I casi di allarmismo hanno, a volte, tratti in comune con le bufale: ad esempio, una volta messi in scena, tornano a riproporsi a differenti ondate ogni qualvolta nella catena delle condivisioni tornano a suscitare interesse.
Pertanto, quando ci è stato sottoposto un articolo che descrive i farmaci a base di paracetamolo come pericolosi, abbiamo avuto istantaneamente un forte senso di deja vu. Ci siamo così spostati al marzo appena trascorso, dove commentavamo un articolo sulla stampa nazionale dai toni certamente meno allarmistici, nonché su un articolo ancora precedente del 15 gennaio, arrivando alla conclusione che no, in fondo chi ha assunto saltuariamente la tachipirina per gestire uno stato febbrile, o fatto uso di farmaci a base di paracetamolo su stretto ordine medico con ogni probabilità non corre alcun rischio.
Ogni ricerca scientifica richiamata in articolo si basa infatti sui comprensibili effetti dell’abuso farmaceutico, e la stampa nazionale precisava già come i gravi effetti fossero da ascriversi ad abusi costanti e reiterati nel tempo.
Senza ricalcare le due precedenti note per intero, in questa sede vi ricorderemo il contenuto del c.d. bugiardino, il quale già da tempo immemore riporta:
Nei rari casi di reazioni allergiche, la somministrazione deve essere sospesa e deve essere istituito un idoneo trattamento.
Usare con cautela nei soggetti con carenza di glucosio-6-fosfato deidrogenasi.
Dosi elevate o prolungate del prodotto possono provocare una epatopatia ad alto rischio e alterazioni a carico del rene e del sangue anche gravi.
Somministrare con cautela nei soggetti con insufficienza renale o epatica.
Durante il trattamento con paracetamolo prima di assumere qualsiasi altro farmaco controllare che non contenga lo stesso principio attivo, poiché se il paracetamolo è assunto in dosi elevate si possono verificare gravi reazioni avverse.
Invitare il paziente a contattare il medico prima di associare qualsiasi altro farmaco. Vedere anche la voce “Interazioni”.
La Tachipirina gocce contiene sodio metabisolfito che, in soggetti sensibili e particolarmente negli asmatici, può provocare reazioni di tipo allergico ed attacchi asmatici gravi.
Lo sciroppo contiene saccarosio: di ciò si tenga conto in pazienti diabetici e in pazienti che seguono regimi dietetici ipocalorici.
Dopo breve periodo di trattamento senza risultati apprezzabili, consultare il medico.
Non somministrare per oltre 10 giorni consecutivi senza consultare il Medico.
Ricordiamo quindi che i gravi effetti collaterali descritti nell’articolo possono applicarsi a:
Per questo è indispensabile, ma senza preoccupazioni particolari, che il paziente ricorra all’ausilio del medico di base per evitare queste condizioni particolari. Condizioni che ricordiamo non rientrano nella media dei casi, e che sono del tutto evitabili affidandosi espressamente alle istruzioni del proprio medico curante, evitando la tentazione dell’autodiagnosi.
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