Ci segnalano un post che su Facebook, nelle ultime settimane, ha registrato una certa viralità. Si tratta di due video che mostrano due persone in un profondo stato di alterazione, in Brasile, a tal punto da diffondere il pensiero dell’esistenza di una droga che riduce chi la assume in uno stato simile a quello di uno zombie.
Su 24-Horas.mx, in un articolo del 1° ottobre, leggiamo che il primo post è stato pubblicato dalla pagina Facebook Tudo Misturado:
La finzione diventa realtà.
Allerta… la droga dello zombie…. è già in Brasile.
La droga ” Cloud Nine ” e altre sostanze sintetiche conosciute come ” sali da bagno ” possono provocare una sensazione di rilassamento estremo, attacco di panico, ictus o, anche, trasformare chi ne fa uso in un cannibale della notte al giorno.
Era il 29 settembre 2017 e il post, ora, è stato condiviso da quasi 2 milioni di utenti. La droga Cloud Nine era già nota negli Stati Uniti, come si evince da un comunicato della Drug Enforcement Administration (DEA) pubblicato il 21 ottobre 2011, che metteva in guardia dalle sostanze contenute nei sali da bagno – per la precisione mefedrone, metilenediossipirovalerone (MDPV) e metilone – in quanto risultavano distribuite nel commercio illegale per il confezionamento di droghe quali cocaina, LSD, MDMA e metanfetamine. Di più, tali sostanze contenute nei prodotti per la casa non erano state approvate dalla FDA (Food and Drug Administration). Il loro utilizzo nei sali da bagno, dunque, risultava pericoloso per la comunità.
Il già citato 24-Horas.mx e Republica.gt ci fanno notare che Cloud Nine, appunto, veniva diffusa sotto le mentite spoglie del nome “sali da bagno” oppure con nomi accattivanti quali Ivory Wave, Vanilla Sky e White Lightning. In sostanza, si tratta di stimolanti del cervello. Ci fanno anche notare, però, che si fa ampio uso della parola zombie e cannibali ma non esistono casi registrati di morsi e/o attacchi contro altre persone.
Il sito E-Farsas.com, il 4 ottobre pubblica un articolo in cui è possibile notare un modesto lavoro di fact-checking. Viene fatto notare, per esempio, che al contrario di quanto si dica in giro per i social, il veicolo sul quale viene filmata la donna non è della Polizia bensì del’azienda Ecovias, specializzata nella gestione stradale con sede a São Bernardo do Campo, San Paolo (qui il sito ufficiale, qui la pagina Wikipedia).
E-Farsas scrive che la donna, all’alba del 28 settembre, cercava di bloccare il traffico sulla Rodovia dos Imigrantes, a San Paolo. Una squadra della Ecovias si trovava a fare un giro di perlustrazione e l’aveva notata mentre stava distesa in mezzo alla strada. L’automezzo si è così fermato e la donna è salita spontaneamente sul cassone posteriore. Poco dopo è arrivata la Polizia, che è riuscita a placare la donna e ad accompagnarla all’ospedale Irma Dulce di Praia Grande. La donna è stata medicata e rilasciata poche ore dopo.
Il sito cita come fonte Globo.com, che il 29 settembre pubblicava un articolo in cui riferiva che la redazione aveva preso contatto direttamente con l’ospedale Irma Dulce. La donna, riferiscono i medici, è stata medicata e tenuta in osservazione per alcune ore, dopodiché è stata rilasciata. Le sue generalità non sono state rese note. L’azienda ospedaliera, dunque, non ha parlato di droghe.
Per quanto riguarda il ragazzo in altrettanto stato di alterazione che si scaglia contro l’autobus come se non sentisse dolore, tramite lo strumento reverse image utilizzato con alcuni fotogrammi del video, troviamo solamente un articolo del sito Catve.com. Il testo riporta che il video è stato pubblicato il 15 settembre in una pagina Facebook della città di Cascavel, un comune brasiliano dello stato del Paraná, ma non esistono informazioni a riguardo.
Accade, quindi, che due video dal contenuto indubbiamente impressionante vengano diffusi sulla rete social, accompagnati da una didascalia che parla di nuova droga, zombie e altri vocaboli molto cari ai cultori del sensazionalismo. Riepilogando, però, non vi sono prove sulla correlazione tra lo stato confusionale della donna e il consumo della droga Cloud Nine, tanto meno sulla natura del video del ragazzo che si autolesiona contro un autobus.
Forse i viralizzatori brasiliani hanno preso ispirazione dai fatti di Miami del 2012, quando Rudy Eugene aggredì il senzatetto Ronald Poppo, 65 anni, per poi morire durante le operazioni di arresto della Polizia (Mirror). Eugene aveva letteralmente mangiato tre quarti del viso di Poppo e la vicenda aveva sollevato l’attenzione sul problema delle droghe sintetiche. L’autopsia rivelò che Eugene avesse in corpo solamente alcune tracce di marijuana, ma anche residui di alcune sostanze non identificate nello stomaco, e si ipotizzò che si trattasse di sali da bagno.
Parliamo di acchiappalike, dunque, perché i due video sono stati poi scaricati e ricaricati su altre pagine e profili, con descrizioni che parlano sempre di droga e zombie ma senza averne le prove, facendo oltremodo un’opera di disinformazione.
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