Alessandro Cecchi Paone massone del Grande Oriente d’Italia, la loggia di Giuseppe Garibaldi
La notizia su Alessandro Cecchi Paone massone arriva dal diretto interessato, non da un’intercettazione telefonica né da documenti secretati. Paone ha parlato a ruota libera con Marco Brando in un’intervista rilasciata per FQ MillenniuM di cui possiamo leggere un estratto sull’edizione online del Fatto Quotidiano. In realtà il divulgatore e conduttore televisivo non ne ha mai fatto mistero, e troviamo questo dettaglio anche nella biografia presente sul sito ufficiale. La loggia cui appartiene è quella del Grande Oriente d’Italia, nata nel 1864 dalla fusione del Grande Oriente di Torino, di Palermo e di Napoli e a capo della quale fu eletto Giuseppe Garibaldi.
Alessandro Cecchi Paone massone, non piduista
L’art. 18 della Costituzione riconosce e autorizza la libertà di associazione dei cittadini per fini che non vanno contro la legge, ma vieta qualsivoglia associazione segreta. La Massoneria in Italia è sempre stata tollerata, tranne durante il fascismo che vietò ogni associazione. Alla decisione del Duce si oppose Antonio Gramsci in uno storico discorso alla Camera di cui è disponibile il documento ufficiale a questo indirizzo.
C’è da dire, tuttavia, che per colpa dello scandalo del 1981 della Loggia Propaganda2 (P2) di Licio Gelli, il concetto di “massoneria” è stato distorto nell’opinione comune. A proposito di questo Alessandro Cecchi Paone precisa:
Ai tempi la mia famiglia, come tanti altri massoni, lasciò il GOI riconoscendo l’assoluta inammissibilità della P2. Io sono rientrato nel 2005, dopo che nel 1999 era diventato Gran Maestro un repubblicano, Gustavo Raffi: su indicazione delle massonerie regolari del mondo, aveva riportato l’ordine, espellendo i piduisti. Quando sono arrivato, qualcuno difendeva ancora Gelli. Ma Raffi, in carica fino al 2014, ha fatto pulizia. Certo, la P2 ha provocato gravi danni d’immagine.
Per la lotta contro i piduisti Raffi fu più volte accusato di essere uno stalinista, accuse che respingeva con vigore in quanto arrivavano da ex piduisti che volevano delegittimarlo. Questo, almeno, era ciò che raccontava e che riportavano i giornali nel 2009. Anche il Gran Maestro Stefano Bisi, nel 2018, condannava il periodo oscuro della P2 e nel 2015 elogiò l’operato dell’ex Gran Maestro Armando Corona, a capo del Grande Oriente d’Italia dal 1982 al 1990, che decise per l’espulsione di Licio Gelli.
Lo strumentale accostamento tra Massoneria e ddl Zan operato da Adinolfi
Mario Adinolfi nel maggio 2021 si è scontrato in diretta televisiva con Alessandro Cecchi Paone sul tema del ddl Zan, durante il programma Zona Bianca. “Solamente i massoni riescono a sperare in una società in cui i bambini siano comprati e venduti“, aveva detto Adinolfi all’indirizzo di Paone, che infatti lo aveva minacciato di querela appellandolo come “fascista clericale“.
La questione dei bambini, del resto, è molto cara a chi si oppone al ddl Zan disegnandolo come un tentativo di indottrinamento dei bambini. Nelle ultime ore è diventato virale, per esempio, il video di Giuseppe Povia contro Fedez.
In conclusione, è vero che Alessandro Cecchi Paone sia un massone: come riporta FQ MillenniuM lo dichiarò nel 2005. Egli stesso, tuttavia, tiene a precisare che Massoneria non è sinonimo di P2, in quanto la stessa P2 fu disconosciuta dal Grande Oriente d’Italia dopo lo scandalo del 1981 che, come la stampa ricorda, creò un grave danno d’immagine al mondo delle associazioni massoniche.
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