ACCHIAPPACLICK Omicidio a Sessa Aurunca, arrestato e subito scarcerato l’assassino del 77enne

Alle 7:10 del mattino del 3 luglio a Sessa Aurunca, nel casertano, un uomo ha massacrato un 77enne all’interno dell’ospedale, uccidendolo. Lo riporta ecaserta.it, ma lo fa con un titolo fuorviante e decisamente lontano dall’epilogo dei fatti:

Sessa Aurunca/Falciano del Massico (Maria Assunta Cavallo). Sabato sera ha sfasciato un bar a Castel Volturno e pretendeva cento euro dal proprietario. Il tutto, per non pagare una birra. Il gip del tribunale di Santa Maria Capua Vetere lo ha subito liberato ed ha deciso che l’uomo avrà solo l’obbligo di firma. Si tratta di Charles Opoku Kwasi, lo stesso uomo che ieri ha ucciso il 77enne di Falciano del Massico Luca Toscano. Nato nel Ghana 31 anni fa, non ha una fissa dimora e vive senza permesso in Italia da almeno quattro anni. Sul finire del 2013 gli è stata respinta la richiesta dello status di rifugiato presentata per motivi umanitari. Avrebbe dovuto essere rimpatriato, ma l’espulsione è rimasta sulla carta. Da quel momento, gli spostamenti di Charles sono tracciabili attraverso una serie di arresti. Fermato ad Andria, in Puglia, per furto. Era il 2015. Bloccato sul Litorale Domitio per rissa, l’anno dopo. Fermato, ancora, a Pescopagano frazione di Castel Voltuno, sabato scorso. Due sere fa ha perso completamente di nuovo il controllo. Se ne andava in giro per la Domiziana a danneggiare auto in sosta. Lo hanno beccato gli agenti di polizia del reparto prevenzione crimini di Napoli che da mesi lavorano in supporto delle forze dell’ordine del posto per gestire quella polveriera ingestibile che è Castel Volturno. I poliziotti hanno dovuto chiamare un’ambulanza del 118 in quanto l’uomo era fuori di sé. Urlava, si dimenava, era visibilmente sotto l’effetto di droghe. Forse scarti di crack che molti disperati vanno a fumare negli anfratti delle centinaia di case abbandonate e le rovine di hotel che ricordano di un boom turistico che, di questo passo, alla foce del Volturno non tornerà mai più. E’ stato quindi ricoverato presso il reparto di Psichiatria dell’ospedale San Rocco di Sessa Aurunca, per essere sottoposto a Tso, dove ieri mattina ha ucciso l’infermiere in pensione 77enne Luca Toscano, ex consigliere comunale di Falciano del Massico.

Ecaserta.it segue lo strascico del titolo de Il Mattino: anch’esso, infatti, riporta che l’assassino è già stato liberato dal giudice, ma nel testo racconta dei suoi precedenti.

L’ingresso dell’ospedale / Il Messaggero

Cosa c’è di vero. I fatti

Alle 7:10 del mattino del 3 luglio a Sessa Aurunca, presso il servizio di Prevenzione, diagnosi e Cura dell’ospedale, Charles Opoku Kwasi, un ghanese di 31 anni, ha ucciso il pensionato Luca Toscano. L’uomo è stato colto da un raptus e ha colpito ripetutamente il 77enne. I quattro infermieri di turno hanno tentato di intervenire, ma è stato inutile. Kwasi ha preso ad agitarsi alle 6:45, andando in escandescenze, e sul suo percorso si trovava proprio Luca Toscano, che si ritrovava ricoverato per una depressione.

Dopo la brutale aggressione, Kwasi si è barricato assieme al corpo senza vita del pensionato in un corridoio adiacente, e sono stati allertati i Carabinieri. Per immobilizzarlo alcuni militari sono rimasti feriti, ed è stato necessario intervenire con una sedazione.

L’assassino era arrivato all’ospedale la notte prima, accompagnato dalle forze dell’ordine che lo avevano fermato per strada mentre vandalizzava le auto in sosta e minacciava i passanti. Alle 3 del mattino sembrava essersi calmato. Ancora, sabato 30 giugno era stato fermato dai carabinieri per aver sfasciato un bar e preteso soldi dal proprietario. Il gip, però, aveva disposto per lui l’obbligo di firma, rimandandolo a casa quella sera stessa. Questo è l’episodio al quale fanno riferimento Il Mattino ed Ecaserta.it, che nel loro titolo lanciano un messaggio fuorviante.

Possiamo trovate una serie di precedenti di Kwasi in questo articolo del Messaggero.

In poche parole: Charles Opoku Kwasi ha ucciso Luca Toscano fracassandogli la testa con ripetuti pugni, ma non è stato liberato dal giudice: la sua liberazione risale a un episodio di pochi giorni prima ed è una vicenda estranea ai fatti di Sessa Aurunca.

 

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