Ci segnalano il seguente articolo, targato Notizieperte
Altro che la bufala del PRELIEVO FORZOSO
Questi stanno prelevando davvero
(Didascalia nella foto: Non pagare più con la Postepay!!) CONDIVIDETE
Truffa sui conti corrente e carte di credito i tuoi risparmi sono a rischio!
Il mondo di Internet ha reso più facili numerose transazioni, anche se dietro si nasconde l’insidia.
Infatti, il proliferarsi delle pericolose truffe online sembra inarrestabile e bisogna stare molto attenti a non danneggiare il proprio patrimonio finanziario.
MA QUALI SONO I PROBLEMI AI QUALI VANNO INCONTRO I CORRENTISTI ED I POSSESSORI DELLE CARTE DI CREDITO?
E QUALI SONO I LORO TIMORI?
Innanzitutto, un potenziale possessore di carte di credito non vuole, ovviamente, che gli hacker invadano i suoi dati o rubino il suo denaroEd è anche per tale motivazione che ancora oggi le varie transazioni finanziarie vengono effettuate presso una banca, mentre il fenomeno dell’home banking stenta a decollare a causa di un grado di rischio più elevato.
Bisogna tenere conto dei sistemi di truffa e cercare di accedere al proprio conto in massima sicurezza, attraverso l’attivazione di alcune impostazioni. Anche in questo caso, vale la regola del “Prevenire è meglio che curare”.
Uno dei sistemi più adoperati dagli hacker è quello del phishing, con lo scopo di rubare il nickname e la password delle vittime.
Si tratta di un messaggio di posta elettronica che nasconde messaggi palesemente finti, e potenzialmente pericolosi per chi ha un conto in banca. I truffatori inviano una e-mail simile ad un messaggio di servizio.
Generalmente, essa viene realizzata alla perfezione, tanto da apparire come se fosse vera, ma ovviamente non lo è. Viene così trasmesso un link, sul quale il correntista dovrebbe cliccare per motivi di sicurezza.
Nulla di più falso: si viene indirizzati ad un sito clonato, attraverso il quale gli hacker ricevono ciò che cercano e rubano i nomi degli utenti e le password. Una trappola che può causare molti problemi.
Il nostro consiglio è quello di stare attenti e vale sempre la regola del “Prevenire è meglio che curare”.
Come diceva un adagio cinese, per poter fronteggiare un nemico è necessario conoscere ogni sua singola mossa.
Come si vede, trattasi di clickbait: un titolo esasperato che porta ad un cappello preoccupante che conduce ad un testo che ridimensiona di molto la portata dell’allarme.
La presunta truffa sui conti correnti sarebbe infatti il phishing: il fenomeno delle finte email provenienti da gestori di telefonia, posta ed utenze che contengono virus o inviti ad aprire allegati sconosciuti o collegarsi a siti-clone del proprio gestore inserendo il proprio nome utente e password.
Circostanza già nota a molti gestori, che accettano tra le segnalazioni al servizio clienti segnalazioni relative al phishing offrendo consigli e suggerimenti.
Anche la Polizia Postale ha predisposto una sua guida sul Phishing, che di seguito vi riportiamo:
E’ una particolare tipologia di truffa realizzata sulla rete Internet attraverso l’inganno degli utenti. Si concretizza principalmente attraverso messaggi di posta elettronica ingannevoli:
Attraverso una e-mail, solo apparentemente proveniente da istituti finanziari (banche o società emittenti di carte di credito) o da siti web che richiedono l’accesso previa registrazione (web-mail, e-commerce ecc.). Il messaggio invita, riferendo problemi di registrazione o di altra natura, a fornire i propri riservati dati di accesso al servizio. Solitamente nel messaggio, per rassicurare falsamente l’utente, è indicato un collegamento (link) che rimanda solo apparentemente al sito web dell’istituto di credito o del servizio a cui si è registrati. In realtà il sito a cui ci si collega è stato artatamente allestito identico a quello originale. Qualora l’utente inserisca i propri dati riservati, questi saranno nella disponibilità dei criminali.
Con la stessa finalità di carpire dati di accesso a servizi finanziari on-line o altri che richiedono una registrazione, un pericolo più subdolo arriva dall’utilizzo dei virus informatici. Le modalità di infezione sono diverse. La più diffusa è sempre il classico allegato al messaggio di posta elettronica; oltre i file con estensione .exe, i virus si diffondono celati da false fatture, contravvenzioni, avvisi di consegna pacchi, che giungono in formato .doc .pdf . Nel caso si tratti di un c.d. “financial malware” o di un “trojan banking”, il virus si attiverà per carpire dati finanziari. Altri tipi di virus si attivano allorquando sulla tastiera vengono inseriti “userid e password”, c.d. “keylogging”, in questo caso i criminali sono in possesso delle chiavi di accesso ai vostri account di posta elettronica o di e-commerce.
Proporre quindi di abolire le Postepay e l’Home Banking perché i truffatori hanno imparato a simularne marchi e loghi più o meno accuratamente? È un po’ come proporre di cavarsi tutti i denti per evitare i rischi della carie (soluzione che, che lo crediate o no, qualcuno nei siti da noi esaminati ha davvero proposto).
Ci sono soluzioni più efficaci per evitare i rischi del Phishing: come ad esempio ricordare che nessun gestore di home banking, di telefonia o altre utenze ci chiederà mai password e dati personali per mezzo email, o notare come, passando il puntatore del mouse sui collegamenti ipertestuali che dovrebbero portare ai link dello stesso compariranno collegamenti a siti strani, oppure il fatto che le email di phishing, talvolta scritte in un italiano automaticamente tradotto dall’inglese e stentato, non vi chiameranno mai per nome, per lo stesso motivo che il truffatore non sa come vi chiamate, ma imposta le email per usare il nome o soprannome con cui vi firmate nelle email.
Soluzioni più efficaci che rinunciare del tutto alla vostra Postepay.
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