I quotidiani nazionali riportano un caso avvenuto a Cavezzo, in provincia di Modena, in cui la madre di un bambino autistico ha reso virale la sua denuncia social contro i genitori dei compagni della scuola materna. La donna aveva organizzato, il 24 settembre, la festa di compleanno del piccolo e per l’occasione aveva invitato 23 compagni di scuola attraverso la chat comune di WhatsApp dei genitori. Alla festa si era presentato un solo bambino.
Delusa e amareggiata, la donna ha scelto di sfogarsi sulla rete con una diretta Facebook:
Abbiamo quasi finito di festeggiare il compleanno di F. Io non so se adesso si potrà rendere virale questo video, però oggi, da mamma di un bambino con una disabilità, mi sento oltre che abbandonata dalle Istituzioni e da tutto ciò che ci sta intorno, anche abbandonata e delusa dalle persone che ci stanno vicine.
Questo mio video è per denunciare anche il fatto che noi genitori speciali non dobbiamo sentirci così, visto che F. … io ho voluto fare oggi la sua prima festa di compleanno con i suoi compagni di scuola materna. Di 23 bambini ne è venuto solo uno. 17 sono presenti nella chat della scuola. Uno è venuto, una non è potuta venire perché aveva il bambino malato, un’altra mi ha avvisato che c’ha il bambino piccolo. Altre due, una è testimone di Geova, un’altra mi ha avvisato, e rimangono fuori altre 14 persone che, appunto, oltre a non avermi avvisata, hanno dimostrato anche di essere insensibili a quello che può provare un bambino con una disabilità. A noi non ci mancano gli amici, non ci manca niente, non abbiamo fatto questa festa perché volevamo dei regali in cambio ma anzi, io ritengo che siamo una famiglia fortunata. Non abbiamo chiesto dei regali ma abbiamo chiesto, a chi poteva, di fare una donazione alla nostra associazione. Io non so quale sia il motivo, se è perché mio figlio sia autistico, se dia fastidio la mia associazione, comunque sta di fatto che io oggi penso che l’educazione che molti danno ai nostri figli non sia quella di integrare, ma bensì di bullizzare. Spero che le persone capiscano come ci sentiamo ogni giorno. A maggior ragione quando sanno quali sono i nostri problemi non fanno niente. Si nascondono, non ti mandano neanche un messaggio, neanche un “grazie, scusa, mi dispiace ma non posso”, e c’è tanta delusione, però noi andiamo avanti lo stesso a testa alta.
Alcuni quotidiani, in sostanza, hanno titolato i loro articoli sul caso lasciando intendere che la defezione dei genitori fosse diretta conseguenza del disturbo autistico del bambino:
In un primo momento Maria Giovanna Carlini, la mamma di F. afferma che i genitori che hanno ignorato l’invito «hanno dimostrato anche di essere insensibili a quello che può provare un bambino con una disabilità» per poi continuare con «non so quale sia il motivo, se è perché mio figlio sia autistico, se dia fastidio la mia associazione» e sostiene che le famiglie di oggi non educhino i propri figli a integrare, bensì a bullizzare. È chiaro, però, che la signora Carlini non sia a conoscenza del motivo per cui la maggior parte dei genitori invitati non abbia risposto.
Maria Giovanna Carlini aveva chiesto agli invitati di non portare regali, bensì chiedeva a chiunque potesse, di lasciare un’offerta simbolica per la sua associazione. La donna, infatti, nel 2017 ha fondato la onlus Il Piccolo Principe che sulla pagina Facebook ufficiale spiega la sua mission:
Associazione a favore e aiuto alle famiglie di bambini e ragazzi affetti da autismo residenti nel territorio della bassa modenese.
Il Piccolo Principe è un associazione di promozione sociale e solidarietà familiare fondata per rispondere ai molteplici bisogni esistenti ed emergenti in ambito di autismo con attività mirate al pieno raggiungimento degli obiettivi statutari, valorizzando la dignità di ognuno attraverso la partecipazione a una vita sociale e lavorativa il più possibile gratificante. L’Associazione Il Piccolo Principe pone al centro il valore unico di ogni ragazzo/a o bambino/a accolto e di ogni famiglia.
Facendo riferimento ai diritti di ogni singolo individuo, vogliamo, attraverso l’attivazione di iniziative inclusive, attività sportive e di laboratori artigianali, costruire relazioni, percorsi lavorativi e solidali, permettendo a coloro che beneficiano delle nostre attività di diventare una risorsa per se stessi e per gli altri.
