Ci presentano molti nostri contatti un testo contente alcune ipotesi relative al pagamento del canone RAI in bolletta, progetto che, come abbiamo visto nello scorso articolo sul tema, sembra essere entrato in vigore dopo una lunghissima serie di false partenze registrate da tutti i maggiori di siti di bufale sin dall’esistenza di Internet.
L’esazione del canone per mezzo bolletta della luce è infatti un provvedimento discusso più o meno da quando esiste un Canone RAI, ma che solo ultimamente, come ben spiegato ed argomentato dal sottosegretario Giacomelli, ha visto crearsi le necessarie infrastrutture (nello specifico, le banche dati e gli archivi informatizzati atti ad incrociare e verificare la mole di informazioni necessarie tra nuclei familiari, abitazioni ed utenze intestate a diversi membri della stessa famiglia).
Arriviamo pertanto all’appello che sta circolando sulla Rete in questi giorni.
Non avete mai pagato il canone Rai? Attenti! ora il pagamento in bolletta è uguale ad una ammissione di colpa per evasione con relativa multa da pagare. Insomma il pagamento da quest’anno della fattura elettrica “maggiorata” verrà considerato come una sorta di tacita ammissione del possesso del televisore anche per gli anni precedenti e la Rai potrà richiedere il pagamento di tutti gli arretrati del canone (salva ovviamente la prescrizione per ciò che è scaduto da oltre 10 anni), a cui si aggiungerà anche la sanzione per l’omesso versamento, che è pari a cinque volte il canone stesso. La somma verrà calcolata in questo modo 100 euro all’anno per 10 anni, il tutto moltiplicato per 5 che sarebbe la penale: indi più di 5000 euro da pagare tutti in una volta.
Questo perché il canone Rai in bolletta non costituisce alcuna sanatoria per il passato. È questo il panico che si sta diffondendo tra i contribuenti in questi giorni alla notizia della novità contenuta nella legge di Stabilità 2016.
A preoccupare molto l’annuncio fatto dal sottosegretario alle Comunicazioni, Antonello Giacomelli, pochi giorni fa: nessun condono tombale per chi non ha pagato il canone Rai negli anni passati.
Ciò implica che chi inizia a versare il canone da quest’anno, con la bolletta, è esposto al rischio di pagamento di sanzioni ed arretrati relativi agli abbonamenti degli anni passati, a meno che non abbia effettuato opposizione inviando comunicazioni relative all’esistenza di un intestatario diverso, o al mancato possesso di apparecchi tv.
Il pagamento del canone in abbinamento con la bolletta, in pratica, potrebbe essere un autogol per il contribuente che non ha mai pagato prima, come una sorta di autodenuncia.
In pratica, il “ragionamento” del fisco potrebbe essere il seguente: – un contribuente non ha mai pagato il Canone Rai; – diviene operativo il canone in bolletta ed il contribuente inizia a pagare senza sollevare eccezioni (non ha la tv, ha suggellato il televisore, il canone è a nome di un altro familiare, ecc.); – di conseguenza, il fisco presume che il contribuente abbia sempre avuto la tv e, quindi, l’obbligo del pagamento del canone Rai,anche negli anni precedenti, e procederà ad un accertamento nei suoi confronti; – a questo punto,
Citando un famoso apocrifo di Mark Twain, e parafrasandolo, le notizie sull’esazione del canone sono grandemente esagerate.
Andiamo con ordine e per gradi: è possibile che un evasore fiscale venga scoperto? Certo. Come sempre è stato, e sempre sarà, capita che tra tutti gli evasori fiscali di tanto in tanto, per una fortunata combinazione di perizia dei nuclei ispettivi ed errori del furbetto di turno un evasore venga scoperto. Purtroppo, ciò non accade spesso come si lascia ad intendere, dato che l’evasione del canone RAI ha toccato negli ultimi anni il record negativo del 30%
Esiste una presunzione automatica di pagamento del canone? Lo scrivente, francamente ne dubita. Dividiamo le presunzioni nelle due tipologie fondamentali. Presunzioni semplici, ovvero quelle date da fatti noti a cui un giudice nell’esercizio delle sue funzioni può far riferimento per ricostruire il filo di un fatto ignoto, essendo però legato ad un ragionamento inoppugnabile basato su indizi gravi, precisi e concordanti (cfr. art. 2729 c.c.) e le presunzioni legali, ovvero quelle menzionate espressamente dalla legge.
Non inveniamo in alcuna parte della bozza della citata Legge di Stabilità l’esistenza della qualsivoglia presunzione legale.
Quanto alla possibilità per un magistrato zelante di porre il pagamento del canone attuale tra le presunzioni semplici, ci aiuterà il riferimento contenuto nel testo che ci viene sottoposto alle affermazioni del Sottosegretario Giacomelli, che avrebbe negato l’esistenza di condoni tombali e quindi affermato che il pagamento del canone in abbinamento con la bolletta, in pratica, potrebbe essere un autogol per il contribuente che non ha mai pagato prima, come una sorta di autodenuncia.
In realtà non esiste alcun nesso eziologico tra le due cose, tampoco il sottosegretario ha mai affermato che l’assenza di condoni significhi dare al pagamento valore di autodenuncia.
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