Successivamente all’articolo pubblicato su Bufale.net, “LA VERA STORIA La vita di Andrea, clochard a 28 anni” delle ore 21:21 e pubblicato sulla nostra pagina Facebook alle ore 21:27, dal sito de Il Giorno è stato pubblicato un articolo dal titolo “A proposito di Andrea“, successivamente diffuso nei rispettivi account Twitter (ore 23:36) e Facebook (ore 23:54).
In questo articolo, probabilmente “riparatore”, vengono riportate alcune precisazioni in merito alla storia pubblicata lo scorso 21 gennaio 2015 dallo stesso quotidiano:
[…] Venuto a mancare il padre, Andrea, al contrario di quanto da lui dichiarato, forse per suscitare più partecipazione alla sua vicenda, avrebbe potuto contare sull’appoggio di mamma e sorella, potendo così frequentare sia il Conservatorio che un corso di laurea in «Economia e Commercio». […]
Che il nostro articolo sia servito per chiarire almeno questo punto della storia? Probabilmente si.
Tuttavia, nell’articolo pubblicato successivamente al nostro non vengono citati gli altri elementi della storia, ossia che il ragazzo non era da solo, aveva una ragazza con cui doveva andare a convivere e poteva contare sull’appoggio dei familiari di lei, un appoggio che gli permise di trovare un lavoro grazie alle loro conoscenze. Per non parlare della denuncia ai carabinieri.
Rendiamo noto che negli articoli successivi a quello del 21 gennaio 2015, ossia quello del 22 gennaio (“Andrea, clochard a 28 anni e laureato: famiglie, imprenditori e studenti si mobilitano per aiutarlo“) e quello appena citato del 23 gennaio notte, non sono stati abilitati i commenti degli utenti attraverso la piattaforma Disqus.
Marta aveva scritto all’autore dell’articolo pubblicato da Il Giorno, ma ad oggi non ne ha ricevuto risposta.
Di seguito, la prima condivisione su Facebook dell’articolo del 21 gennaio 2015:
Il tweet e il post Facebook successivi all’articolo pubblicato da Bufale.net:
La famiglia, secondo quanto riportato da Il Giornale, avrebbe chiesto d’ora in poi riserbo sulla sua vita. Purtroppo la vita di Andrea è già di dominio pubblico, essendo stata riportata da altri siti e quotidiani online quali:
L’articolo del 23 gennaio notte smentisce, di fatto, alcuni aspetti della vicenda raccontata inizialmente e conferma i sospetti e le critiche di alcuni commentatori.
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