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ALLARMISMO INUTILE Canone RAI in bolletta Ancora problemi – BUFALE.NET


Ci siamo già occupati in passato di alcune tra le molteplici proposte di modifica del Canone Rai, nonché dell’ultima in ordine di tempo tra le tante non realizzate relative al pagamento del canone, una vera e propria tassa di possesso su apparato radiotelevisivo, illogicamente percepita dal cittadino medio come una sorta di “abbonamento” da evadere a proprio piacimento.
Sicché, apprendiamo dal portale TzèTzè che ci si starebbe ulteriormente avvicinando all’ultima proposta in ordine cronologico,

E’ pronta la riforma del Canone Rai voluta dal Governo Renzi. La tassa verrà legata alla bolletta della luce con l’obiettivo di garantire all’azienda di viale Mazzini un gettito di 1,8 miliardi di euro l’anno. L’importo sarà inferiore, ma pagherà il canone anche chi ha un pc o un tablet. Starà all’utente dimostrare di non possedere una tv o un dispositivo con cui vedere i programmi del servizio pubblico.

Tale proposta, sempre secondo il medesimo portale, nasce però già viziata da un grave problema, che potrebbe trasformarla in un nuovo nulla di fatto, ovvero

Spetta ora al Tesoro e a Palazzo Chigi decidere quale sarà lo strumento normativo, se presentare un emendamento alla Legge di Stabilità oppure varare un decreto ad hoc. Lo stato delle casse Rai richiede di non esitare. L’evasione del Canone Rai è stimata in 450 milioni di euro e un ulteriore rinvio sarebbe deleterio. Per questo Giacomelli confida di portare a casa l’operazione entro l’anno, ma dovrà superare i dubbi dell’Authority per l’Energia – che già ha definito un “uso improprio” quello del Canone in bolletta e ha sollevato perplessità legate alla privacy.

Conferma infatti il portale Termometro Politico la presenza di una pletora di dubbi e perplessità decisamente ostativi, pari a quelli che, nel corso di ogni altro tentativo, hanno fatto affondare la nave della riforma quando era praticamente già varata

Tuttavia nonostante sulla carta i giochi sembrino fatti e la proposta appaia come un’efficace soluzione al problema dell’evasione del canone, stimata in 450 milioni annui, permangono alcuni dubbi e perplessità.
I più rilevanti arrivano dall’Authority per l’Energia che ha già definito “improprio” l’uso del canone in bolletta e che solleva alcuni dubbi legati alla privacy.
Per Il Messaggero inoltre rimane da chiarire a chi, fra consumatori, stato e società energetiche spetterà il pagamento dell’agio per l’esazione e ci si interroga inoltre sulla questione relativa alla dimostrazione di un’unica utenza se si hanno allacciamenti gestiti da enti diversi, aspetti ancora da chiarire.

Sono, effettivamente, dubbi troppo grandi perché possano essere risolti celermente, e pertanto possiamo ritenere che il travaglio della nuova riforma potrebbe ancora essere lungo.
Il dibattito però è destinato a rimanere aperto a lungo, trascinandosi fino a pervenire alla conclusione di una situazione ormai diventata insostenibile:
Ricorda Giornalettismo.com come il problema dell’evasione del canone sia ormai endemico, con picchi del 90% in alcune parti del territorio Italiano ed inevitabili aggravi di costi sui sempre più pochi “onesti” che invece preferiscono pagare il canone:

Altra misura sulla quale il governo diMatteo Renzi ha dato il via libera è l’inserimento del canone Rai all’interno della bolletta energetica, così da contrastare la dilagante evasione. “Per evitare di pagare bisognerà dimostrare di non possedere una tv o un qualsiasi dispositivo con cui sintonizzarsi sui programmi Rai” – e dunque anchecomputer, tablet o smartphone: modello inglese, stile Bbc. In questo modo il governo punta a recuperare qualcosa dei 450 milioni di euro che ogni anno rimangono nelle tasche degli italiani: principalmente per il fatto, scrive ancora il Messaggero, che “il canone sarebbe percepito da molte famiglie più come un abbonamento (e in quanto tale facoltativo) che come un tributo (obbligatorio); a questo si aggiungerebbero diffuse contestazioni sulla qualità dei programmi e sulla fornitura di un servizio non esplicitamente richiesto”. In Campanial’evasione del canone Rai raggiunge punte del 90%.

