AIFA approva Johnson&Johnson, raccomandato per gli over 60
AIFA approva Johnson&Johnson: ce lo aspettavamo.
Ne avevamo già parlato e, ironicamente, vi avevamo messo in guardia. Ricordandovi che con AstraZeneca avete piantato un caso mediatico. Caso finito in una bolla di sapone e mille guai per una già travagliata campagna vaccinale.
Anche in questo caso tanto tuonò che piovve.
Del resto con sei casi su sette milioni di somministrazioni, e un numero ben maggiore di eventi tromboemolitici che nascono come possibile conseguenza del COVID19, anche in questo caso i benefici superano i rischi.
E il principio di precauzione significa che quell’elemento di rischio sospetto viene trattato in modo così serio da non costituire un problema per l’utente finale.
La Farmacovigilanza esiste, funziona. Nessuno somministra vaccini a caso, nessuno mette in pericolo nessuno.
AIFA approva Johnson&Johnson, raccomandato per gli over 60
“Il vaccino Janssen, il cui uso è approvato a partire dai 18 anni di età, dovrà essere preferenzialmente somministrato a persone di età superiore ai 60 anni, ovvero a coloro che, avendo un rischio elevato di malattia grave e letale, necessitano di essere protette in via prioritaria”, si legge in una nota firmata da Franco Locatelli, presidente del Consiglio Superiore di Sanità, Nicola Magrini, direttore generale dell’Aifa, e Gianni Rezza, direttore generale della Prevenzione del Ministero della Salute. La decisione è arrivata dopo il “pronunciamento dell’Ema”, l’agenzia europea del farmaco, e dopo il “parere della Cts di Aifa, che ribadisce l’estrema rarità degli eventi di trombosi associata a trombocitopenia descritti a seguito della vaccinazione contro Covid-19 effettuata con il vaccino Janssen – Johnson & Johnson”. “Considerato che tale vaccino si è dimostrato sicuramente efficace nel ridurre il rischio di malattia grave, ospedalizzazione e morte connesso al COVID-19, si raccomandano le stesse condizioni di utilizzo del vaccino Vaxzevria”, vale a dire il vaccino AstraZeneca.
E speriamo che questo costituisca una idonea accelerazione del piano vaccinale che consenta di mettere “in sicurezza” i soggetti fragili quanto prima per poi passare al mondo del lavoro e al ripristino delle attività necessarie al funzionamento di una nazione.
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