Il post su Facebook: “Vai Etna, bruciali tutti… “
Tantissimi lettori ci hanno segnalato un post, o meglio uno screenshot, pubblicato su un profilo Facebook, chiedendoci se sia autentico o un fake. Quel che possiamo dirvi è che non possiamo saperlo, perché il post ha restrizioni di privacy riservate ai soli contatti:
Abbiamo cerchiato le informazioni sulla privacy e confermiamo che il post era riservato ai soli amici del profilo. Abbiamo individuato il profilo dell’utente al quale viene attribuito questo post e, come volevasi dimostrare, non ci è stato possibile trovare il contenuto. Questo screenshot è in continua circolazione su Facebook e ha scatenato rabbia e indignazione – giustamente – a seguito dell’eruzione dell’Etna, in Sicilia. Le parole riportate sono offensive, oltre alla presenza di refusi (bruciarli anziché bruciali, sti anziché ‘sti). Il post si conclude con un indirizzo web che rimanda a più soluzioni: da una parte troviamo un brand siciliano che vende t-shirt (anche se il dominio è .com), dall’altra troviamo un altro profilo Facebook che si chiama esattamente come l’indirizzo web riportato.
Non sappiamo altro. Possiamo intuire che il post sia intenzionalmente offensivo proprio per scatenare le condivisioni e così creare pubblicità al sito riportato. Siamo costretti, tuttavia, a usare il tag nessuna fonte perché non ci è dato risalire al post originale, considerando le restrizioni sulla privacy.
Bufale e viralità sugli eventi accaduti a Catania e nell’hinterland infestano la rete dal 26 dicembre. L’ultimo caso interessava una bufala diffusa tramite una nota vocale, nella quale si attribuiva alla Protezione Civile un messaggio che annunciava l’imminenza di un terremoto più forte di quello della notte di Santo Stefano. Il messaggio era stato smentito dall’INGV come riportavamo in un articolo pubblicato ieri, 27 dicembre.
Non escludiamo la possibilità di altra disinformazione sull’argomento, nel frattempo ribadiamo che sul post segnalato dai nostri utenti non possiamo avere riscontro in quanto il profilo dell’utente è chiuso alla visibilità di quanti non si trovano tra i suoi contatti.
EDIT
I nostri lettori ci segnalano che nel gruppo Facebook La clinica delle risate si sta verificando uno shitstorm contro il Sud Italia, fate attenzione ai troll e segnalate – se siete iscritti al gruppo – tutto ciò che offende e fomenta razzismo.
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