Un post pubblicato il 19 settembre 2017 e già divenuto virale sta circolando nelle nostre Home di Facebook:
Per chi avesse problemi di visualizzazione dell’immagine e dunque di lettura del contenuto, riportiamo il testo in seguito:
Gentili coniugi ****, in riferimento alla vostra raccomandata del 06/09/2017, mi preme precisare che la prescrizione di indagini diagnostiche, da parte di un Medico, scaturisce da una attenta valutazione anamnestica e clinica del caso, secondo scienza e coscienza.
Considerando che la Deontologia Medica mi impedisce di trascrivere meramente esami proposti da altri, non posso accettare le vostre richieste.
Colgo l’occasione per informarvi che, essendo venuto meno fra noi il rapporto fiduciario, indispensabile per proseguire la funzione di Pediatra del vostro figliolo, ho provveduto alla revoca dello stesso in data 08/09/2017.
Il post è accompagnato da una descrizione:
Ecco cosa accade ai genitori scomodi (abbiamo chiesto formalmente alla Pediatra, di prescriverci richieste di analisi per sapere le sensibilità alle varie allergie e intolleranze di nostro figlio data la presenza di avvenimenti importanti avvenuti in precedenza, credo sia lecito e di diritto saperlo) CONDIVIDETE LA RISPOSTA DELLA PEDIATRA TUTTI DEVONO SAPERE LA SANITÀ COME FUNZIONA!
I commenti riportano reazioni che dividono il pubblico tra quanti inveiscono contro la Sanità Italiana:
«Vergogna e incompetenza! Medici o impiegati di un marcio sistema? Troppo impegnati a parassitare sulle scartoffie del sistema, si ritirano e si sbarazzano degli unici “clienti” che li richiamano alla coscienza della professione medica..»
«La pediatra non voleva perdere il premio o meglio la mazzetta che il ministero della salute corrisponde ai medici che hanno tra i loro assistiti, un tasso di vaccinati estremamente alto, e così per non farsi rovinare la media e rischiare di non riuscire a mettersi in tasca i soldi ha eliminato l’assistito»
… e quanti, invece, concentrano l’attenzione sulla base del problema:
«Il codice deontologico prevede la cessazione del rapporto di cura paziente/medico in caso di sfiducia da parte del paziente ed evidentemente la richiesta di esami per raccomandata era una manifesta sfiducia nel suo operato».
«Credo sia una risposta normale: nessun medico prescrive esami a casaccio; dato l’insistenza di questi genitori, arrivati a fargli una richiesta tramite raccomandata, perso il rapporto fiduciario ha fatto la richiesta.
NB
credo che alcuni genitori stiamo impazzendo e che parlino non per aver studiato ma per aver sentito dire da altri»
Nel pieno rispetto della famiglia al centro della vicenda, per non permetterci di esprimerci su questioni che non sono di nostra competenza, abbiamo chiesto consulto ai medici collaboratori dello Staff di Bufale. In risposta ci hanno parlato di indignazione facile. «Da quando l’accesso a Internet è stato reso disponibile a tutti, si è sempre di più sviluppato il fenomeno dei “genitori informati” che pretendono che un medico metta nero su bianco richieste di esami di cui – molto spesso – leggono in rete, scambiando il proprio medico per uno scribacchino».
Per meglio intenderci, un medico non è tenuto a prescrivere qualsiasi esame richieda il suo assistito, se ritiene che non vi siano i numeri per sottoporre il proprio paziente a certe tipologie di analisi. Per questo la Pediatra, in risposta alla raccomandata ricevuta dai genitori del bambino, specifica che le indagini diagnostiche possono essere prescritte solo in seguito a un’attenta valutazione anamnestica e clinica. La formalità con la quale i genitori si sono rivolti alla Pediatra è stata sicuramente la chiave di lettura della revoca. Pubblicare la foto del documento è dunque servita solamente a scatenare l’indignazione di quanti, in questo periodo storico, amano le invettive contro la Sanità, considerandola una grande macchina di distruzione di massa.
Fatta questa necessaria chiarezza, auguriamo alla famiglia del bambino di trovare in breve tempo un nuovo medico. Non esistono genitori scomodi, nessun paziente è scomodo al personale medico. Non esiste un “noi” e un “loro”, o meglio non dovrebbe. Specie quando si tratta di salute.
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