ACCHIAPPACLICK Magistrato denuncia: «Su 10 spacciatori 9 sono neri, e grazie a PD sono impuniti»
La tragedia di Pamela Mastropietro e il folle gesto di Luca Traini sono diventati parole chiave per i siti che meglio conosciamo per la loro strategia acchiappaclick, mossa con la giusta dose di captatio malevolentiae. Lo fanno – da buoni mendicanti del web – rielaborando articoli delle testate ufficiali e con la pessima figura di confondere un giudice per un magistrato.
I nostri lettori ci segnalano una pubblicazione del 13 febbraio 2018 del sito Tg-News24, nome fuorviante per chi non è attento alle fonti da consultare:
Dai quartieri della movida milanese alle stradine del centro di Macerata, dai quartieri spagnoli di Napoli alla campagna veneta: l’homo novus del crimine in Italia è lo spacciatore di droga venuto dall’estero. Se la scozzano clandestini, regolari e profughi. Questi ultimi, quasi un milione da quando sgoverna il PD, hanno dato il colpo di grazia: con loro è crollato il prezzo, lo spaccio è diventato capillare. Non è un caso che Oseghale, lo smembratore di Pamela, sia uno di loro.
Quanti sono, i colleghi di Innocent Oseghale, il nigeriano che ha fatto a pezzi Pamela Mastropietro, innescando la reazione scomposta di Luca Traini a caccia di altri spacciatori africani come lui?
Si parla di migliaia di persone: tutti maschi, tutti giovani. Per tre etnie, secondo l’ultimo rapporto Istat, vendere droga è al primo posto nei delitti preferiti: sono albanesi, marocchini e tunisini. Ma sono numeri pre-accoglienza. Ora la manovalanza è nera, negra a volere essere esatti: nigeriani, gambiani e senegalesi.
«Su dieci arrestati per droga che mi vengono portati davanti – racconta un giudice milanese – nove sono di colore». E i mattinali con gli arresti della Volante confermano: a finire in manette per droga sono solo extracomunitari.
È un’attività a rischio zero, grazie alla legge voluta dal governo Renzi nel 2014: il cosiddetto «decreto svuotacarceri», che impedisce ai giudici di emettere ordinanze di custodia cautelare per reati puniti con meno di cinque anni di carcere. E poiché il quinto comma della legge sugli stupefacenti, che punisce lo spaccio al dettaglio, prevede pene da sei mesi a quattro anni, il giudice non può che scarcerare. Lo ha voluto il PD.
In teoria potrebbero scattare gli arresti domiciliari, ma essendo (o dichiarando di essere) senza fissa dimora, i pusher si vedono liberati con al massimo l’obbligo di firmare ogni tanto in commissariato. Ovviamente tornano subito a spacciare: anche in caso di nuovo arresto, in carcere non finirebbero comunque. La legge vale anche per i recidivi.
Perché Traini avrà anche sparato, ma voi, fottuti governanti, avete fatto a pezzi una ragazzina italiana di 18 anni. E il 4 marzo faremo i conti.
«Luca Traini avrà anche sparato». Ecco, no. Luca Traini ha sparato e in questo modo si è macchiato di un crimine violento, alla pari di quanti sono responsabili della morte di Pamela Mastropietro. TG-News24, appartiene sicuramente allo stesso network di Voxnews che, appunto, il 7 febbraio pubblicava la stessa notizia. Entrambi gli articoli – nello sfruttare impunemente il ricordo di Pamela (storia che non ha toccato loro il cuore, ma la pancia) – prendono come ispirazione un pezzo pubblicato dal Giornale il 7 febbraio, intitolato “Spacciatori liberi in poche ore col decreto del governo Pd”. Nell’occhiello riporta:
“Nove su dieci sono di colore” racconta un giudice. E con lo “svuotacarceri” i pusher non sono punibili
Ok, fermiamoci. TG-News24 e Voxnews titolavano parlando di un magistrato, ma di questo magistrato non si fa parola in alcuna riga dei loro articoli, tranne in qualche virgolettato al quale non viene data attribuzione. Il testo dei due siti di disinformazione, bufale e acchiappaclick è identico al contenuto del Giornale, che parla di un giudice milanese come fanno i due siti a noi noti, ma non di un magistrato. Non viene fatto alcun nome, poi, del giudice scomodato per esprimersi circa le statistiche sulla provenienza geografica degli spacciatori presenti in Italia. C’è da dire, però, che i nostri due siti maggiormente segnalati fanno un’infantile confusione tra i Governi che ci hanno amministrato negli anni precedenti.
Parlano di PD – ossessionati da un acronimo che può volersi intendere, a volte, anche come una violenta imprecazione – ma il Decreto Svuotacarceri era ancora argomento del Governo Letta. Qui ci fermiamo, perché per insegnare ai mendicanti del web che pur facendo minestroni bisogna saper dosare gli ingredienti avremmo bisogno di un articolo a parte.
Ancora di più, dunque, parliamo di acchiappaclick. Parlano di magistrato ma nel testo diventa un giudice, copiano gli articoli da Il Giornale e confondono leggi, governi e decreti.
Odiate, ma fatelo con criterio.
Soprattutto: Pamela Mastropietro e Luca Traini, per l’ennesima volta, diventano il martirio dell’informazione.
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