Sul sito La Frack – Una mamma a cinque stelle è comparso un commento oltremodo diretto sulla vicenda:
Io mi vergogno. Io inorridisco davanti a certi fatti. Io non capisco come un genitore possa privare il proprio figlio del dono della diversità. Io mi chiedo come possa una madre non accompagnare il proprio bimbo ad una festa di compleanno solo perchè il bimbo che vuole festeggiare non è NORMALE!
Questo non è un Paese Civile, questo non è il mondo che voglio per i miei figli. Questo BULLISMO GENITORIALE, legato alla profonda IGNORANZA che ci circonda è il male in assoluto più grande del nostro tempo, e la peggiore eredità per i nostri figli!
Ci ritroviamo a ricordare, tuttavia, che non è stato reso noto il motivo della defezione dei genitori. Alcune testate, come Repubblica, fanno notare che la festa era fissata dalle 18, orario nel quale – si ipotizza – molti genitori si trovavano ancora al lavoro o ne facevano ritorno. Non si nega, senza presunzione, che non rispondere a un invito pur per dare un responso negativo possa suscitare nervosismo e delusione.
Molte testate e molti utenti parlano dei post discutibili presenti sulla bacheca della signora Carlini, ma noi non entreremo in merito, perché la nostra analisi interessa solo il suo sfogo su Facebook.
Data la viralità del video, la storia del piccolo F. è arrivata anche all’attenzione del Ministro per le politiche della famiglia Lorenzo Fontana, che ha fatto contattare Maria Giovanna Carlini da un suo portavoce per comunicarle un’attestazione di solidarietà. Sul caso si è espresso anche il Ministro dell’Interno Matteo Salvini:
Una volta appresa la notizia, lo staff del Milano Kids Festival ha organizzato per il 30 settembre una festa di compleanno esclusiva per il piccolo F. e lo ha comunicato attraverso la pagina Facebook ufficiale:
Il 2 ottobre 2018 Il Resto del Carlino ha pubblicato le dichiarazioni di Stefania Bigi della scuola materna “Il Castello” di cui è dirigente:
È un bimbo sempre sorridente ed estremamente solare. Con gli altri compagni sta volentieri e lo adorano tutti in sezione: è ben voluto. Dubito che sia stato fatto volutamente uno sgarro al piccolo; anzi. Probabilmente dietro alla triste vicenda ci sono problematiche diverse, relative agli orari delle singole famiglie. Certo avrebbero potuto almeno mandare un messaggio…
Stefania Bigi dichiara che «la vicenda rischia di essere strumentalizzata creando un serio danno al minore», e sostiene che la signora Carlini avrebbe potuto chiedere un incontro con la scuola per parlare dell’accaduto con gli altri genitori interessati. Fa notare, inoltre, che molti genitori sono stati offesi pubblicamente su Facebook dopo la messa in rete dello sfogo della mamma di F., pur non esistendo alcuno prova del collegamento tra la mancata partecipazione alla festa e la malattia del bambino. Non si nega, tuttavia, l’assenza di cortesia del non mandare alcuna risposta all’invito.
Infine, Stefania Bigi aggiunge:
Il bimbo viene a scuola volentieri, non si sono mai verificati episodi di esclusione: sono affiatati e, tra l’altro, il piccolo è seguito da una maestra di sostegno con una grande esperienza alle spalle. Forse più che un incontro volto a discutere quanto accaduto sarebbe bene parlare del cattivo uso dei social network. Ci sono tanti post di utenti che offendono questi genitori senza sapere la ragione della loro mancata partecipazione.
Parliamo di acchiappaclick, dunque, per l’errata scelta dei titoli da parte di alcune testate. La scelta editoriale di collegare – anche sottilmente ma con una certa evidenza – la mancata partecipazione degli invitati alla malattia del bambino è azzardato, perché né la signora Carlini né gli autori degli articoli dimostrano di essere a conoscenza delle ragioni della defezione degli invitati. Non si discute sulla mancata cortesia di non rispondere all’invito, atto decisamente poco educato e superficiale.
Non si dubita, inoltre, sulla buona fede della mamma di F. (il nostro tag “acchiappaclick” non è indirizzato a lei né al suo video), visibilmente amareggiata dall’accaduto, ma la sua diretta su Facebook ha scatenato l’ira di molti utenti e i titoli fuorvianti delle testate. A nessuno – tranne ai genitori direttamente coinvolti – è dato sapere se l’assenza degli invitati alla festa di compleanno fosse scaturita dalla malattia del piccolo F..
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