ACCHIAPPALIKE Il volto di un diavolo tra le fiamme dell’incendio a Termoli (foto)

Ci segnalano un post in continua condivisione su Facebook:

La viralità è stata scatenata, senza ombra di dubbio, da un articolo pubblicato ieri – 25 luglio 2017 – sul sito La luce di Maria dal titolo: “Incendio di Termoli quello che appare tra le fiamme è incredibile“. L’articolo scriveva:

Un vero e proprio inferno si è scatenato durante l’incendio dello stabilimento della fiat di Termoli, fiamme altissime e potenti, autostrada bloccata fila di 20 KM, stabilimento evacuato d’urgenza. Insomma un vero e proprio incubo vissuto dagli abitanti della zona e non solo, ma un particolare ci ha colpito in modo speciale, tra le fiamme compare la sagoma di  una brutta figura, il volto di un demone almeno all’apparenza quello ci è venuto in mente. Una casualità? una coincidenza? non esprimiamo giudizi ma quello che appare in questa foto è veramente inquietante.

La notizia fa riferimento all’incendio divampato alle 14 da alcune sterpaglie nella zona industriale di Termoli (Ansa). Le fiamme hanno poi investito il polo Valle Biferno toccando anche lo stabilimento Fiat. Operai e impiegati sono stati evacuati e l’emergenza è rientrata alle ore 17 (Il Fatto Quotidiano). Proprio dal Fatto Quotidiano è stata prelevata l’immagine di cui vi riportiamo la versione integrale:

Il Fatto Quotidiano

Ciò che La luce di Maria e il post preso in esame descrivono come il volto di un diavolo è un semplice caso di pareidolia, che Treccani descrive con queste parole:

pareidolìa s. f. [comp. di para2 e gr. εἴδωλον «immagine»]. – Processo psichico consistente nella elaborazione fantastica di percezioni reali incomplete, non spiegabile con sentimenti o processi associativi, che porta a immagini illusorie dotate di una nitidezza materiale (per es., l’illusione che si ha, guardando le nuvole, di vedervi montagne coperte di neve, battaglie, ecc.).

La casualità dello scatto ha lasciato spazio a libere interpretazioni da parte di autori di articoli ed utenti desiderosi di diffondere la propria chiave di lettura. Un caso simile ed emblematico è il Volto su Marte, fotografato il 25 luglio 1976 dalla sonda spaziale Viking 1. In realtà si trattava di un altopiano della regione marziana Cydonia. Le sue sembianze antropomorfe erano dovute a un gioco di luci:

Lo stesso altopiano venne fotografato da una diversa angolazione nel 1998, offrendo un altro risultato meno equivocabile.

Per questo parliamo di acchiappalike, perché ciò che si racconta nel post e nell’articolo presi in esame non racconta una verità, bensì diffonde un’interpretazione personale. La pareidolia resta una propria chiave di lettura delle percezioni e non può diventare una notizia.

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