Se aguzzaste i cinque sensi potreste avvertire le peggiori sensazioni mai percepite prima: il lezzo della carogna, la vista d’una carcassa, il suono disturbante e distorto di una putrefazione in atto, il gusto nauseabondo della decomposizione arrivato alle papille gustative per un passaggio di testimone dell’olfatto e infine, se i vostri sensi non vi abbandonano, potreste ritrovarvi a toccare con mano il più tremendo spettacolo di una carne che implode, deteriorandosi e cambiando colore.
È ciò di cui sono fatti i contenuti acchiappalike, tutti. Un occhio di riguardo va indirizzato verso le persone a caccia di attenzioni, che usano le persone diversamente abili per fare di Facebook la propria piazza di spaccio. Fare leva sulla sensibilità degli utenti più ingenui, creduloni e distratti, è il loro obbiettivo. Oggi è stato posto alla nostra attenzione un post ridicolo e scontato:
Mio marito si vergogna di me perché sono disabile. Voglio avere un condividi sul tuo diario se non ti vergogni di me.
Seppur conosciamo già la risposta, continuiamo a chiederci perché. L’autore stesso del post è consapevole di essere un mendicante del mondo social, eppure non intende apprendere la lezione. Gli stessi suoi seguaci, pronti a obbedire come automi alla richiesta di condivisione, non intendono apprendere la lezione. Non importa se a più riprese abbiamo illustrato tutti gli aspetti delle pagine dell’amen, dell’ok e del colore, evidenziando tutto lo squallore del loro operato. Non importa. C’è chi insiste, c’è chi ci casca ancora. C’è chi si foraggia vivendo di rendita e morte.
È stato sufficiente un confronto effettuato insieme al nostro segnalatore, fatto di ricerca a ritroso su Google e buonsenso. La donna ritratta nel post è la britannica Gemma Flanagan, 34 anni e di professione modella. Nel 2011 le venne diagnosticata la Sindrome di Guillain-Barré (Huffington Post), una forma di paralisi progressiva. Tra le tante campagne di moda, Gemma Flanagan aveva posato in lingerie per’iniziativa The New Sexy della casa Curvy Kate.
La foto oggetto dell’elemosina social è stata scattata nel 2015 a Londra, quando Gemma aveva partecipato, sfilando, a un evento di moda (BBC). Non vi sono notizie sulla sua vita privata, dunque non siamo a conoscenza di alcun marito che si vergogni di lei. Inventare di sana pianta una storia su una donna disabile e chiederne la condivisione sulle proprie bacheche senza fornire fonti né informazioni attendibili, è elemosina di like. Per la felicità del soggetto delle loro campagne inesistenti, inconsapevole di essere diventato una mascotte per emoji pucciose e utenti dalla dubbia sensibilità.
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