ACCHIAPPALIKE Diciotti, i migranti sbarcati con cuffie Wi-Fi e mani curate (Foto)

Abbiamo archiviato una vecchia versione dell’articolo, la trovate a questo link. A fine articolo trovate l’edit con la rettifica.

I migranti sbarcati dalla Diciotti fanno ancora discutere il popolo dei social network, impegnato in uno scontro tra sostenitori e detrattori, per la maggior parte in atti di belligeranza con schieramenti di like, condivisioni e ideologie.

Ci viene segnalata una foto condivisa sulla pagina Facebook di un politico di Grosseto:

Ecco a voi i sedicenti profughi, fuggiti dalla guerra e dalle torture in Libia arrivati con la nave Diciotti. Arrivati in Italia con vistose collane d’oro, cuffie Wi-Fi e mani più curate dell’80% degli italiani onesti che con il loro sudore reggono questo stato è da qualche giorno anche questo altri 100 clandestini.
In Italia non esiste il fronte Pro-immigrazione è quello no immigrazione, esiste il fronte degli italiani stanchi di essere presi in giro che rappresentano più dell’80% e il fronte dei traditori della Patria, dei miopi, di quelli che vivono nel mondo degli unicorni e mini-pony, supportato da tutto l’apparato mediatico che è al soldo di chi con questa immigrazione si arricchisce.
Non sarà oggi, ma arriverà il giorno in cui i veri italiani vi faranno scontare tutto!

Il post fa riferimento – tacitamente – all’arrivo dei migranti a Rocca di Papa presso il centro d’accoglienza Mondo Migliore, gestito dalla cooperativa Auxilium e totalmente a carico della Chiesa Cattolica (Today). Il loro arrivo era stato motivo di accese proteste da parte, soprattutto, di appartenenti ai movimenti di estrema destra Casa PoundForza Nuova e del centrodestra come Fratelli d’Italia.

Una foto in particolare ha catturato l’attenzione del pubblico, dove vengono mostrati alcuni ragazzi africani con in mano uno smartphone e indosso un paio di cuffie:

L’autore dello scatto è il fotografo Claudio Peri e la foto è stata scattata per l’agenzia Ansa, difatti troviamo riscontro nelle gallery degli articoli del 29 agosto e del 30 agosto. Uno scatto simile compare nelle stesse gallery:

Smartphone, collane e accessori sono sempre al centro dell’attenzione dei viralizzatori, votati alla creazione di contenuti che facciano leva sull’indignazione e la protesta accesa. Oggi l’accanimento si concentra sulle cuffie e sulle mani. Invitiamo a considerare, però, che sugli accessori incriminati non sono presenti il prezzo né la cronistoria dell’oggetto per conoscere in quale modo ne siano entrati in possesso. Inutile dire che potrebbe trattarsi di regali o acquisti low-cost, perché sono ipotesi che non vengono prese in considerazione. Insomma, non sappiamo che spesa ci sia dietro gli oggetti segnalati dal viralizzatore. No, nemmeno lui.

Vi ricordiamo, per esempio, che ci eravamo già occupati dei prezzi di telefoni e accessori in un nostro articolo del 2014, nel quale scrivevamo:

Parimenti abbiamo dimostrato che per l’esule lo smartphone non è un costoso orpello, ma un necessario strumento, ausiliario della loro sopravvivenza durante il viaggio e punto di contatto con la loro vita ed i loro cariInoltre, il costo di un cellulare di tipo Smartphone, come già dimostrato in quell’articolo, può scendere fino ai 100 euro, escludendo “cloni made in Dubai” ancora meno costosi. E ricordiamo che non è detto che un immigrato nasca povero, ma può esserlo diventato a causa dei disordini.

Ciò che sappiamo di questa foto è che ci sono dei ragazzi africani con un cellulare in mano e delle cuffie sulla testa, che sono sbarcati dalla Diciotti e sono stati accolti presso la struttura Mondo Migliore di Rocca di Papa. Nient’altro. Indirizzare l’attenzione ai soli accessori in loro possesso è una strategia acchiappalike per giocare sul solito adagio dei migranti con tecnologia in dotazione.

È vero, dunque, che i ragazzi della foto sono migranti della Diciotti, ma parliamo di acchiappalike perché esiste ancora un pubblico che cerca l’odio nei contenuti altrui.

EDIT 3 settembre 2018, ore 18:00

Una nostra lettrice si è rivolta direttamente al fotografo nella sua pagina Facebook, il quale ha affermato che i ragazzi mostrati nella foto non sono gli eritrei sbarcati dalla Diciotti, bensì alcuni ospiti già presenti all’interno della struttura Mondo Migliore, che in quel momento stavano fotografando gli eritrei in arrivo. Ci scusiamo con i lettori per l’inesattezza.

Abbiamo convertito il tag da Notizia Vera+Acchiappalike quale era (dove Notizia vera indicava la nostra errata considerazione sulla nazionalità dei soggetti in foto) in Acchiappalike, per sottolineare l’intento tendenzioso e soprattutto errato del consigliere di Grosseto, che spaccia la foto come quella dei migranti sbarcati dalla Diciotti e lo fa, essenzialmente, per sottolineare il loro ricorso ad accessori tecnologici. Il consigliere, forse, ignora (e può succedere) che anche in Africa è possibile acquistare smartphone e accessori in versione clone degli originali Samsung et similia, alla pari degli store più popolari quali Amazon e loro affini. Ribadiamo che ne avevamo già parlato in questo vecchio articolo.

Riepilogando: la foto mostrata dal consigliere di Grosseto non mostra gli eritrei della Diciotti, bensì un gruppo di migranti già ospiti del Mondo Migliore che fotografava i nuovi arrivati. Ad attestarlo è lo stesso fotografo, autore dello scatto, sulla sua pagina Facebook. Parliamo di acchiappalike, dunque, perché il consigliere di Grosseto pubblica la foto per lanciare il solito messaggio sull’associazione migranti+tecnologia, e sbaglia quando afferma che quei ragazzi sono gli eritrei della Diciotti.

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