Né sarebbe peregrino che la riforma includa anche i dispositivi “digitali”: recentemente la Rai ha lanciato “App” per cellulari a copertura in streaming delle proprie radio, aggiornando al contempo l'”app” per lo streaming dei canali video, rendendo computer, portatili e Tablet oggetti più che idonei alla fruizione radiotelevisiva, e sintonizzatori DTV per computer e Tablet sono disponibili ormai per tutte le tasche e tutte le esigenze.
Socialgamespro ha provato a quantificare per noi i costi dell’attuale evasione. E sono veramente pesanti.

C’è una famiglia italiana su quattro che quando trova nella busta delle lettere il sollecito Rai per il pagamento del canone fa finta di nulla e cestina. I dati del ministero dello Sviluppo e della Corte dei Conti convergono: le potenziali utenze televisive che non pagano, in Italia, sono pari a 6 milioni. Vale a dire il 26,51% delle famiglie. Si tratta di una media molto elevata se paragonata con quella europea che si ferma intorno all’8%. Il danno per le casse della Tv di Stato è di circa 450 milioni di euro ed è stabile da 5 anni. L’evasione è` differenziata nel territorio: nel nord Italia viene stimata in 2.539.042 utenze (23,13%), nel centro 834.593 (19,42%), nel sud 1.665.558 (33,83%) e nelle Isole 988.206 (38,95%). C’è poi l’evasione del cosiddetto “canone speciale” quello che gli esercizi commerciali come ad esempio bar, ristoranti e alberghi devono versare alla Rai. Il mercato potenziale complessivo di riferimento è di circa 1.350.000 esercizi. Al momento la Rai ricava circa 70 milioni da questo filone e potrebbe ottenere, secondo alcune stime, quasi il triplo. «La valutazione dell’Azienda – scrive infatti la Corte dei Conti nell’ultima indagine conoscitiva – è che l’evasione dal pagamento dei canoni speciali sia valutabile nella misura del 65-70% degli esercizi, corrispondenti circa a 100 milioni di euro all’anno».
IL CASO CAMPANIA
Quali sono le ragioni per le quali non si paga? Un’analisi commissionata dall’Associazione contribuenti individua la prima causa di mancato versamento nel fatto che il canone sarebbe percepito da molte famiglie più come un abbonamento (e in quanto tale facoltativo) che come un tributo (obbligatorio). A questo si aggiungerebbero diffuse contestazioni sulla qualità dei programmi e sulla fornitura di un servizio non esplicitamente richiesto. Tuttavia, rifiutarsi di pagare è un atto illecito. Come ha chiarito in più di una circostanza l’Agenzia delle Entrate. «Il canone Rai – spiegò circa un anno fa alla stampa l’ex numero uno del fisco italiano Attilio Befera – è un tributo legato al possesso dell’apparecchio televisivo. Pertanto chi lo possiede e non versa il canone evade il pagamento di un tributo». Parole che non incutono alcun timore. In Campania, la regione con il più alto tasso di fuga dal canone, il 56,8% delle famiglie non paga e in alcune province del casertano il tasso di evasione raggiunge e in taluni casi supera netta il 90%.

La riforma, ove andasse in porto nelle forme previste, superando i gravi problemi emarginati, consentirebbe, “facendo pagare tutti”, di ridurre fortemente i costi per il cittadino pagante, in quanto:

Dal prossimo anno il Canone RAI sarà quindi inserito nella bolletta elettrica e l’importo da versare dipenderà da diverse variabili, quali:

  • il reddito familiare (la spesa potrebbe oscillare tra 35 e 80 euro, contro l’importo attuale pari a 113,50 euro, suscettibili all’inflazione);
  • i consumi delle energie come il gas e la luce.

Con questi numeri coinvolti, e nella situazione attuale, è estremamente probabile che il dibattito sui mezzi di lotta all’evasione applicati al canone, ed all’inclusione degli strumenti di riproduzione dei canali televisivi RAI in streaming prosegua.
Se, e quando, arriveranno i risultati è un altro problema, che ci spinge a tenere la situazione d’occhio per voi.
 
 

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