Un utente Facebook ha pubblicato un post in cui parla di Marco e Luca «della scuola di mio figlio», due bambini di 10 anni al 5° anno delle Scuole Elementari, risultati assenti in quanto sottoposti al vaccino contro il carcinoma del collo dell’utero:
La parte distorta del messaggio, ovviamente, è l’accostamento della parola utero a due individui maschi. Alcuni hanno riso, altri hanno provato a far ragionare l’autore del post, altri si sono uniti in un coro di protesta. Ciò che l’utente chiama vaccino contro il carcinoma del collo dell’utero, in realtà, è il vaccino contro il Papilloma Virus (HPV), come spiegato sul portale ufficiale del Ministero della Salute:
La campagna di vaccinazione contro l’HPV è indirizzata agli adolescenti di entrambi i sessi, preferibilmente intorno agli 11 e i 12 anni di età. La vaccinazione in questa classe di età consente di prevenire, nella quasi totalità dei casi, l’insorgenza di un’infezione persistente dei due ceppi virali, che più frequentemente provocano il tumore della cervice uterina. Ambedue i vaccini sembrano presentare un certo grado di protezione verso altri ceppi di HPV.
Pur se l’utente lo trova strano, l’infezione da Papilloma Virus interessa anche gli uomini e la vaccinazione è indicata per entrambi i sessi dai 9 anni di età:
Quando il virus HPV causa delle alterazioni visibili, la conseguenza più comune [negli uomini, ndr] sono i condilomi, che compaiono generalmente intorno all’ano o sul pene, lo scroto (testicoli), l’inguine o le cosce.
Per renderci più comprensibili con l’autore del post e con quanti hanno frainteso il suo messaggio: il vaccino serve agli uomini per evitare il presentarsi di tumori al cavo orale, all’ano, al pene e alla lingua, e ovviamente ad evitare il contagio durante i rapporti sessuali; alle donne, invece, serve a scongiurare l’insorgenza di altre forme tumorali, come quella alla cervice uterina:
In casi più rari, in cui il sistema immunitario non riesce a debellare rapidamente il virus, l’Hpv può determinare l’insorgenza di forme tumorali quali il tumore della cervice uterina, oggi l’unica forma di neoplasia riconosciuta come totalmente riconducibile a un’infezione. Il virus Hpv è implicato inoltre nella patogenesi di altri tumori in sede genitale (vulva, vagina, ano, pene) ed extragenitale (cavità orale, faringe, laringe).
Niente di strano, dunque, se i piccoli Luca e Marco sono stati sottoposti al vaccino contro l’HPV all’età di 10 anni, che di certo non intende curarli dal tumore al collo dell’utero. Un post di questo genere, oltre a disinformare, serve ad attirare like e a creare una viralità fatta di allarmismo.
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