ACCHIAPPACLICK Anche i comunisti sparano ai neri: sparatore Firenze simpatizzante sinistra
Con tutta l’emesi esplosa alla lettura dell’ennesima violenza web di Voxnews, ci segnalano un articolo pubblicato il 6 marzo 2018:
Roberto Pirrone, l’uomo di 65 anni che ha ucciso a colpi di pistola l’ambulante abusivo senegalese Idy Diene a Firenze non è noto alle autorità nell’ambito dell’attivismo politico.
Ma le foto che emergono dal suo profilo Facebook: un vessillo dell’Unione Sovietica e un adesivo della pace sulla propria auto ci parlano di un uomo di sinistra. Insomma, anche i comunisti sparano ai negri. Il che spiega tante cose sull’esito del risultato elettorale.Del resto è stata la stessa procura a spiegare che non ha proprio sparato al primo che capitava: “Ha sparato alla prima persona che ha trovato per strada dopo aver escluso di sparare ad una mamma e il suo bambino. I fini razzisti sono da escludere. Oltretutto il profilo personale dell’uomo non è collegabile a questo. Non sono emersi suoi legami con gruppi politici di destra o razzisti. Era un collezionista di armi e in casa sono stati trovati anche alcuni cimeli dell’ex Unione Sovietica. L’uomo voleva suicidarsi: i problemi economici continuavano ad assillarlo, quei 30mila euro di debiti erano motivo di continui litigi anche con la moglie”.
Perché se sei di sinistra, secondo quelli della procura non sei razzista. Quindi se spari ad un africano non hai l’aggravante razziale. Che è già una stupidaggine di per sé, ma lo è ancora di più se dipende dalle foto che hai sul tuo profilo facebook.
Immaginate se avesse avuto una bandiera del Kekistan e un adesivo di Salvini sull’auto. Allora la procura avrebbe detto: “Ha sparato al primo nero che ha trovato per strada dopo aver evitato di sparare ad una mamma e il suo bambino. I fini razzisti sono chiari. Oltretutto il profilo personale dell’uomo è collegabile a questo. Sono emersi suoi legami con gruppi politici di destra e razzisti. Era un collezionista di armi e in casa sono stati trovati anche alcuni cimeli neonazisti. L’uomo voleva suicidarsi: i problemi economici continuavano ad assillarlo, quei 30mila euro di debiti erano motivo di continui litigi anche con la moglie”.
Fiele e mestizia muovono la penna di Voxnews per colorare di pressapochismo la tragedia del senegalese Idy Diene, ferito a morte da Roberto Pirrone, 65 anni, sul Ponte Vespucci a Firenze.
Il 5 marzo Pirrone è uscito di casa con la sua pistola Px4, intenzionato a rivolgerla contro di sé per porre fine alle sofferenze dovute ai debiti. Poco dopo, ha cambiato idea e ha deciso di uccidere a caso. Dopo aver incontrato una donna di colore con in braccio un bambino, Pirrone ha incontrato Diene, senegalese di 54 anni, e ha esploso nella sua direzione una serie di colpi, uccidendolo.
Al pm Giuseppe Ledda Pirrone avrebbe detto di non aver avuto la forza di rivolgere l’arma contro se stesso e di aver scelto a caso un obiettivo contro cui accanire la propria rabbia.
A escludere i fini razzisti è il procuratore capo Giuseppe Creazzo.
Voxnews parla di vessillo dell’Unione Sovietica nel profilo Facebook di Pirrone, ma sul social network non è dato rintracciarlo. Tanto meno si trovano riscontri ufficiali sui cimeli dell’Unione Sovietica che sarebbero stati presenti nella sua abitazione.
Inevitabile, per Voxnews, lamentare un diverso approccio alla notizia rispetto alla strage compiuta da Luca Traini. La strategia acchiappaclick si consuma colorando di polemica la morte di un innocente, per il gusto di parlare, pubblicare, scrivere e ottenere visite.
Come sempre è stato per gli autori.
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