: non esistendo per la birra, i valori possono essere tollerati legalmente. Come se tutto ciò che non fosse acqua possa essere venduto al cliente inconsapevole di acquistare veleno.
VIDEO Bevi una di queste birre? Buttala!
“Buttala!“. Siamo sicuri che dobbiamo veramente buttarla? Vediamo di capire di cosa parliamo riportando informazioni che non vengono riportate nel blog.
Il tutto è partito dall’Istituto per l’ambiente di Monaco attraverso un’analisi di alcune delle più note birre tedesche come la Beck’s, Paulaner, Warsteiner e altre ancora. Non c’è nulla di cui rallegrarsi, è ovvio, perché le birre riscontravano una presenza di Glifosato erano anche trecento volte superiori rispetto al limite consentito per legge nell’acqua potabile.
Il Glifosato non è illegale ed è uno dei diserbanti più usati in agricoltura, così come è certo che è stato inserito nella categoria 2A delle sostanze potenzialmente cancerogene, la stessa categoria in cui è stata posta la carne rossa lavorata di cui avevamo parlato in un precedente articolo.
L’European Food Safety Authority pubblicò il 12 novembre 2015 un articolo dal titolo “Glifosato: l’EFSA ne aggiorna il profilo tossicologico“:
Un gruppo di esperti incaricato della revisione paritetica, formato da scienziati EFSA e rappresentanti di organismi di valutazione del rischio degli Stati membri dell’UE, ha stabilito una dose acuta di riferimento (DAR) per il glifosato pari a 0,5 mg per kg di peso corporeo. Si tratta della prima volta che viene applicata alla sostanza una tale soglia di esposizione.
Non solo, ritiene inoltre che è improbabile che sia cancerogeno:
Il gruppo incaricato della revisione paritetica ha concluso che è improbabile che il glifosato sia genotossico (cioè che danneggi il DNA) o che rappresenti una minaccia di cancro per l’uomo. Non si propone di classificare il glifosato come cancerogeno in base al regolamento UE in materia di classificazione, etichettatura e imballaggio delle sostanze chimiche. Nello specifico tutti gli esperti degli Stati membri – tranne uno – hanno convenuto che né i dati epidemiologici (cioè sull’uomo) né le risultanze da studi su animali abbiano dimostrato nessi causali tra esposizione al glifosato e insorgenza di cancro nell’uomo.
A parlarne inizialmente fu Il Fatto Quotidiano il 25 febbraio 2016 con l’articolo dal titolo “Birre tedesche, allarme diserbante glifosato in Beck’s, Paulaner e altri marchi. I produttori: “Assurdo”“:
L’Istituto per l’ambiente di Monaco rileva livelli della sostanza cancerogena molto oltre le soglie di legge. L’Istituto tedesco per la valutazione del rischio smorza l’allarme: “Un adulto dovrebbe bere intorno ai mille litri di birra al giorno per assumerne una quantità pericolosa”
Insomma, già il giorno prima si precisava un dato molto importante per evitare inutili allarmismi, una nota che viene dall’istituto tedesco Bundesinstitut für Risikobewertung: per un adulto di 60 kg una dosa di 30 microgrammi per litro non rappresenta un rischio per la salute e che perché sia assunta una quantità pericolosa bisognerebbe bere mille litri di birra al giorno. Se qualcuno dei lettori conosce qualcuno capace di bere 1000 litri di birra al giorno gliene offro io una.
Il reale problema riguarda la “purezza” della birra, che in Germania dovrebbe essere “glifosato-free”. Come sia possibile che sia finito del diserbante nelle coltivazioni di cereali usati per la produzione delle birre non è possibile saperlo con certezza, si ipotizza la colpa di coltivazioni vicine o di cereali provenienti dall’estero e non controllati adeguatamente.
Solo un consiglio: bevete sempre con moderazione ed evitate di guidare dopo averlo fatto, su queste cose non si scherza.
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