Migliaia di bimbi italiani senza mensa, per pagarla agli scrocconi, la bufala sul web
Migliaia di bimbi italiani senza mensa, per pagarla agli scrocconi, titola un articolo di VoxNews che sembra basarsi integralmente sul concetto di microshock.
Il microshock è una variante della bufala del giustiziere, un mezzo per sospendere le facoltà razionali del lettore scioccandolo abbastanza da stuzzicare le corde della sua emotività se ancora dotato di un cuore, oppure per dargli in mano un coltellaccio arrugginito da brandire per difendere a gran voce il suo pregiudizio nel caso contrario.
Aprendo il presunto “articolo” ci imbattiamo peraltro in una curiosa sorpresa:
In un mondo in cui al di sotto delle 300 parole non si può parlare di articolo e le linee guida di Google raccomandando di considerare tale un testo di almeno 500 parole, VoxNews decide di dedicarvi solo tempo per trentasei parole, escluso l’onnipresente invito “Condividi!” con l’ennesima contrapposizione indinniata ed indinniante tra gli immigrati scrocconi (termine usato con un bias di conferma così grosso da poterlo vedere dalla Stazione Spaziale Internazionale) e gli italiani poveri, ovvero le migliaia di bimbi italiani senza mensa.
Il bottone fact checking, che in altre occasioni era semplicemente un redirect a Google in questo caso assume la forma di un collegamento ad un’ulteriore testata giornalistica online, non direttamente leggibile. Ed il motivo è evidente cliccando sul link
Nell’evidente impossibilità di ricopiare per intero un contenuto a riproduzione riservata, ma non volendo offrirne un rescritto, VoxNews non ha fatto altro che relinkare un contenuto che il lettore non potrebbe comunque verificare, se non abbonandosi alla testata.
Va da sé che in questo caso VoxNews si palesa essere un semplice quanto poco utile intermediario, gli interessati avrebbero potuto cercarsi la notizia delle migliaia di bambini italiani senza mensa semplicemente abbonandosi alla testata relinkata da VoxNews, senza il commentino di trentasei parole che nulla aggiunge, integra, precisa e che si presenta come una cornicetta per giustificare un “articolo”.
Non oseremmo mai chiedervi di abbonarvi, o aprire abbonamenti in prova, ad altre testate, ma possiamo linkarvi un articolo altrettanto autorevole, come indubbiamente autorevole è il Sole 24 Ore, che contiene dati sulla presunta scoperta di VoxNews.
E, sopresa delle soprese, si parla della ricerca
Che non parla affatto di migliaia di bimbi italiani senza mensa contro gli immigrati scrocconi, bensi ha per oggetto le scuole insistenti sul suolo Italiano ed i bambini presenti sul suolo italiano, a prescindere dalla loro nazionalità di origine.
Potrete personalmente ora riscontrare il sito di Save the Children: non vi troverete alcuna menzione al fatto che si tratti di migliaia di bambini italiani senza mensa
Anzi, il campione di riferimento è, citando direttamente da Save the Children
Tra il 49% dei bambini privati del diritto alla mensa quindi vanno inseriti anche i bambini stranieri scolarizzati, rendendo l’intero assunto delle 36 parole di VoxNews spurio, infondato nei fatti e nella forma.
La questione è, sostanzialmente, quella di cui abbiamo parlato diffusamente in riferimento all’iniziativa di Lodi “Colmiamo la Differenza”, laddove fu nostra premura evideniare, dato ricordato da Save the Children, che tecnicamente e nonostante la sua indubbia utilità sociale la mensa scolastica è ancora considerata un servizio a domanda individuale, legato alle esigenze di bilancio dei singoli comuni, e non è riconosciuta come un servizio pubblico essenziale.
Parlare quindi di migliaia di bimbi italiani senza mensa è un non sequitur, una fallacia del discorso che pretende di correlare (in questo caso con una rilettura inesatta dei dati di origine) due eventi sconnessi tra loro.
Viene introdotta una patologica contrapposizione tra le migliaia di bambini italiani senza mensa e gli “scrocconi”, una versione della fallacia di pertinenza, altrimenti detta non sequitur: un modo di pensare rudemente grossolanoche mette in correlazione due eventi (la mancanza di fondi per le mense e l’immigrazione) senza alcuna correlazione causale.
Il livello dell’inciso introduttivo di un articolo che, ricordiamo, è visibile su un altro sito previo abbonamento allo stesso, è sostanzialmente l’equivalente di ripetere ad un bambino che se non mangia tutte le verdure sarà responsabile della fame in Africa o che se farà il bravo spunteranno le ali ad un angioletto celeste: le due vicende messe in parallelo non hanno il minimo nesso causale l’una con l’altra e, a questo punto, VoxNews avrebbe benissimo potuto accusare il suo lettore medio di aver personalmente negato alle “Migliaia di bimbi italiani senza mensa” il diritto al cibo perché avrebbe potuto devolvere in loro favore i soldi che usa per pagarsi la connessione Internet e “far girare viralità” al posto di usarli.
Invece, invita il lettore a condividere un cappello introduttivo che non solo nulla aggiunge, ma molto confonde.
Confermando come, nonostante molti di voi ci chiedano di scrivere meno, a volte sarebbe necessario scrivere di più.
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