ALLARMISMO Canone RAI in bolletta: se lo paghi, paghi gli anni arretrati – Bufale.net
Le parole del sottosegretario (già riportate nel precedente testo dal titolo PRECISAZIONI Il Canone RAI in Bolletta ed altre precisazioni su tablet e cellulari – Bufale.net sono state, invece, molto più caute e, purtroppo per gli onesti che hanno sempre pagato con diligenza il canone, realistiche nei confronti del recupero dello stesso dai morosi e dagli evasori.
Per chi non ha pagato il canone Rai negli anni passati «purtroppo non succede niente, non perché ci sia un condono, ma perché l’utente avrebbe buon gioco a dire che ha acquistato solo ora il televisore», ha spiegato il sottosegretario alle Comunicazioni, aggiungendo che «tollerare un’evasione del 30% non è giusto prima di tutto per il 70% di utenti che pagano il canone». Giacomelli ha ribadito che la richiesta di pagamento del canone arriverà solo «con il contratto della fornitura elettrica dell’abitazione dove si è residenti»
Sostanzialmente le reali parole del sottosegretario Giacomelli condannano con ferma decisione l’evasione del canone, quindi negando l’intenzione di aprire la porta a condoni e forme di sanatoria automatica del genere, ma realisticamente considera la cosiddetta “presunzione di possesso della TV” non già una vera e propria presunzione, ma anzi una probatio diabolica.
Ovvero lo Stato dovrebbe, di fronte allo strumento dell’autocertificazione (che, ricordiamo dal precedente articolo, sostituirà in toto la procedura di suggello delle televisioni alla presenza di messi inviati dalla RAI, previo contatto con lettera raccomandata con ricevuta di ritorno), fornire esso stesso la prova dell’eventuale mendacio dell’utente.
Riteniamo pertanto che il pagamento del canone RAI 2016 in bolletta provi solo una cosa: che nel 2016 si era in possesso, o meglio non si è autocertificato il mancato possesso di un apparato televisivo. La prova che prima del 2016 vi fosse o non vi fosse una televisione, è, purtroppo estremamente difficoltosa, e pari (se non lievemente inferiore) alla possibilità già attuale di snidare il 30% di evasori.
Riassumendo: riteniamo che sia possibile che, con una forte politica di contrasto all’evasione, in futuro si possano individuare e sanzionare (come è legittimo) almeno una parte di quel corposo 30% di evasori: ma lo stesso Giacomelli conferma che sarà una lotta dura, difficile, probabilmente destinata ad un triste fallimento e che non potrà certo avvalersi dello strumento di una “presunzione automatica” che, di fatto, non pare esservi.
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