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Adolescente si introduce cavo USB nel pene: rimane incastrato

Adolescente si introduce cavo USB nel pene rientrerebbe nelle follie adolescenziali di molti.

Se non fosse che è anche diventato oggetto di studio per il prossimo numero di una rivista scientifica di Urologia, nonché di una grama figura che ha coinvolto medici, scienziati, ricercatori e i suoi stessi genitori.

Come descritto da Forbes con una prosa ilare nonostante l’evidente rischio alla salute, il giovinotto 15enne ha deciso di sopravvalutare il significato del termine USB.

Adolescente si introduce cavo USB nel pene: rimane incastrato

Laddove USB significa “Universal Serial Bus”, “Porta universale di comunicazione”, non è detto che i cavi USB debbano andare ovunque.

In questo caso la domanda da farsi non è mai “come”, ma perché: in un anelito di curiosità sessuale (il giovane ha dichiarato di voler misurare le sue dimensioni comparate ad un cavetto) il giovane è riuscito ad infilarsi nel pene un cavo ripiegato.

Cavo che, arrivato nell’uretra ha fatto esattamente quello che gli auricolari fanno quando li infilate nelle vostre tasche e borsette: si è annodato rendendo impossibile l’estrazione.

Quando il giovane, dinanzi all’impossibilità fisica di estrarre il cavo USB, in quanto se è (relativamente) facile introdurre un cavo USB nel pene non è detto che possa uscirne facilmente, si è reso conto di star urinando sangue, la tragicommedia ha raggiunto il culmine.

E fortunatamente il lieto fine.

Il giovane è stato portato di urgenza in ospedale, e dopo gli esami medici di rito (alquanto invasivi, va ammesso) è stato operato per arrivare al nodo, troncarlo come un novello Nodo Gordiano scrotal-digitale e inserire un catetere per consentire al giovane di urinare fino alla guarigione.

Guarigione regolarmente avvenuta.

Cosa è emerso dallo studio

Dicevamo che la vicenda del giovane è diventata oggetto di studio.

Studio dal quale apprendiamo, oltre all’incompatibilità del pene umano coi cavi USB di qualsiasi generazione, che un simile incidente è più comune di quanto si pensi.

Giocare col proprio pene è infatti, proprio come le sitcom americane dimostrano, un evento comune per le persone in stato di ubriachezza, i giovani sfrontati e inclini a spensierate pazzie e chi ha condizioni cliniche che modificano il raziocinio.

In questo caso, per la cronaca, il giovane è risultato essere sano di mente, semplicemente interessato al sesso, adolescente e convinto, come tanti, di essere indistruttibile.

E a prova di cavo USB nel pene.

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