BUFALA Napoli, metropolitana linea 6: il tunnel è troppo stretto e i treni nuovi non passano
Ci segnalano una notizia pubblicata l’8 gennaio 2018 sul Mattino:
La Linea 6 rischia di trasformarsi nella Waterloo dell’Anm. Chiusa dal 2013 per i lavori di estensione della tratta, la metropolitana leggera, che collega Fuorigrotta a Mergellina, dovrebbe riprendere l’esercizio entro la fine di quest’anno. A dicembre, è prevista, infatti, l’apertura delle stazioni San Pasquale e Arco Mirelli, costruite da Ansaldo su appalto del Comune di Napoli, mentre nel 2019 dovrebbe essere la volta di Chiaia. Ma il personale non c’è. Servirebbero 62 dipendenti, tra macchinisti, operai e agenti di stazione, al costo di 2,5 milioni l’anno, ma Anm non ha bandito nessun concorso, mentre per riqualificare quelli già in forza occorrono 6-8 mesi di formazione.
I treni, poi, sono pochi e vecchi. Al momento sono disponibili solo 6 moduli a due casse da 25 metri. Si tratta dei vecchi tram comprati per i mondiali di Italia ’90, riadattati a metropolitana, di cui, peraltro, oggi si fatica anche a trovare i pezzi di ricambio. I moduli nuovi a tre casse, previsti dal contratto, stesso modello del metrò di Genova, invece, non possono essere utilizzati, perché sono lunghi 39 metri, e non è possibile al momento farli scendere all’interno dei tunnel. L’unica apertura si trova a piazzale Tecchio, nei pressi della stazione Mostra, dove nel sottosuolo è stato realizzato un deposito-officina temporaneo e dove attualmente sono stoccati i 6 treni-tram.
L’unico modo per far entrare le carrozze è calarle dal buco con una gru. Il problema è che il foro misura 27 metri: è più piccolo dei nuovi moduli. Per farli accedere sulla linea occorrerà costruire un deposito a raso. Al momento, c’è solo il progetto, che prevede di realizzarlo nell’area Campegna-Arsenale, verso Bagnoli. Una volta affidato, serviranno almeno 5 anni di lavori.
La conseguenza è che nelle nuove stazioni potranno circolare i treni di 30 anni fa.
Ancora, la notizia dell’inadeguatezza delle dimensioni dei treni rispetto a quelle del tunnel è trattata dal Corriere in un articolo del 9 gennaio.
La risposta arriva direttamente con un comunicato stampa del Comune di Napoli, riportato da Ferrovie.it il 9 gennaio:
Da alcuni giorni e soprattutto dopo un articolo riguardante la linea 6 leggo di un tunnel troppo stretto e di treni non ci potrebbero mai passare. Facciamo chiarezza ancora una volta: le gallerie della linea 6 sono commisurate alla larghezza dei treni, sia quelli già oggi nella disponibilità del Comune sia quelli oggetto delle prossime forniture. Del resto i treni della linea 6 hanno circolato regolarmente dal 2007 al 2013 e quelli oggetto della prossima fornitura hanno la medesima larghezza di quelli attualmente in dotazione. Treni in dotazione da 25 metri, ricordiamolo, sui quali sono già in corso, grazie all’intervento di questa Amministrazione, i necessari interventi di manutenzione.
Vale la pena di ricordare però la cronistoria degli eventi legati alla realizzazione della linea M6. Il progetto del 2000, dalla stazione “Mostra” di piazzale Tecchio a piazza Municipio, prevedeva la realizzazione di un deposito/officina nell’area dell’ex Arsenale militare di via Campegna.
Nel 2007 per l’attivazione della prima tratta Mostra – Mergellina, fu necessario realizzare un deposito provvisorio in coda alla stazione Mostra, esclusivamente per permettere le operazioni di piccola manutenzione e “parcamento” dei treni da 25 metri allora disponibili, risalenti al progetto della vecchia Linea Tranviaria Rapida (LTR) e adattati al servizio metropolitano. Invece, per le operazioni di manutenzione straordinaria fu realizzata una copertura amovibile al di sopra del deposito provvisorio per consentire l’estrazione dei treni per il successivo trasporto in apposite officine.
Sempre nel 2007 i finanziamenti disponibili furono destinati al completamento della linea verso Municipio piuttosto che alla realizzazione del deposito/officina di via Campegna. Questa è lo stato dell’arte che abbiamo trovato e questa Amministrazione, da subito, ha ritenuto discutibili, se non illogiche, le scelte che erano state effettuate che non avrebbero potuto garantire la piena operatività della linea.
Si è lavorato duramente per reperire le risorse necessarie alla realizzazione del deposito/officina di via Campegna nonchè delle gallerie di collegamento tra quest’ultimo e la stazione Mostra e ciò anche al fine di consentire l’immissione in esercizio di treni metropolitani con lunghezza di 39 metri (secondo gli standard industriali e tecnologici contemporanei). Nuovi treni di cui, ad oggi, non è stata avviata neanche la produzione.
E ci si è riusciti destinando a questo progetto parte delle risorse del “Patto per Napoli”. Inoltre la recente Delibera CIPE del 22 dicembre assegna le risorse necessarie al completamento di questo intervento. Solo grazie al reperimento di tutte queste risorse sarà possibile procedere con la realizzazione delle opere che consentiranno, in tempi assolutamente compatibili con il completamento dei lavori in corso per la tratta Mostra-Municipio, di avere a disposizione i primi treni da 39 metri e le infrastrutture necessarie al loro inserimento in linea per l’esercizio della tratta.
Ad inizio 2019, data in cui è prevista l’attivazione della tratta Mostra – San Pasquale, l’esercizio sarà effettuato utilizzando i treni attualmente disponibili, ovvero i 6 treni da 25 metri sui quali, come detto, sono in corso gli interventi di manutenzione.
Il comunicato porta la firma di Mario Calabrese, assessore alle Infrastrutture e ai Trasporti.
Si è trattato, quindi, di una bufala messa in rete da alcuni organi di stampa. Questi ultimi parlavano di treni
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