“Questa donna in compagnia di altre suonano e si infilano nelle case”
Siamo di fronte all’ennesimo allarmismo diffuso con foto in allegato, ma senza fonti che attestino l’autenticità della notizia: l’immagine di una donna viene associata a un’accusa di cui non esiste prova negli organi ufficiali di stampa, né sui canali delle istituzioni:
Il testo è un vecchio adagio: «Questa donna in compagnia di altre suonano e si infilano nelle case. Fate attenzione e spargete notizia». Non viene specificato, ovviamente, cosa accadrebbe una volta che questa persona si infila nelle case insieme ad alcune complici, e il testo è riportato in un italiano pieno di errori che ci siamo ritrovati a correggere. Come è accaduto spesso ai danni di persone ignare di queste segnalazioni virali, la notizia non ha fonte e la sua condivisione rischia di mettere in pericolo l’incolumità della donna ritratta, oltre ad esporre i condivisori compulsivi a una seria denuncia per diffamazione (leggi la nostra guida sui profili legali della bufala).
Notiamo, prima di tutto, che non vengono fornite coordinate geografiche sulla segnalazione, dunque non ci troviamo di fronte a un’informazione, ma di fronte a una semplice immagine accompagnata da testo. Non neghiamo, ovviamente, l’esistenza dei furti negli appartamenti perpetrati da persone solite al furto, ma non è questo il modo di segnalare un reato. Per segnalare i reati, piuttosto, è più logico rivolgersi alle forze dell’ordine.
Vi chiediamo di non condividere, dunque, per due motivi:
- La persona ritratta potrebbe essere innocente;
- Non avete alcuna certezza sui reati commessi da questa donna, e se tutto ciò non fosse vero vi aspetta una denuncia.
Abbiate, dunque, il coraggio di accettarlo: non avete prove.
Se il nostro servizio ti piace sostienici su PATREON o
con una donazione PAYPAL.