ACCHIAPPACLICK Consigliera M5S choc: “I poliziotti hanno commesso un omicidio. Anche il terrorista era un uomo” – bufale.net

Ci segnalano i nostri contatti una “notizia” di Riscatto Nazionale, che conferma il rapporto a dir poco complicato tra la viralità ed il giornalismo, col primo che vede il secondo sia come un avversario che come una “risorsa” da utilizzare per confezionare notizie volutamente esasperate e cliccabili.

Apprendiamo infatti dal portale che:

Non potevano mancare le dichiarazioni di imbecilli buonisti che hanno il coraggio di difendere i terroristi islamici. Dichiarazioni vergognose della consigliera del Movimento Cinque Stelle di Biella che equipara la vita di un terrorista con quella di un poliziotto, definendo il gesto eroico dei poliziotti a Milano un omicidio.

“I poliziotti hanno fatto soltanto il loro dovere” e poi “mi inorridisce chi gode dell’omicidio” del terrorista che “è sempre un uomo”.Le frasi pubblicate dalla consigliera grillina di Biella, Antonella Buscaglia, e quella parola, “omicidio”, rischiano di far scatenare una bufera.

Poco dopo la diffusione della notizia dell’uccisione di Anis Amri, il terrorista che a Berlino ha ucciso 12 persone, l’ex candidata sindaco a Biella e attuale capogruppo grillina ha pubblicato un post che ha scatenato le polemiche. “Leggo post di persone felici che un UOMO sia stato ammazzato – scrive – leggo post di persone che esaltano i due poliziotti che hanno fatto SOLTANTO il loro dovere (per quello sono lì, sottopagati, mica per multe e dirigere il traffico). Vedrò di certo queste persone andare a messa la vigilia e ricevere mi piace al post da altrettanti falsi che godono di in uccisione e si lavano le coscienze in chiesa. Oggi sono straincazzata mavaffanculová!”.

L’attacco, evidente, alla Lega Nord che ha subito fatto i complimenti agli agenti per il loro lavoro. E infatti non è mancata la pronta risposta di Giacomo Moscarola, consigliere comunale del Carroccio. “Abbiamo capito – replica in un commento – che per i grillini la vita di un terrorista è uguale a quella di un poliziotto. Complimenti…”. La Buscaglia risponde piccata: “Io non mi vergogno di dire che per me una vita è una vita e nessuna vale meno di un’altra. Mi vergogno di persone che come te usano il terrore e lo strazio per puri interessi politici. Per me entrambi sono esseri umani. Non giustifico il terrorista ma è sempre un uomo”. “Per me il poliziotto è un eroe e il terrorista una bestia”, replica Moscarola. Ma la Buscaglia non si ferma: “Per me (il ferimento del poliziotto) è come se fosse un incidente sul lavoro”.

Infine, la frase candidata a sollevare un polverone: “Mi inorridisce e mi irrita chi gode dell’omicidio di un altro uomo, qualsiasi cosa abbia fatto”. Per la cronaca: “omicidio” prevede un reato. Difficile definire “omicidi” i due agenti di Sesto che hanno ucciso il terrorista.

Di deprecabile qui c’è solo il cappello introduttivo appeso ad una notizia prelevata di peso da Il Giornale ed arricchita di motteggi.

Esaminando il commento originale della Buscaglia, è possibile notare una cosa:

“Leggo post di persone felici che un UOMO sia stato ammazzato – scrive – leggo post di persone che esaltano i due poliziotti che hanno fatto SOLTANTO il loro dovere (per quello sono lì, sottopagati, mica per multe e dirigere il traffico). Vedrò di certo queste persone andare a messa la vigilia e ricevere mi piace al post da altrettanti falsi che godono di una uccisione e si lavano le coscienze in chiesa. Oggi sono straincazzata mavaffanculová!”.

La totale assenza della parola omicidio, che arriva dopo, a seguito di un infuocato botta e risposta con un preciso riferimento: non quell’evento in particolare, ma i commentatori da tastiera inclini a cercare il sangue

Il post di Antonella Buscaglia è sparito dalla circolazione in fretta, ma non abbastanza per non essere fotografato e rilanciato su bacheche e siti d’informazione. La consigliera 5 Stelle, qualche ora dopo, ha replicato con una mail, per chiarire meglio il suo pensiero: «La mia non è assolutamente una difesa del terrorista (ci mancherebbe…). Ho la perfetta consapevolezza della drammaticità della vicenda e dello spirito di rabbia che ognuno di noi nutre dentro l’anima per i reiterati attentati. Massimo rispetto per le forze dell’ordine che rischiano ogni giorno la vita ma che certamente, loro per primi, non gioiscono per aver ucciso, nonostante tutto. La mia è stata una critica a coloro che hanno espresso gioia e brindato per la morte di un uomo, anche se terrorista».

Riteniamo il diritto di critica sia una cosa giusta e sacrosanta: ma che, comunque, debba trovare il limite nella rigorosa analisi ed in un linguaggio adatto.

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