La notizia è di poche ore fa. Il gip, Alessandra Boffi, ha ordinato la chiusura di 152 siti di streaming online. Parliamo di tutti quei siti che offrono la possibilità di vedere in rete film, serie tv e persino eventi sportivi come le partite di calcio della domenica o di Champions League.
Un’operazione di dimensioni gigantesche, che non aveva mai avuto proporzioni di questo tipo. L’ultimo grande colpo ai fruitori di materiale online fu dato 7 anni fa con la chiusura di Megavideo e Megaupload. Da allora tanti altri siti sono nati, e ogni giorno milioni di persone guardano le puntate delle loro serie televisive con la possibilità di non pagare nemmeno un centesimo. Senza dimenticare i non abbonati Sky o Mediaset che riescono con comodità a vedere gratis le partite di calcio. All’inizio, quando la voce si è diffusa, si è pensato subito ad una bufala. Invece è tutto vero. Se provate a cercare dei siti di streaming vi renderete conto che non sarà possibile accedere. I più sono gia stati chiusi, molti altri verranno oscurati nei prossimi giorni. Questa soluzione si è resa necessaria per combattere la pirateria online. Molte case di produzione cinematografica, le principali emittenti televisive, Sky e Mediaset Premium, ecc.., hanno sempre denunciato il danno economico dello streaming online. Adesso sono stati presi i provvedimenti del caso per porre fine a tutto ciò.
Sicuramente adesso aumenterà il numero degli abbonamenti alle tv a pagamento o a piattaforme come Netflix. Insomma, ci viene da dire che l’era dello streaming online è proprio finita. Ecco l’elenco completo ELENCO SITI .
Nonostante il portale indicato sia stato oggetto di segnalazioni per notizie non del tutto verificate, questa notizia è sostanzialmente veritiera, ancorché un po’ ritoccata a scopo acchiappaclick.
In primo luogo, operazioni di oscuramento di siti con contenuti illegali sono periodiche ed all’ordine del giorno.
In secondo luogo, scopriamo che si tratta di 152 siti, una goccia nell’oceano dell’illegalità, ancorché il più cospicuo oscuramento nella storia del genere.
In terzo luogo, dobbiamo rivelarvi che in Italia non si può disporre la chiusura di un sito, ma il suo oscuramento
Un sito web altro non è che una serie di documenti e immagini che vengono caricati su un computer, detto server, raggiungibile da tutti tramite connessione internet.
Il sito ha poi un nome di dominio, in modo che per collegarsi a questo server non sia necessario scrivere il suo indirizzo IP fatto di numeri, ma parole semplici come google.it o navigaweb.net .
Chiudere un sito illegale è sicuramente possibile e facile se il server su cui esso risiede sta nel paese che vuole bloccarlo.
Se però il server, come avviene sempre, è localizzato in un qualche paese lontano e poco accessibile, ecco che chiederne la chiusura può diventare praticamente impossibile.
Quindi, a meno che non si tratti di paesi come la Cina o la Corea del Nord dove internet è filtrato a monte ed il governo può decidere liberamente di bloccare l’accesso ai siti scomodi, in paesi come l’Italia, dove non esiste una barriera governativa di questo tipo, non si può chiudere un sito e farlo sparire.
Quello che può fare la GdF è chiedere ai provider internet di oscurarli, in modo che digitando il loro indirizzo, questi non siano più raggiungibili.
L’effetto è sostanzialmente lo stesso, ma è diversa la modalità usata e la proporzione.
Non il 100% dei siti illegali, ma una fetta cospicua quindi. E non sono stati chiusi, ma resi irraggiunbili, sostanzialmente facendo in modo che i maggiori provider di connessione Italiana non possano più mettere in contatto i vostri PC coi siti illegali.
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